Palexia 50 mg e Lorazepam

Salve,
chiedo questo consulto per conto di una PZ.
Di 81 anni che assume già Lorazepam (1 compressa al gg) da 10 anni.

Da più di 3 mesi (dolore cronico) la PZ.
Riferisce un forte dolore in sede lombare.
È stata fatta una RMN al rachide dalla quale sono emerse le seguenti criticità:
- modesti fenomeni spondilodiscoartrosici diffusi a livello del rachide lombosacrale con modesta riduzione di spessore e del tono idrico dei dischi intersomatici
- presenza di protrusione discale di discreta entità paramediana sx a carico del disco intersomatico L2-L3, e L3-L4 con estrinsecazione basiforaminale bilaterale, in particolare a sx
- protrusione discale paramedia dx a carico del disco intersomatico L4-L5 con estrinsecazione basiforaminale bilaterale, in particolare a dx
- protrusione discale ad ampio raggio di lieve entità a livello L5-S1
-lieve retrolistesi di L5 su S1
-rotroscoliosi lombare sinistro-convessa
- metamero di transizione con verosimile lombarizzazione di S1
-presenza di alcune cisti radicolari all'interno dei neuroforameri in sede dorsale distale
- lieve cuneizzazione di D7 senza edema
- minima sofferenza edemigena della spongiosa ossea in corrispondenza delle contrapposte limitanti somatiche a livello L5-S1
-iniziale osteofitosi somatica posteriore a livello L2-L3, L3-L4, L4-L5

La Pz.
Non può assumere farmaci cortisonici per via di una severa osteoporosi.

Ci sono state proposte due terapie:
TERAPIA 1: Palexia 50 mg 2 volte al gg (mattina e sera) con graduale riduzione del Lorazepam + eventualmente cerotti Versatis ogni 24 h.


TERAPIA 2: Duloxetina 30 mg 1 compressa alla mattina x 1 settimana per poi passare al dosaggio completo e Lyrica 75 mg inizialmente 1 volta alla sera per poi aumentare gradualmente la somministrazione fino a 3 compresse in base alla risposta del dolore ed eventuali effetti collaterali.

Questa cura è stata suggerita dal secondo medico in quanto i precedenti trattamenti (FANS in particolare ibuprofene sia orale che cerotto locale) non avevano fatto effetto.
Non avevano funzionato nemmeno Co-Efferalgan, iniezioni di Toradol e Muscaril.
Inoltre nemmeno Palexia 50 mg che intanto ha già iniziato da qualche gg sembra funzionare (nell'immediato non fa alcun effetto ma il medico che lo ha prescritto dice che è normale e ci vogliono alcuni gg, mentre il secondo medico dice che dovrebbe alleviare il dolore subito) per non parlare del fatto che è molto impattante da un punto di vista renale e stiamo parlando di una PZ.
Di 81 anni che fortunatamente non ha grandi problemi ai reni ma è comunque anziana.

Vi è inoltre il problema del Lorazepam che va tolto molto gradualmente perché la non assunzione porta a gravi crisi di astinenza da parte della PZ con tremarella, sudorazione fredda e pianti.


Quali delle due terapie mi consigliate?
Esistono altre alternative?

Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Maurizio Mannocci Galeotti Algologo 164 10
perdoni la intrusione. Prima di tutto sarà impossibile sospendere il Lorazepam, oramai lo deve assumere alla minima dose per tutto il resto della sua, poiché i recettori delle cellule cerebrali si sono modificati e senza lorazepam andrebbe in dolorosa e pericolosa astinenza, insomma questo è falso problema.
Il problema è sostituire i FANS che ha assunto da tempo e sono dannosi nel lungo periodo per danni a organi interni , come reni e fegato.
Per il dolore che dovrebbe essere descritto dal suo caro come .."che brucia..buca, scossa elettrica,, che taglia ,,, come noi chiamiamo neuropatico; il Tapentadolo è un ottima scelta (per la su adoppia azione antalgica e antidepressiva)inizierei con dosaggi bassi da 25 o 50 mg BID aumentando la dose dopo 2/3 gg sempre sotto controllo medico
in alternativa la buprenorfina in cerotto di 7 gg partendo da dose minore.

Vada da un terapista del dolore xchè bisogna gestire con dolcezza la transizione dai FANS a questi oppioidi adatti anche a persone anziane. (in realtà il Tapentadolo non è un oppioide ma con il doppio effetto di antidepressivo blando è utile per innalzare la soglia del dolore). No so quanto sia danneggiata la funzione renale e il dosaggio xquesto deve essere monitorato prima di iniziare la rotazione.
comunque lasci il Lorazepam a dosaggi minori ma lo lasci. La tristezza la ansia l'insonnia abbassano paurosamente la percezione soggettiva del dolore, e introducendo nutraceutici che possono aiutare dolcemente a controllare, anche se parzialmente i sintomi come insonnia , ansia etc.
mi faccia sapere

Dr. Maurizio Mannocci Galeotti
Terapista del Dolore -Health Coach
https://www.facebook.com/comprendereildolore/

[#2]
Utente
Utente
Salve,
innanzitutto la ringrazio per la risposta. È stato veramente molto gentile.
La pz. attualmente ha sospeso la cura con Palexia 50 mg (2 compresse die) a causa degli effetti collaterali (sudorazione, tremore, vampate di calore, tachicardia), inoltre, dalle ultime analisi eseguite in data 13/09, è emersa una lieve sofferenza renale non presente precedentemente, tanto da aver scritto nel primo messaggio che la PZ. non riportava gravi problemi renali (filtrato glomerulare stimato (EPI)=54 mL/Min/1.73m^2 con valore di riferimento >60). Potrebbe essere un indice dell'affaticamento a livello renale per lo smaltimento dei farmaci?
Inoltre, prima di usare Palexia e quindi il Tapentandolo, ha provato ad usare farmaci oppioidi come il Co-Efferalgan, ma senza giovamento.
Attualmente la PZ. si cura con cerotti locali Ibupas (ibuprofene) e paracetamolo all'occorrenza, ma il dolore che lei descrive come bruciore e trafittivo non passa.
Continua anche a prendere il Lorazepam (una compressa al giorno), ma mi sembra psicologicamente molto fragile (piange, soffre di insonnia, soffre di solitudine nonostante sia sempre protetta ed accudita amorevolmente dai familiari, ha perso interesse per i propri hobby etc.).
Lei consiglierebbe una visita da un neuropsichiatra prima di quella di un terapista del dolore?
Meglio un neuropsichiatra o un neurochirurgo essendoci anche dei problemi scheletrici al rachide?
La ringrazio anticipatamente per la gentilezza.
[#3]
Dr. Maurizio Mannocci Galeotti Algologo 164 10
signora le ricordo che la qualità di vita , specie nei grandi anziani, è un insieme di molte variabili che non possono essere affrontare spezzettando (si fa perdire ) la sofferente. Prima della chirurgiia specie antalgica...aspettiamo x non peccare di efficientismo a ottantanni. . Una opinione di una Geriatra forse aiuterebbe a far emergere le priorità, e potrebbe aggiustare la terapia in maniera generale.
Sicuramente il problema sarà scegliere fra qualità di vita versus durata della stessa.
Nel senso che forse il corpo della signora non può più utilizzare terapie utili ma divenute di alto rischio per Lei.
La signora cosa chiede ? cosa dice ? a volte piange in silenzio ? oppure non parla molto ...dorme..?
In totale quante deicime assume. La signora è allettata o cammina in casa ...
tanti piccole e grandi informazione che aiutano il terapeuta.
certamenete io ch e non la ho mai conosciuta non posso opinare , altro che sul metodo , Non ricordo se le ho consigliato un nutraceutico che non richiede ricetta La palmitoiletanolamide600mg da assumere x OS mattina e sera...e solo dopo 10/15 non avendo modificato nessun altra terapia, può verificare se il suo caro sta meglio, miglioramento comunque minimo non garantito ma privo di effetti collaterali anche per grandi anziani.
cordialmente
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