Effetti collaterali di Transtec cerotti
Buongiorno,
scrivo per mia nonna, novantaquattrenne, affetta da crollo vertebrale, radicolopatia, lombosciatalgia e altri problemi alla colonna, che le causano dolore cronico ai lombi e alle gambe.
Per questo dolore cronico la terapista del dolore le ha prescritto Transtec 35 mcg/h, che cambia ogni quattro giorni.
Purtroppo il cerotto le provoca fastidiosi effetti collaterali: problemi di attenzione e memoria, sonno agitato, incubi, ansia e preoccupazioni.
Questi effetti insorgono ad ogni cambio di cerotto, mentre vanno svanendo dopo due o tre giorni, fino al nuovo cambio.
Dobbiamo prenotare una nuova visita dalla terapista del dolore, ma mia nonna ormai è praticamente non deambulante, e stiamo cercando di organizzarci. Nel frattempo vorrei chiedervi qualche indicazione per gestire il problema, eventualmente anche da poter proporre in seguito alla dottoressa.
So che il farmaco dovrebbe garantire un rilascio costante della sostanza per i quattro giorni, ma da quanto riferisce mia nonna sembra invece che l'effetto raggiunga un picco dopo l'applicazione, per poi calare gradualmente.
Vorrei sapere se a vostro parere è possibile che questi sintomi siano imputabili all'effetto del cerotto in sé, o possano essere invece sintomi di astinenza, che insorgono in seguito alla diminuzione del rilascio negli ultimi giorni di applicazione. Mia nonna è abbastanza sicura che si tratti dell'effetto del cerotto in sé, dato il tempismo con cui insorgono (ad esempio, la prima nottata dopo il cambio di cerotto è inevitabilmente molto agitata, e poi si va a migliorare gradualmente, soprattutto l'ultimo giorno).
In questo caso, mi chiedevo se fosse opportuno provare a tagliare il cerotto, in modo da ridurre il picco di rilascio iniziale. Ed eventualmente, se dovesse sentirne la necessità, cambiarlo un po' prima, ad esempio dopo tre giorni, in modo da restare sempre sopra la soglia di efficacia analgesica ma sotto la soglia di insorgenza degli effetti collaterali. In questo caso, di quanto si può provare a tagliarlo? Un quarto?
Se invece questi effetti fossero imputabili all'assuefazione dalla sostanza, mi chiedevo se fosse invece più opportuno cambiare il cerotto più frequentemente.
Grazie mille.
scrivo per mia nonna, novantaquattrenne, affetta da crollo vertebrale, radicolopatia, lombosciatalgia e altri problemi alla colonna, che le causano dolore cronico ai lombi e alle gambe.
Per questo dolore cronico la terapista del dolore le ha prescritto Transtec 35 mcg/h, che cambia ogni quattro giorni.
Purtroppo il cerotto le provoca fastidiosi effetti collaterali: problemi di attenzione e memoria, sonno agitato, incubi, ansia e preoccupazioni.
Questi effetti insorgono ad ogni cambio di cerotto, mentre vanno svanendo dopo due o tre giorni, fino al nuovo cambio.
Dobbiamo prenotare una nuova visita dalla terapista del dolore, ma mia nonna ormai è praticamente non deambulante, e stiamo cercando di organizzarci. Nel frattempo vorrei chiedervi qualche indicazione per gestire il problema, eventualmente anche da poter proporre in seguito alla dottoressa.
So che il farmaco dovrebbe garantire un rilascio costante della sostanza per i quattro giorni, ma da quanto riferisce mia nonna sembra invece che l'effetto raggiunga un picco dopo l'applicazione, per poi calare gradualmente.
Vorrei sapere se a vostro parere è possibile che questi sintomi siano imputabili all'effetto del cerotto in sé, o possano essere invece sintomi di astinenza, che insorgono in seguito alla diminuzione del rilascio negli ultimi giorni di applicazione. Mia nonna è abbastanza sicura che si tratti dell'effetto del cerotto in sé, dato il tempismo con cui insorgono (ad esempio, la prima nottata dopo il cambio di cerotto è inevitabilmente molto agitata, e poi si va a migliorare gradualmente, soprattutto l'ultimo giorno).
In questo caso, mi chiedevo se fosse opportuno provare a tagliare il cerotto, in modo da ridurre il picco di rilascio iniziale. Ed eventualmente, se dovesse sentirne la necessità, cambiarlo un po' prima, ad esempio dopo tre giorni, in modo da restare sempre sopra la soglia di efficacia analgesica ma sotto la soglia di insorgenza degli effetti collaterali. In questo caso, di quanto si può provare a tagliarlo? Un quarto?
Se invece questi effetti fossero imputabili all'assuefazione dalla sostanza, mi chiedevo se fosse invece più opportuno cambiare il cerotto più frequentemente.
Grazie mille.
[#1]
caro Nipote, fidati della nonna. nel senso che Lei è la unica a poter sentire se il dolore diminuisce e se la medicina ha effetti collaterali "negativi".
Per la età credo che al dr ricorda che la stessa (e ottima molecola per dolori neuropatici) molecola la BUPRENORFINA esiste x i grandi anziani in cerotto di 7gg con dosaggi molto più bassi come 5 o 10 o 20 microgrammi .
Sua Nonna assume probabilmeente 35mcg su 4gg, come vede probabilmente cambiando, "titolando" come diciamo noi terapisti del dolore, presto troverete la dose che controlla il dolore con minimi effetti collaterali.
Ricordi che isia dosaggi sono molto più bassi e la durata maggiore, entrambi incidono sulla farmacodisponibilità del soggetto (grande anziano). Tutto questo per preparare la nonna a alcuni gg di dolore maggiore x via del cerotto più lendo e di meno dosaggio.
Infine ricordi che suan nonna deve dormire di notte per alzare la su a soglia del dolore, ch e solo lei percepisce.
Melatonina a LENTO rilascio può probabilmente aiutarla a non risvegliarsi troppo la notte.
cordialmente
Per la età credo che al dr ricorda che la stessa (e ottima molecola per dolori neuropatici) molecola la BUPRENORFINA esiste x i grandi anziani in cerotto di 7gg con dosaggi molto più bassi come 5 o 10 o 20 microgrammi .
Sua Nonna assume probabilmeente 35mcg su 4gg, come vede probabilmente cambiando, "titolando" come diciamo noi terapisti del dolore, presto troverete la dose che controlla il dolore con minimi effetti collaterali.
Ricordi che isia dosaggi sono molto più bassi e la durata maggiore, entrambi incidono sulla farmacodisponibilità del soggetto (grande anziano). Tutto questo per preparare la nonna a alcuni gg di dolore maggiore x via del cerotto più lendo e di meno dosaggio.
Infine ricordi che suan nonna deve dormire di notte per alzare la su a soglia del dolore, ch e solo lei percepisce.
Melatonina a LENTO rilascio può probabilmente aiutarla a non risvegliarsi troppo la notte.
cordialmente
Dr. Maurizio Mannocci Galeotti
Terapista del Dolore -Health Coach
https://www.facebook.com/comprendereildolore/
[#2]
Utente
Grazie dr. Galeotti, in effetti mi fidavo delle sensazioni di mia nonna; ho sollevato l'ipotesi perché non si sa mai :) .
Dunque aspettiamo la visita dalla terapista e speriamo che si riesca a trovare la dose giusta, perché a questo dosaggio si è arrivati pian piano alzandolo progressivamente. Comunque ho fiducia che si riesca a trovare proprio perché sono solo i primi giorni che le provocano questi effetti collaterali.
Riferirò anche il consiglio sulla melatonina a rilascio prolungato.
Grazie mille per i preziosi consigli, un saluto
Dunque aspettiamo la visita dalla terapista e speriamo che si riesca a trovare la dose giusta, perché a questo dosaggio si è arrivati pian piano alzandolo progressivamente. Comunque ho fiducia che si riesca a trovare proprio perché sono solo i primi giorni che le provocano questi effetti collaterali.
Riferirò anche il consiglio sulla melatonina a rilascio prolungato.
Grazie mille per i preziosi consigli, un saluto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.8k visite dal 12/02/2021.
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