Quale antidolorifico?

Buongiorno, chiedo una informazione per mia madre.
81 anni, con deterioramento cognitivo non degenerativo (probabilmente a causa di una pressione non trattata), in cura con lixiana (trombosi lieve all'arto inferiore destro anni fa ma tuttora in atto perchè concomitante con politicemia vera), eutirox (per asportazione tiroide per sospetta massa tumorale), carvedilolo, valsartan, oncocarbide.
A queste si è aggiunto l'utilizzo di lactimal (lamotrigina) perchè una settimana fa ha avuto un episodio (avuto forse solo un anno fa ma mai chiarito) di assenza di tipo epilettico.

Lei soffre molti dolori per vari crolli vertebrali a cui si aggiunge una frattura del bacino un anno fa... dolori fissi e cronici alla schiena che parzialmente sono stati leniti dal tempo mediante alcuni farmaci con il consulto dell'algologa.
Inizialmente il cerotto Busette da 5 che però non ha prodotto grande risultato, poi palexia e anche questo non ha avuto effetti particolarmente duraturi.
Un cerotto che invece sembrava dare dei buoni risultati era il versatis che però non è passato dalla mutua, ci hanno fatto una prima prescrizione ma dopo qualche utilizzo a causa del costo elevato ci siamo dovuti fermare.
Nel tempo ho riprovato palexia e ora busette (i quali però entrambi al tempo aumentavano un po' le allucinazioni che aveva). . . ma ora con l'utilizzo di lactimal che antidolorifico posso far usare?
Lei ha sempre molto dolore, la tachipirina non fa assolutamente niente, ma volevo capire le interazioni con questo farmaco antiepilettico.
Ci sono altre soluzioni o altri farmaci che possono essere efficaci da poter utilizzare (ovviamente previa prescrizione e consulto con il medico e lo specialista).
?
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Dr. Maurizio Mannocci Galeotti Algologo 164 10
prima di consigliare un ennesimo farmaco a sua madre, le consiglio di rivedere tutta la terapia nel suo insieme dando priorità, ovviamente insieme al medico di riferimento della Mamma. Questo per ridurre magari transitoriamente alcuni farmaci meno utili e diminuire rischi di effetti collaterali anche degli antalgici "oppioidi" che mi sembra debbano essere presi a dosaggi gradualmente maggiori. Per migliorare la qualità della vita di sua madre, tenga sempre presente del livello cognitivo, nel senso che prima si perde la capacità di comunicare e poi quella di percepire.
La molecola antalgica per il suo dolore, che sembra di tipo neuropatico/osseo le consiglio l'ossicodone, in cps ma senza naloxone associato , oppure in fiale sottocute a dosaggi bassi.
Ne parti con il suo terapista del dolore e con il suo MMG. Ovviamente se si introduce un antalgico si tolgono altri antalgici.

Ma le consiglio di vedere sua madre non a "pezzetti" con tante patologie che si contendono la attenzione della medicina, ma nel suo insieme ora,
lei la conosce da sempre e decida più sulla qualità della vita ora giorno per giorno, trattandola come sempre ha fatto come una Persona.
cordialmente

Dr. Maurizio Mannocci Galeotti
Terapista del Dolore -Health Coach
https://www.facebook.com/comprendereildolore/

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Utente
Utente
Grazie del messaggio, il motivo per cui avevamo sospeso il cerotto busette prima e palexia poi era per via delle allucinazioni che anche in questo periodo che sta usando il busette sembrano aumentare in maniera considerevole, cosa che non accade molto con Versatis. Ho parlato oggi con l'algoloca che dice di continuare con Versatis e che non ci sono altre alternative e che è bene non usare antidoloriici a base di oppioidi a causa delle allucinazioni. Mi confronterò anche con il medico di base per capire un po' se ci sono altre soluzioni. All'algologa avevo anche chiesto se potessero essere utili anche le infiltrazioni (mi era stata prospettata da un medico come possibilità) ma mi ha detto di no. Riferirò al medico ciò che mi ha scritto. Grazie mille