Cannabis terapeutica per dolore neuropatico. Efficacia e guida di autoveicoli
Salve, da una settimana sto facendo uso di cannabis terapeutica (Bediol 6%) per un dolore cronico neuropatico di lungo corso, non ancora ben identificato. (Probabile CRPS di tipo 1)
La concentrazione della soluzione in olio di oliva è di 3. 5 mg/ml. Ne devo assumere 6 gocce al giorno.
Mi pare di aver capito che un ml di soluzione corrisponda a 20 gocce; se ciò è vero, vorrebbe dire che sto assumendo circa 1 mg di THC al giorno.
L'effetto sul dolore per ora mi pare molto limitato, ma necessito di maggiore tempo per trarre delle conclusioni. In ogni caso, cosa potete dirmi su questo dosaggio? Da alcune ricerche mi pare di capire che sia piuttosto basso, sbaglio? Non ho chiesto ancora lumi su un suo eventuale incremento nel tempo.
(Aggiungo che non avevo mai assunto d'ora neanche la benché minima dose di THC)
Per quanto riguarda la guida, vi risulta che dovrei astenermi per le 24 ore successive all'assunzione dell'ultima dose, anche con questo dosaggio?
In secondo luogo sto cercando di capire la relazione tra questo dosaggio di THC e la concentrazione nelle urine del metabolita THC-COOH, al fine di stabilire come dovrò comportarmi anche nei momenti successivi. È possibile conoscere con buona approssimazione se l'uso giornaliero di 1 mg di THC possa portare a superare i limiti di THC-COOH nelle urine (50ng/ml) ? Questo per capire se il dosaggio che assumo potrebbe precludermi l'uso dell'autoveicolo addirittura per giorni/settimane dall'ultima assunzione.
Grazie mille per l'attenzione prestatami, e buon anno!
La concentrazione della soluzione in olio di oliva è di 3. 5 mg/ml. Ne devo assumere 6 gocce al giorno.
Mi pare di aver capito che un ml di soluzione corrisponda a 20 gocce; se ciò è vero, vorrebbe dire che sto assumendo circa 1 mg di THC al giorno.
L'effetto sul dolore per ora mi pare molto limitato, ma necessito di maggiore tempo per trarre delle conclusioni. In ogni caso, cosa potete dirmi su questo dosaggio? Da alcune ricerche mi pare di capire che sia piuttosto basso, sbaglio? Non ho chiesto ancora lumi su un suo eventuale incremento nel tempo.
(Aggiungo che non avevo mai assunto d'ora neanche la benché minima dose di THC)
Per quanto riguarda la guida, vi risulta che dovrei astenermi per le 24 ore successive all'assunzione dell'ultima dose, anche con questo dosaggio?
In secondo luogo sto cercando di capire la relazione tra questo dosaggio di THC e la concentrazione nelle urine del metabolita THC-COOH, al fine di stabilire come dovrò comportarmi anche nei momenti successivi. È possibile conoscere con buona approssimazione se l'uso giornaliero di 1 mg di THC possa portare a superare i limiti di THC-COOH nelle urine (50ng/ml) ? Questo per capire se il dosaggio che assumo potrebbe precludermi l'uso dell'autoveicolo addirittura per giorni/settimane dall'ultima assunzione.
Grazie mille per l'attenzione prestatami, e buon anno!
[#1]
Buonasera
non ha una diagnosi "...forse CRPS...".
Perchè il trattamento con Cannabis Terapeutica?
Sola o in associazione?
Nel secondo caso con cosa?
Non concordo sul trattamento con Cannabis Terapeutica se assunta sola e non in associazione ad altri farmaci per una ipotesi di CRPS.
Fuori linee guida.
Chieda lumi del perchè... e poi del come e del quanto a chi Le ha prescritto la sostanza.
Non sarà concorde con me...
Mi accontenterei di sapere solamente il "perchè" di questa scelta.
Consiglio: si faccia visitare da un Neurologo o da un anestesista esperti in Terapia del Dolore di persona, fornisca loro le "evidenze" che supportano la diagnosi riferita o cmq fornisca gli accertamenti eseguiti.
Cordialmente.
non ha una diagnosi "...forse CRPS...".
Perchè il trattamento con Cannabis Terapeutica?
Sola o in associazione?
Nel secondo caso con cosa?
Non concordo sul trattamento con Cannabis Terapeutica se assunta sola e non in associazione ad altri farmaci per una ipotesi di CRPS.
Fuori linee guida.
Chieda lumi del perchè... e poi del come e del quanto a chi Le ha prescritto la sostanza.
Non sarà concorde con me...
Mi accontenterei di sapere solamente il "perchè" di questa scelta.
Consiglio: si faccia visitare da un Neurologo o da un anestesista esperti in Terapia del Dolore di persona, fornisca loro le "evidenze" che supportano la diagnosi riferita o cmq fornisca gli accertamenti eseguiti.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Salve Dr Poli, leggo solo ora la risposta.
Purtroppo sono anni che sto combattendo con questo dolore alla spalla, che mi sta seriamente condizionando la vita, senza mai riuscire a venirne a capo.
L'iniziale diagnosi di "Neuroalgodistrofia" me la fece un noto chirurgo romano, considerato uno dei migliori nel campo (non so se qui si possono fare nomi!), senza che però riuscì a farmi stare meglio. Dopodiché iniziai una lunga trafila di medici: ortopedici specializzati nella spalla e nella colonna, fisiatri, neurologi. Ho fatto risonanze, elettromiografia, analisi di ogni tipo o quasi. Non riuscendo tuttavia ad ottenere da nessuno una diagnosi certa, né un trattamento che mi riducesse significativamente il dolore.
Per completare l'assurdità della mia condizione, aggiungo che il dolore è migrato 2-3 volte da una spalla all'altra, a distanza di mesi/anni. E non è sempre uguale a sé stesso: talvolta acuto, talvolta sordo, spesso bruciante da farmi risultare doloroso anche il semplice indossare un maglione.
Come terapie farmacologiche ho sperimentato il lyrica fino a 300mg, il laroxyl fino a 75, anche in associazione. Risultati inesistenti dall'uno, scarsi dall'altro. Il dolore non risponde né a fans, né a cortisonici. L'unico farmaco che è in grado di regalarmi del sollievo è il tramadolo, che però centellìno a 100mg al giorno, quando proprio non resisto, temendo le conseguenze di un abuso.
L'idea della cannabis (non in associazione) è venuta al mio medico di famiglia, neurologa, e ho pensato che valesse la pena provare; anche se cmq ora ho preso la decisione di recarmi da uno specialista della terapia del dolore.
La ringrazio molto per l'attenzione che mi ha dedicato e per i consigli che vorrà darmi.
Purtroppo sono anni che sto combattendo con questo dolore alla spalla, che mi sta seriamente condizionando la vita, senza mai riuscire a venirne a capo.
L'iniziale diagnosi di "Neuroalgodistrofia" me la fece un noto chirurgo romano, considerato uno dei migliori nel campo (non so se qui si possono fare nomi!), senza che però riuscì a farmi stare meglio. Dopodiché iniziai una lunga trafila di medici: ortopedici specializzati nella spalla e nella colonna, fisiatri, neurologi. Ho fatto risonanze, elettromiografia, analisi di ogni tipo o quasi. Non riuscendo tuttavia ad ottenere da nessuno una diagnosi certa, né un trattamento che mi riducesse significativamente il dolore.
Per completare l'assurdità della mia condizione, aggiungo che il dolore è migrato 2-3 volte da una spalla all'altra, a distanza di mesi/anni. E non è sempre uguale a sé stesso: talvolta acuto, talvolta sordo, spesso bruciante da farmi risultare doloroso anche il semplice indossare un maglione.
Come terapie farmacologiche ho sperimentato il lyrica fino a 300mg, il laroxyl fino a 75, anche in associazione. Risultati inesistenti dall'uno, scarsi dall'altro. Il dolore non risponde né a fans, né a cortisonici. L'unico farmaco che è in grado di regalarmi del sollievo è il tramadolo, che però centellìno a 100mg al giorno, quando proprio non resisto, temendo le conseguenze di un abuso.
L'idea della cannabis (non in associazione) è venuta al mio medico di famiglia, neurologa, e ho pensato che valesse la pena provare; anche se cmq ora ho preso la decisione di recarmi da uno specialista della terapia del dolore.
La ringrazio molto per l'attenzione che mi ha dedicato e per i consigli che vorrà darmi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.5k visite dal 02/01/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.