Terapia oppiacea per lombosciatalgia
Gent.mi, mio marito di anni 43 ha eseguito terapia antalgica prescritta dal centro di terapia del dolore per una lombosciatalgia (RM evidenzia diverse ernie discali e retrolistesi di L5 su S1). La terapia iniziale prevedeva 10 gocce 3 volte al dì di Contramal (da aumentare fino a 40 al gg x 3) + tachipirina 1000 x 3 volte al gg + Gabapentin 300 mg 3 x volte al gg (aumentando fino al dosaggio massimo di 3 cp x 3 volte al gg) + iniezioni Solu Medrol (15 in tot). Da subito ha mal tollerato il Contramal che il medico ha sostituito con Palexia 50 mg (mattino e sera), aumentando la dose ogni 3 gg fino ad arrivare ad un massimo di 500 mg x 2. Il Palexia che inizialmente pareva meglio tollerato, ha però iniziato a dare effetti collaterali già alla dose di 100 mg x 2 volte al gg (nausea, vomito, stordimento, offuscamento, incubi notturni, sudorazione/tremori, mancanza di respiro, dolori al petto). Ha fatto presente la sintomatologia accusata, ma lo specialista si è mostrato scettico sul fatto che la terapia producesse simili effetti e di continuare assolutamente la cura aumentando la dose di Palexia ogni 5 gg anzichè 3.
La situazione non è migliorata e pur tra molte sofferenze (metà del periodo l'ha trascorso a letto, quindi a casa dal lavoro....) sono passate le 6 settimane di terapia (mai superato il dosaggio di Palexia 100 mg x 2). L'unica cosa positiva è stata la risoluzione del dolore, ma dopo 10 gg dal termine della terapia tutto come prima e quindi ripresa della cura utilizzando il dosaggio minimo disponibile in commercio (25 mg) aumentando pian piano, ma stavolta senza alleviare il dolore e inoltre gli effetti collaterali non sono scomparsi ed ha fatto nuovamente presente allo specialista le difficoltà ma anche stavolta gli è stato risposto di continuare....
Alcuni gg fa è stato male al lavoro ed è stato ricoverato in infermeria ed il medico presente gli ha consigliato di sospendere la terapia, ovviamente avvertendo lo specialista che lo stava seguendo. Di nuovo contattato, la risposta è stata sempre la stessa, "continuare la cura" ma mio marito da 3 gg si rifiuta categoricamente di assumere sia il Palexia che il Gabapentin perchè è spaventato dagli effetti collaterali ed io sinceramente sono d'accordo con lui perchè non lo riconosco più...: nonostante tutto quello che di positivo si legge sulla terapia oppiacea per il dolore bisogna ammettere che non solo per lui è stata fallimentare sul controllo del dolore, ma gli ha causato 3 mesi d'inferno...
Ma è proprio così anomala la sua reazione alla cura....non è possibile che questi farmaci non siano adatti a lui?
Non siamo medici e ci atteniamo a quanto ci viene prescritto, ma credo sia doveroso l'ascolto di un paziente che a più riprese ti dice che sta male....
Quanto tempo occorre per smaltire i farmaci assunti? Mio marito è a terra anche psicologicamente e posso garantire che non ha mai avuto problemi del genere in 25 anni....
Ringrazio per la gentile attenzione e porgo i miei più distinti saluti
La situazione non è migliorata e pur tra molte sofferenze (metà del periodo l'ha trascorso a letto, quindi a casa dal lavoro....) sono passate le 6 settimane di terapia (mai superato il dosaggio di Palexia 100 mg x 2). L'unica cosa positiva è stata la risoluzione del dolore, ma dopo 10 gg dal termine della terapia tutto come prima e quindi ripresa della cura utilizzando il dosaggio minimo disponibile in commercio (25 mg) aumentando pian piano, ma stavolta senza alleviare il dolore e inoltre gli effetti collaterali non sono scomparsi ed ha fatto nuovamente presente allo specialista le difficoltà ma anche stavolta gli è stato risposto di continuare....
Alcuni gg fa è stato male al lavoro ed è stato ricoverato in infermeria ed il medico presente gli ha consigliato di sospendere la terapia, ovviamente avvertendo lo specialista che lo stava seguendo. Di nuovo contattato, la risposta è stata sempre la stessa, "continuare la cura" ma mio marito da 3 gg si rifiuta categoricamente di assumere sia il Palexia che il Gabapentin perchè è spaventato dagli effetti collaterali ed io sinceramente sono d'accordo con lui perchè non lo riconosco più...: nonostante tutto quello che di positivo si legge sulla terapia oppiacea per il dolore bisogna ammettere che non solo per lui è stata fallimentare sul controllo del dolore, ma gli ha causato 3 mesi d'inferno...
Ma è proprio così anomala la sua reazione alla cura....non è possibile che questi farmaci non siano adatti a lui?
Non siamo medici e ci atteniamo a quanto ci viene prescritto, ma credo sia doveroso l'ascolto di un paziente che a più riprese ti dice che sta male....
Quanto tempo occorre per smaltire i farmaci assunti? Mio marito è a terra anche psicologicamente e posso garantire che non ha mai avuto problemi del genere in 25 anni....
Ringrazio per la gentile attenzione e porgo i miei più distinti saluti
[#1]
Una "RM evidenzia diverse ernie discali e retrolistesi di L5 su S1".
Trattasi pertanto di "dolore neuropatico" di tipo, immagino, trafittivo/urente ed intenso.
Ossia da irritazione delle radici spinali compresse dalle ernie discali e dalla listesi.
Il dolore neuropatico usualmente risponde bene a farmaci ad esso mirati come il Gabapentin ed il Pregabalin sovente associati ad alcuni farmaci che nascono come antidepressivi (es: la Duloxetina).
Di per sè l'oppiaceo ha un effetto aspecifico, tranzquillante fino allo stordimento e semmai miorilassante.
Sarebbe interessante conoscere quale sia il dosaggio di Gabapentin.
Questo o il Pregabalin eventualmente associati alla Duloxetina necessitano il raggiungimento di dosaggi importanti e di almeno 3-4 settimane per essere efficaci.
Naturalmente i corticosteroidi sono molto efficaci ma non possono essere protratti per troppo tempo.
Tornando alla diagnosi iniziale riportata "tra virgolette" ritengo sia indicato consultare un neurochirurgo esperto nella chirurgia del rachide per avere quantomeno un parere circa la indicazione ad una procedura chirurgica o meno.
Cordialmente.
Trattasi pertanto di "dolore neuropatico" di tipo, immagino, trafittivo/urente ed intenso.
Ossia da irritazione delle radici spinali compresse dalle ernie discali e dalla listesi.
Il dolore neuropatico usualmente risponde bene a farmaci ad esso mirati come il Gabapentin ed il Pregabalin sovente associati ad alcuni farmaci che nascono come antidepressivi (es: la Duloxetina).
Di per sè l'oppiaceo ha un effetto aspecifico, tranzquillante fino allo stordimento e semmai miorilassante.
Sarebbe interessante conoscere quale sia il dosaggio di Gabapentin.
Questo o il Pregabalin eventualmente associati alla Duloxetina necessitano il raggiungimento di dosaggi importanti e di almeno 3-4 settimane per essere efficaci.
Naturalmente i corticosteroidi sono molto efficaci ma non possono essere protratti per troppo tempo.
Tornando alla diagnosi iniziale riportata "tra virgolette" ritengo sia indicato consultare un neurochirurgo esperto nella chirurgia del rachide per avere quantomeno un parere circa la indicazione ad una procedura chirurgica o meno.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott.Poli, La ringrazio molto per la Sua risposta: il dolore avvertito è proprio come da Lei descritto.
La terapia del dolore è iniziata a metà gennaio e proseguita per 6 settimane: palexia 50 mg mattino e sera, aumentando di 50 mg ogni 3 gg (sarebbe dovuto arrivare al dosaggio max di 500 ng totali al gg, ma mio marito si è fermato a 200 mg al giorno per via degli effetti collaterali descritti nella mia precedente mail) e Gabapentin 300 iniziato con 1 compressa al gg fino ad arrivare al dosaggio di 2 cp 3 volte al gg (6 cp in totale). Al controllo dopo 6 settimane il dolore era scomparso e la terapia è proseguita scalando i farmaci fino alla sospensione, ma dopo una decina di gg il dolore è comparso come prima e lo specialista ha fatto ricominciare la cura, però stavolta i farmaci non hanno avuto più effetto sul dolore, mentre sono continuati gli effetti collaterali che hanno costretto mio marito ad interrompere la terapia il 23/04 scorso (il medico di base da noi interpellato ha detto che è un grave errore sospendere così bruscamente la terapia e gli ha prescritto lo scalaggio in 7 gg ed attualmente gli effetti collaterali sono praticamente scomparsi, resta ovviamente il dolore che allevia un pochino per renderlo tollerabile solo assumendo tachipirina 1000).
Dopo aver effettuato l'elettromiografia, attendiamo ora la visita dal neurochirurgo per i primi gg di giugno e vedremo che indicazione ci darà.
Grazie ancora per il Suo intervento.
Cordiali saluti
La terapia del dolore è iniziata a metà gennaio e proseguita per 6 settimane: palexia 50 mg mattino e sera, aumentando di 50 mg ogni 3 gg (sarebbe dovuto arrivare al dosaggio max di 500 ng totali al gg, ma mio marito si è fermato a 200 mg al giorno per via degli effetti collaterali descritti nella mia precedente mail) e Gabapentin 300 iniziato con 1 compressa al gg fino ad arrivare al dosaggio di 2 cp 3 volte al gg (6 cp in totale). Al controllo dopo 6 settimane il dolore era scomparso e la terapia è proseguita scalando i farmaci fino alla sospensione, ma dopo una decina di gg il dolore è comparso come prima e lo specialista ha fatto ricominciare la cura, però stavolta i farmaci non hanno avuto più effetto sul dolore, mentre sono continuati gli effetti collaterali che hanno costretto mio marito ad interrompere la terapia il 23/04 scorso (il medico di base da noi interpellato ha detto che è un grave errore sospendere così bruscamente la terapia e gli ha prescritto lo scalaggio in 7 gg ed attualmente gli effetti collaterali sono praticamente scomparsi, resta ovviamente il dolore che allevia un pochino per renderlo tollerabile solo assumendo tachipirina 1000).
Dopo aver effettuato l'elettromiografia, attendiamo ora la visita dal neurochirurgo per i primi gg di giugno e vedremo che indicazione ci darà.
Grazie ancora per il Suo intervento.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 34k visite dal 26/04/2018.
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