Dolori lombari e alle gambe
Egregi dottori,
dal 2009 soffro di ernia lombare a livello l5 s1 e numerosissime visite specialistiche, finalmente il terzo neurochirurgo consultato ha ritenuto opportuno di intervenire chirurgicamente. A distanza di un anno dall'intervento, sono ancora in preda a dolori cronici lombari e ad entrambe le gambe nella parte localizzata tra polpaccio e caviglie. Una RM di controllo evidenzia una ernia contenuta sempre l5 s1.ho fatto numerose analisi del sangue circa fattori reumatoidi, muscolari, infiammatori,autoimmuni etc, tutti negativi. Ho consultato un reumatologo, il quale afferma che i dolori di cui soffro non sono ascrivibili all'ernia. Ho consultato anche il teurochirurgo che mi ha operato il quale afferma che quell'ernia che si vede in RM è un normale esito post-intervento. Dopo tanti anni e tanti soldi spesi per nulla, mi sono arreso all'idea che la medicina non ha risposte risolutive per il mio stato di salute. Poichè ora sono disoccupato e non ho più disponibilità per ulteriori consultazioni, mi chiedevo se ci fossero dei farmaci che fosse possibile prendere a vita per eliminare il dolore cronico che mi tormenta da quando mi sveglio la mattina sin quando vado a dormire e che mi impedirebbe di tornare a lavoro, qualora lo trovassi. In passato ho provato diverse terapie come plantari o ginnastica posturale, tutte senza successo.
Grazie per l'attenzione
dal 2009 soffro di ernia lombare a livello l5 s1 e numerosissime visite specialistiche, finalmente il terzo neurochirurgo consultato ha ritenuto opportuno di intervenire chirurgicamente. A distanza di un anno dall'intervento, sono ancora in preda a dolori cronici lombari e ad entrambe le gambe nella parte localizzata tra polpaccio e caviglie. Una RM di controllo evidenzia una ernia contenuta sempre l5 s1.ho fatto numerose analisi del sangue circa fattori reumatoidi, muscolari, infiammatori,autoimmuni etc, tutti negativi. Ho consultato un reumatologo, il quale afferma che i dolori di cui soffro non sono ascrivibili all'ernia. Ho consultato anche il teurochirurgo che mi ha operato il quale afferma che quell'ernia che si vede in RM è un normale esito post-intervento. Dopo tanti anni e tanti soldi spesi per nulla, mi sono arreso all'idea che la medicina non ha risposte risolutive per il mio stato di salute. Poichè ora sono disoccupato e non ho più disponibilità per ulteriori consultazioni, mi chiedevo se ci fossero dei farmaci che fosse possibile prendere a vita per eliminare il dolore cronico che mi tormenta da quando mi sveglio la mattina sin quando vado a dormire e che mi impedirebbe di tornare a lavoro, qualora lo trovassi. In passato ho provato diverse terapie come plantari o ginnastica posturale, tutte senza successo.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Buona sera,
La riferita persistenza di dolore e limitazione funzionale a distanza di mesi dopo una microdiscectomia lombare configura un quadro di "failed surgery low back pain".
Gli approcci farmacologici al dolore di tipo neuropatico si basano solitamente sull'uso di farmaci della classe antiepilettici/antidolore neuropatico come la Carbamazepina, il Gabapentin, il Pregabalin ed in "off label" la Lacosamide.
Solitamente la associazione di alcuni farmaci anti-depressivi (ad esempio la Duloxetina o la Amitriptilina) a quelli suddetti produce un ulteriore miglioramento della sintomatologia.
Esistono inoltre approcci non farmacologici:
-blocchi antalgici loco-regionali (nel suo caso paravertebrali);
-metodiche bio-tech come la Scrambler Therapy.
Rammenti come quasto sia solo un consulto a distanza e come tale non possa sostituirsi ad una valutazione clinica e strumentale di persona.
Cordialmente.
La riferita persistenza di dolore e limitazione funzionale a distanza di mesi dopo una microdiscectomia lombare configura un quadro di "failed surgery low back pain".
Gli approcci farmacologici al dolore di tipo neuropatico si basano solitamente sull'uso di farmaci della classe antiepilettici/antidolore neuropatico come la Carbamazepina, il Gabapentin, il Pregabalin ed in "off label" la Lacosamide.
Solitamente la associazione di alcuni farmaci anti-depressivi (ad esempio la Duloxetina o la Amitriptilina) a quelli suddetti produce un ulteriore miglioramento della sintomatologia.
Esistono inoltre approcci non farmacologici:
-blocchi antalgici loco-regionali (nel suo caso paravertebrali);
-metodiche bio-tech come la Scrambler Therapy.
Rammenti come quasto sia solo un consulto a distanza e come tale non possa sostituirsi ad una valutazione clinica e strumentale di persona.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Innanzitutto La ringrazio per la pronta risposta.
Il neurochirurgo che mi ha operato non parla di failed surgery back syndrome, ma piuttosto di una normale incapsulazione del disco post-operatoria. Se mi sta raggirando per salvaguardare la propria reputazione o meno lo capirò quando avrò la possibilità di consultare un ennesimo neurochirurgo.
In passato un altro neurochirurgo mi ha prescritto 3 mesi di gabapentin, l'ho assunto, ma senza alcun risultato. Attualmente sto provando un farmaco a settimana per verificare quello che funziona meglio, ma con scarsi risultati, anche se dubito che cortisone, FANS e oppioidi si possano assumere a vita.
Per quanto riguarda gli approcci non farmacologici non penso che siano alla mia portata e qualora fossero erogate dal SSN, comunque diffiderei, in quanto questa esperienza mi ha portato a diffidare dai tempi di attesa e modi di esecuzione. Studierò quale farmaco è più adatto alle mie esigenze e chiederò al mio medico di prescrivere, tanto il dolore mi rende il sonno difficile.
Cordialità
Il neurochirurgo che mi ha operato non parla di failed surgery back syndrome, ma piuttosto di una normale incapsulazione del disco post-operatoria. Se mi sta raggirando per salvaguardare la propria reputazione o meno lo capirò quando avrò la possibilità di consultare un ennesimo neurochirurgo.
In passato un altro neurochirurgo mi ha prescritto 3 mesi di gabapentin, l'ho assunto, ma senza alcun risultato. Attualmente sto provando un farmaco a settimana per verificare quello che funziona meglio, ma con scarsi risultati, anche se dubito che cortisone, FANS e oppioidi si possano assumere a vita.
Per quanto riguarda gli approcci non farmacologici non penso che siano alla mia portata e qualora fossero erogate dal SSN, comunque diffiderei, in quanto questa esperienza mi ha portato a diffidare dai tempi di attesa e modi di esecuzione. Studierò quale farmaco è più adatto alle mie esigenze e chiederò al mio medico di prescrivere, tanto il dolore mi rende il sonno difficile.
Cordialità
[#3]
I farmaci da me precedentemente citati vanno assunti a dosaggi progressivamente crescenti attendosi dapprima effetti collaterali quali sonnolenza/sedazione e quindi un iniziale miglioramento della sintomatologia non prima di 3-4 settimane che andrà consolidandosi nel tempo.
Vien da sè chome in questo percorso debba essere guidato da uno specialista in medicina/terapia del dolore (solitamente neurologo, neurochirurgo, anestesista).
I dosaggi per essere efficaci debbono essere gradualmente aumentati fino a giudizio dello specialista che gestisce il caso.
Cordialmente.
Vien da sè chome in questo percorso debba essere guidato da uno specialista in medicina/terapia del dolore (solitamente neurologo, neurochirurgo, anestesista).
I dosaggi per essere efficaci debbono essere gradualmente aumentati fino a giudizio dello specialista che gestisce il caso.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 02/06/2015.
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