Quale intervento?
Gentilissimi Dottori,
mi rivolgo A voi per un altro parere a riguardo.
Riassumendo in breve:
a mia moglie è stato riscontrato a fine anno un ca mammario localmente avanzato bifocale della grandezza di circa tre-quattro centimetri.Ottimamente trattato con diversi cicli di chemioterapia neoadiuvante applicata principalmente allo scopo di bloccare sul nascere eventuali metastasi.L'effetto "secondario" ottenuto (e cioè quello della riduzione della massa tumorale) è a parere degli oncologi molto buono, tanto che mentre prima si parlava di mastectomia, ora si parla di quadrantectomia dato che ad un esame clinico il tumore sembra scomparso.
L'obbiettivo primario nostro (mia moglie ed io) è quello di eseguire tutte quelle opzioni che danno il massimo ottenibile al fine di una guarigione completa (anche se comporta a "sacrifici" in più).Il dubbio che abbiamo è perciò il seguente:
a tal fine risulta più efficace una mastectomia o una quadrantectomia?
Sia dalle ecografie, che dall'esame di risonanza magnetica, che alla TAC i linfonodi risulterebbero indenni da metastasi.
Il chirurgo però vorrebbe comunque eseguire uno svuotamento ascellare al di la della positività o meno della catena linfonodale o del "linfonodo sentinella", perchè secondo lui (e anche secondo l'oncologo) è impossibile,sebbene i primi esami sembrino dimostrare il contrario, che non siano stati interessati.
Desidererei conoscere un Vs. parere a riguardo.
Vi ringrazio di cuore della Vostra gentilezza e auguro ogni bene.
mi rivolgo A voi per un altro parere a riguardo.
Riassumendo in breve:
a mia moglie è stato riscontrato a fine anno un ca mammario localmente avanzato bifocale della grandezza di circa tre-quattro centimetri.Ottimamente trattato con diversi cicli di chemioterapia neoadiuvante applicata principalmente allo scopo di bloccare sul nascere eventuali metastasi.L'effetto "secondario" ottenuto (e cioè quello della riduzione della massa tumorale) è a parere degli oncologi molto buono, tanto che mentre prima si parlava di mastectomia, ora si parla di quadrantectomia dato che ad un esame clinico il tumore sembra scomparso.
L'obbiettivo primario nostro (mia moglie ed io) è quello di eseguire tutte quelle opzioni che danno il massimo ottenibile al fine di una guarigione completa (anche se comporta a "sacrifici" in più).Il dubbio che abbiamo è perciò il seguente:
a tal fine risulta più efficace una mastectomia o una quadrantectomia?
Sia dalle ecografie, che dall'esame di risonanza magnetica, che alla TAC i linfonodi risulterebbero indenni da metastasi.
Il chirurgo però vorrebbe comunque eseguire uno svuotamento ascellare al di la della positività o meno della catena linfonodale o del "linfonodo sentinella", perchè secondo lui (e anche secondo l'oncologo) è impossibile,sebbene i primi esami sembrino dimostrare il contrario, che non siano stati interessati.
Desidererei conoscere un Vs. parere a riguardo.
Vi ringrazio di cuore della Vostra gentilezza e auguro ogni bene.
[#1]
Io farei una quadrantectomia (e comunque seguirà la radioterapia).
Sullo svuotamento ascellare l'atteggiamento prudenziale mi sembra corretto.
Cordiali saluti.
Sullo svuotamento ascellare l'atteggiamento prudenziale mi sembra corretto.
Cordiali saluti.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott. Catania,
anzitutto un sentito grazie per la pronta risposta.
Il motivo del mio quesito è determinato dal fatto che abbiamo ricevuto pareri discordanti a riguardo.
Il dubbio più importante è forse quello riguardante l'intervento radicale (mastectomia): secondo un chirurgo è inutile, secondo un altro invece è utile perchè più "sicura" da un punto di vista di recidive.
Volevo un suo parere a riguardo.
Grazie ancora della Sua disponibilità.
anzitutto un sentito grazie per la pronta risposta.
Il motivo del mio quesito è determinato dal fatto che abbiamo ricevuto pareri discordanti a riguardo.
Il dubbio più importante è forse quello riguardante l'intervento radicale (mastectomia): secondo un chirurgo è inutile, secondo un altro invece è utile perchè più "sicura" da un punto di vista di recidive.
Volevo un suo parere a riguardo.
Grazie ancora della Sua disponibilità.
[#3]
Gentile utente,
anche per me senbra più prudente eseguire una linfectomia ascellare.
Certo dopo una buona risposta alla neoadiuvante 8 scomparsa della lesione) la quadrandectomia sarebbe indicata.
Tutto secondo me ormai dipende dalla scelta del chirurgo anche in base alla situazione anatomica tale da permettere un buon esito estetico dell'intervento.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
www.senologia.eu
anche per me senbra più prudente eseguire una linfectomia ascellare.
Certo dopo una buona risposta alla neoadiuvante 8 scomparsa della lesione) la quadrandectomia sarebbe indicata.
Tutto secondo me ormai dipende dalla scelta del chirurgo anche in base alla situazione anatomica tale da permettere un buon esito estetico dell'intervento.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
www.senologia.eu
Prof. Massimo Vergine
www.massimovergine.it
[#4]
Forse sono poco obiettivo avendo chiamato il mio sito
www.senosalvo.com
in omaggio agli insegnamenti del mio maestro Veronesi.
Ma
<<secondo un chirurgo è inutile, secondo un altro invece è utile perchè più "sicura" da un punto di vista di recidive >>
Si affidi al primo chirurgo perchè il secondo evidentemente ha scarse conoscenze della storia della terapia conservativa.
Le rispondo con un paradosso: per essere sicuri dovremmo togliere anche mammella controlaterale , polmoni, fegato, ossa, ecc ecc lasciando solo unghie e capelli.
In tal caso non si avrebbero recidive.
La quadrantectomia +svuotamento ascellare+ radioterapia
dal punto di vista oncologico E' GIA' una mastectomia.
E le recidive si possono avere anche in caso di mastectomia.
www.senosalvo.com
in omaggio agli insegnamenti del mio maestro Veronesi.
Ma
<<secondo un chirurgo è inutile, secondo un altro invece è utile perchè più "sicura" da un punto di vista di recidive >>
Si affidi al primo chirurgo perchè il secondo evidentemente ha scarse conoscenze della storia della terapia conservativa.
Le rispondo con un paradosso: per essere sicuri dovremmo togliere anche mammella controlaterale , polmoni, fegato, ossa, ecc ecc lasciando solo unghie e capelli.
In tal caso non si avrebbero recidive.
La quadrantectomia +svuotamento ascellare+ radioterapia
dal punto di vista oncologico E' GIA' una mastectomia.
E le recidive si possono avere anche in caso di mastectomia.
[#6]
Rileggendo il post mi sono reso conto che non abbiamo fatto cenno all'aspetto principale.
L’obiettivo di questa chemioterapia, detta preoperatoria o neoadiuvante e introdotta nella pratica quotidiana fin dagli anni ‘80, e’ naturalmente quello di ridurre il diametro del nodulo tumorale al di sotto dei 2,5-3 cm in modo da evitare la mastectomia a favore della quadrantectomia seguita da radioterapia mammaria.
La conservazione della mammella non e’ tuttavia l’unico vantaggio della chemioterapia neoadiuvante; anticipare il trattamento chemioterapico puo’ essere utile per trattare precocemente eventuali micrometastasi presenti in organi a distanza dalla mammella. Inoltre in base al risultato ottenuto con la chemioterapia preoperatoria, l’oncologo dispone di informazioni relative alla chemiosensibilita’ del tumore di cui la paziente e’ affetta e sulla base di queste informazioni potra’ programmare in modo piu’ “personalizzato” i trattamenti postoperatori, laddove necessario .
http://www.senosalvo.com/iuvante.htm
Questo era l'obiettivo.
Nel suo caso è stato raggiunto ...e si consiglia la mastectomia ?
E allora perchè non è stata fatta immediatamente ? Perchè la chemio neoadiuvante ?
L’obiettivo di questa chemioterapia, detta preoperatoria o neoadiuvante e introdotta nella pratica quotidiana fin dagli anni ‘80, e’ naturalmente quello di ridurre il diametro del nodulo tumorale al di sotto dei 2,5-3 cm in modo da evitare la mastectomia a favore della quadrantectomia seguita da radioterapia mammaria.
La conservazione della mammella non e’ tuttavia l’unico vantaggio della chemioterapia neoadiuvante; anticipare il trattamento chemioterapico puo’ essere utile per trattare precocemente eventuali micrometastasi presenti in organi a distanza dalla mammella. Inoltre in base al risultato ottenuto con la chemioterapia preoperatoria, l’oncologo dispone di informazioni relative alla chemiosensibilita’ del tumore di cui la paziente e’ affetta e sulla base di queste informazioni potra’ programmare in modo piu’ “personalizzato” i trattamenti postoperatori, laddove necessario .
http://www.senosalvo.com/iuvante.htm
Questo era l'obiettivo.
Nel suo caso è stato raggiunto ...e si consiglia la mastectomia ?
E allora perchè non è stata fatta immediatamente ? Perchè la chemio neoadiuvante ?
[#7]
Utente
Gentilissimo Dott. Catania,
da quello che ci era stato riferito all'inizio la chemioterapia neoadiuvante era la via da seguire perchè lo scopo era non tanto la riduzione della massa tumorale ma quella di bloccare eventuali metastasi (visto le dimensioni del tumore bifocale e un fattore di crescita elevato), tanto che fin dall'inizio si era parlato comunque ,al di là poi di ogni risultato ottenuto in termini di riduzione della massa, di una mastectomia.
Ecco da dove è derivata la nostra confusione a riguardo.
Un'altro chiarimento che vorrei chiederLe e che potrebbe interessare anche molti altri lettori è il seguente:
ho sentito parlare di termoablazione utilizzata come terapia anche nei ca mammari.Lei pensa può essere applicabile per così dire come "valore aggiunto" allo schema classico di terapia (chemio-chirurgia-radio)?
La ringrazio fin da ora per il suo interessamento.
da quello che ci era stato riferito all'inizio la chemioterapia neoadiuvante era la via da seguire perchè lo scopo era non tanto la riduzione della massa tumorale ma quella di bloccare eventuali metastasi (visto le dimensioni del tumore bifocale e un fattore di crescita elevato), tanto che fin dall'inizio si era parlato comunque ,al di là poi di ogni risultato ottenuto in termini di riduzione della massa, di una mastectomia.
Ecco da dove è derivata la nostra confusione a riguardo.
Un'altro chiarimento che vorrei chiederLe e che potrebbe interessare anche molti altri lettori è il seguente:
ho sentito parlare di termoablazione utilizzata come terapia anche nei ca mammari.Lei pensa può essere applicabile per così dire come "valore aggiunto" allo schema classico di terapia (chemio-chirurgia-radio)?
La ringrazio fin da ora per il suo interessamento.
[#8]
Questo è lo stato dell'arte della chirurgia mammaria
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/83-lo-sviluppo-della-senologia-chirurgica-moderna.html
non si metta altri pensieri intesta.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/83-lo-sviluppo-della-senologia-chirurgica-moderna.html
non si metta altri pensieri intesta.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.4k visite dal 09/07/2009.
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