Perjeta e herceptin

Mia moglie è stata operata per un tumore al seno di ampie dimensioni, purtroppo, del tipo Her 2 positivo, mentre non è recettivq alle parte ormonale. Linfonodo sentinella positivo, eseguita dissezione ascellare, e sui lnfonodi esaminati solo un altro è risultato positivo.
Dopo la operazione terapia chemio Taxolo più Herceptin, che dovrebbe ora continuare a fare per un anno, ogni 3 settimane (il solo Herceptin).
Leggiamo però in questi giorni che la CE, per il suo caso avrebbe approvato l uso di Perjeta e Herceptin in terapia audiuvante insieme, perché migliorativo nella riduzione di eventuali recidive.
Mi chiedo e Le chiedo, come mai non Le è stata proposta direttamente l' uso del Perjeta? È possibile richiederne ed ottenerne l'uso ora nelle terapie da fare ogni 3 settimane per un anno insieme all' Herceptin? È possibile che pur avendo un Sistema Sanitario Nazionale, le terapie possano essere differenti da regione a regione, se non quando da ospedale ad ospedale? Come si fa ad esser certi di star facendo le cure migliori possibili, ovviamente partendo dallo stato delle conoscenze attuali? Cosa dobbiamo fare? La ringrazio anticipatamente per la sua eventuale risposta.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Corretta la sua interpretazione perche'
L'associazione di pertuzumab, trastuzumab e chemioterapia è approvata come trattamento neoadiuvante (prima dell'intervento chirurgico) per le donne affette da HER2 positivo in oltre 75 Paesi in tutto il mondo, dopo le approvazioni dell'Agenzia europea dei medicinali (EMA) e della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti.
Quel che mi chiedo e mi stupisce e' perche' questa sua legittima domanda non e' stata posta al suo oncologo discutendo del programma terapeutico ?

In attesa della sua risposta la pregherei con il copia incolla di ripostare la sua richiesta di consulto aggiornata nel mio blog
Ragazze Fuori di Seno ( di questo stesso sito)
Le allego il link

https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-3825.html

la pagina si aggiorna continuamente man mano che vengono postati i commenti.

in fondo alla ultima pagina trovera' una finestra dove postare la sua richiesta .
si presenti (mi raccomando) con un nome anche di fantasia e le rispondero' senz'altro in dettaglio.
La sua legittima domanda e' interessante perche'sicuramente sara' ripresa dalle utenti con lo stesso istotipo e cosi' potremo verificare se c'e' una differnza di trattamento tra ospedale e ospedale delle varie regioni italiane.

L'aspettiamo

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Catania,

Forse mi sono espresso male, ma il caso descritto era di trattamento post-operazione e non come adiuvante fatto prima della mastectomia.

La domanda all'oncologo l'abbiamo fatta, e la risposta è stata appunto che al momento nella nostra regione il protocollo prevede per il caso di mia moglie solo l'uso del Herceptin insieme ai farmaci della chemio, e questo in base anche a delle riunioni di coordinamento delle diverse Brest Unit regionali.

Ma il problema vero è che uno è già abbastanza sconvolto di suo, per cui vorrebbe essere almeno sicuro che il programma terapeutico sia il migliore possibile, ovvimente in ragione dello stato della conoscenza.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Oltre al sottoscritto nel blog le hanno risposto dopo il suo commento diverse utenti con neoplasia iperespressa come sua moglie., con le motivazioni su differenti trattamenti in relazione ai costi
Il tema interessa tutti
Provi a replicare li' ( firmandosi con un nome di fantasia)