Speranze per i Triplo Negativi ?

Sono stata operata per un Triplo Negativo . Mastectomia seguita da chemioterapia.
Perchè sulla rete ci sono notizie confortanti per tutti gli altri tumori, persino quelli con amplificazione Her2, mentre sul nostro Triplo Negativo si sbatte contro il muro del "non ci sono cure oltre alla chemioterapia?"
Ci sono probabilita' di sopravvivere ?
Grazie per l'aiuto
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non e' vero che non ci siano cure per il Triplo Negativo oltre la chemioterapia e le novita' sono arrivate il 20 ottobre dal Congresso Europeo di Oncologia

Una novità importante, anche se riguarda un ristretto numero di pazienti. Risvegliare il sistema immunitario, strategia che ha dato risultati sorprendenti nel melanoma e nel tumore del polmone, funziona anche nelle donne con cancro al seno triplo negativo in fase avanzata. Sono le donne con il tumore alla mammella più difficile da trattare, per il quale non erano finora disponibili farmaci specifici. La notizia arriva dal congresso europeo di oncologia medica, di Monaco:


Aggiungere atezolizumab, una molecola che agisce sui lacci che tengono imbrigliato il sistema immunitario, alla chemioterapia aumenta il tempo che queste donne vivono senza che la malattia ritorni.

Fino ad oggi non avevamo visto i risultati dell'immunoterapia nel tumore del seno. È l'inizio di un vero cambiamento", Si apre così, anche nel trattamento del tumore più diffuso nella popolazione femminile, l'era dell'immunoterapia.

· LO STUDIO
Si definisce triplo negativo il tumore che non esprime nessuno dei bersagli contro cui sono dirette le cure attualmente più efficaci. Ecco perché la mortalità di queste pazienti è purtroppo molto alta.

I tumori triplo negativi sono circa il 25% di quelli metastatici, .
Si stima quindi che ogni anno ci siano 2000 pazienti con questa diagnosi. Per loro, e soprattutto per il 40% delle pazienti che esprime il marcatore PD-L, oggi sappiamo che esiste un'opzione efficace

. I risultati dello studio, pubblicati sul New England Journal of Medicine, indicano infatti un vantaggio per tutta la popolazione coinvolta in termini di mesi vissuti senza malattia, ma un vantaggio ancora maggiore in termini di sopravvivenza globale nel gruppo di pazienti che esprimono il marcatore PD-L1.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
Grazie.
Sempre chiaro e rassicurante.
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