Adenosi sclerosante b3?
Gentilissimo dott. Catania, le chiedo scusa se la disturbo ancora. L’adenosi sclerosante è una lesione benigna B3, ovvero ad incerto potenziale di malignità? E che si fa solitamente di fronte a questa diagnosi?
Da quando nel gennaio 2017 il referto mammografico ha evidenziato la presenza di una distorsione parenchimale nel quadrante esterno superiore, sono sotto serrato controllo: gennaio 2017 mammotome (Descrizione macroscopica: frustoli da cm 0,5 a cm 3. Diagnosi: fibrosi stromale con focale di epiteliosi duttale di tipo usuale e adenosi sclerosante, ectasia duttale e metaplasia apocrina); luglio 2017 mammo con tomosintesi monolaterale; gennaio 2018 controllo bilaterale completo. Esami sovrapponibili ai precedenti. A gennaio prossimo nuovo controllo.
Ripongo molta fiducia nel senologo che mi segue (componente di una Breast Unit) e che, visto il quadro “tranquillo”, non ha ritenuto fosse necessario intervenire chirurgicamente per asportare la lesione, (pur essendo, così mi è stato descritto da un chirurgo senologo della medesima equipe, un “interventista”, ovviamente in situazioni dubbie o sospette), ma la preoccupazione è sempre presente. Le chiedo ancora scusa, ma spero che mi capisca.
Da quando nel gennaio 2017 il referto mammografico ha evidenziato la presenza di una distorsione parenchimale nel quadrante esterno superiore, sono sotto serrato controllo: gennaio 2017 mammotome (Descrizione macroscopica: frustoli da cm 0,5 a cm 3. Diagnosi: fibrosi stromale con focale di epiteliosi duttale di tipo usuale e adenosi sclerosante, ectasia duttale e metaplasia apocrina); luglio 2017 mammo con tomosintesi monolaterale; gennaio 2018 controllo bilaterale completo. Esami sovrapponibili ai precedenti. A gennaio prossimo nuovo controllo.
Ripongo molta fiducia nel senologo che mi segue (componente di una Breast Unit) e che, visto il quadro “tranquillo”, non ha ritenuto fosse necessario intervenire chirurgicamente per asportare la lesione, (pur essendo, così mi è stato descritto da un chirurgo senologo della medesima equipe, un “interventista”, ovviamente in situazioni dubbie o sospette), ma la preoccupazione è sempre presente. Le chiedo ancora scusa, ma spero che mi capisca.
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Da quanto descrive non c'e' alcuna ragione per preoccuparsi e quindi astenersi dall'intervenire e' una decisione corretta.
Ma se come comincio a pensare una lesione pur se non preoccupante diventa ad ogni controllo una fonte di ansia si fa presto a cambiare idea per non pensarci mai piu'.
Ma se come comincio a pensare una lesione pur se non preoccupante diventa ad ogni controllo una fonte di ansia si fa presto a cambiare idea per non pensarci mai piu'.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
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Utente
Sono consapevole di essere, purtroppo, un’ansiosa cronica, e mi scuso nuovamente con lei, di cui apprezzo grande disponibilità e pazienza, unitamente ad una indiscussa competenza. Un’ultima domanda: sulla base della sua esperienza e della casistica, la potenzialità di una trasformazione maligna dell’adenosi sclerosante, nel quadro sopra descritto, resta costante nel tempo, oppure dopo un tot numero di anni diventa quasi nulla o comunque remota? Grazie davvero.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.8k visite dal 02/10/2018.
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