Il dottore dice che secondo lui un carcinoma
Buongiorno
Mi sono appena iscritta perché sono dieci giorni che non dormo.
Referto mammografia
In regione parareolare inferiore dx si identifica area di 33 mm in cui si riconoscono micro calcificazioni in parte a decorso endoduttale in parte a morfologia a ciottolo (birads 4) meritevole di prelievo bioptico vabb assistito in stereotassi.
L alterazione focale descritta in ecografia al quadrante infero interno di dx non presenta precisa corrispondenza mammografia
(Area di microcalcificazioni appare più mediale, conferma mediante posizionamento di repere cutaneo)
Opacità che si identifica al prolungamento ascellare a sinistra corrisponde a linfonodo senza caratteristiche di sospetto.
Conclusioni
Indicato prelievo bioptico vabb assistito in stereotassi di area di 3cm in regione parareolare inferiore dx in cui si riconoscono microcalcificazioni birads 4 (cisg3?)
Questo è il referto..il dottore dice che secondo lui è un carcinoma in situ...(mi domando come fa a saperlo senza biopsia ancora fatta)
Lei cosa pensa? Devo farla la biopsia?
Sarà un tumore?
Leggo che le microcalcificazioni sono benigne...Non so più che pensare.
Vi ringrazio moltissimo
Mi sono appena iscritta perché sono dieci giorni che non dormo.
Referto mammografia
In regione parareolare inferiore dx si identifica area di 33 mm in cui si riconoscono micro calcificazioni in parte a decorso endoduttale in parte a morfologia a ciottolo (birads 4) meritevole di prelievo bioptico vabb assistito in stereotassi.
L alterazione focale descritta in ecografia al quadrante infero interno di dx non presenta precisa corrispondenza mammografia
(Area di microcalcificazioni appare più mediale, conferma mediante posizionamento di repere cutaneo)
Opacità che si identifica al prolungamento ascellare a sinistra corrisponde a linfonodo senza caratteristiche di sospetto.
Conclusioni
Indicato prelievo bioptico vabb assistito in stereotassi di area di 3cm in regione parareolare inferiore dx in cui si riconoscono microcalcificazioni birads 4 (cisg3?)
Questo è il referto..il dottore dice che secondo lui è un carcinoma in situ...(mi domando come fa a saperlo senza biopsia ancora fatta)
Lei cosa pensa? Devo farla la biopsia?
Sarà un tumore?
Leggo che le microcalcificazioni sono benigne...Non so più che pensare.
Vi ringrazio moltissimo
[#1]
Ha idee non chiarissime sulle microcalcificazioni. E' molto probabile che nella peggiore delle ipotesi possa trattarsi di un carcinoma in situ.
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie", “sospette” e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie", “sospette” e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 22/08/2017.
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