Febbricola e secrezione post intervento con papilloma intraduttale
Salve,
sottopongo alla vostra attenzione il mio caso con la richiesta, se possibile, di avere un consulto o una linea guida in merito.
Il 4 novembre 2016 sono stata sottoposta ad intervento per ulcera al seno dx cronica, presente dal 2013 (ovvero primo intervento di dottogalattoforite eseguita nel 2013 con manifestazione di nuova secrezione post intervento a tre mesi dall'intervento stesso). I sintomi pre intervento erano: febbricola e secrezione nelle 48 ore successive. una volta avvenuta la secrezione, la febbricola andava via. Seno sensibile. Linfonodi ascellari reattivi.
Da esame istologico, si riscontra papilloma intraduttale.
In data 5 novembre avvengono le dimissioni. Rientro a casa con febbricola sui 37.3 che persiste nelle settimane successive.
A distanza di 7 giorni, per la medicazione del caso, il medico interviene con spremitura del seno. Mi fa presente che per scelta non aveva adottato il sondino, e pertanto procede manualmente con fuoriuscita dalla ferita d'intervento e dal capezzolo. Il tutto con proseguio dell'antibiotico.
A 25 giorni dall'interevento, persiste febbricola e secrezione dalla ferita d'intervento. Si alternano cicli antibiotici non risolutivi.
Durante le visite di controllo, il medico mi preallarma informandomi che probabilmente altri dotti sono coinvolti, e pertanto mi invita a monitorare la situazione nel tempo.
Ad oggi, a distanza di tre mesi, ho febbricola certa costante sui 37.5 con senso di spossatezza, emicranea e senso di torpore al collo, dal 16 gennaio che non risponde a cura antibiotica nè cortisonica. La ferita da intervento risulta infiammata (zona rossa) e un punto vicino al capezzolo ancora aperta (grande quanto una testa di spillo da cui esce la secrezione)
Esami del sangue nella norma. no alterazione globuli bianchi nè ves.
Esame senologica nella norma: no lesioni interne nè falde di mastite in atto.
Esame Tiroide ok
Ecografia e visita senologica nella norma: non si evincono sedi di mastite in corso.
Coincidenza vuole che, al rientro dalla visita senologica di ieri, ho avvertito per l'intera giornata dolore al seno e sotto ascella dx. Il fastidio/dolore è rientrato oggi con l'uscita di secrezione, sempre di colore bianco/giallo, stile pus, come da pre intervento.
Domani mattina andrò ad eseguire un tampone cutaneo della secrezione con abg.
E' possibile, sulla base di quanto su descritto, avere un idea della situazione? ci sono esami specifici che possano aiutarmi a chiudere il cerchio?
Grazie in anticipo.
sottopongo alla vostra attenzione il mio caso con la richiesta, se possibile, di avere un consulto o una linea guida in merito.
Il 4 novembre 2016 sono stata sottoposta ad intervento per ulcera al seno dx cronica, presente dal 2013 (ovvero primo intervento di dottogalattoforite eseguita nel 2013 con manifestazione di nuova secrezione post intervento a tre mesi dall'intervento stesso). I sintomi pre intervento erano: febbricola e secrezione nelle 48 ore successive. una volta avvenuta la secrezione, la febbricola andava via. Seno sensibile. Linfonodi ascellari reattivi.
Da esame istologico, si riscontra papilloma intraduttale.
In data 5 novembre avvengono le dimissioni. Rientro a casa con febbricola sui 37.3 che persiste nelle settimane successive.
A distanza di 7 giorni, per la medicazione del caso, il medico interviene con spremitura del seno. Mi fa presente che per scelta non aveva adottato il sondino, e pertanto procede manualmente con fuoriuscita dalla ferita d'intervento e dal capezzolo. Il tutto con proseguio dell'antibiotico.
A 25 giorni dall'interevento, persiste febbricola e secrezione dalla ferita d'intervento. Si alternano cicli antibiotici non risolutivi.
Durante le visite di controllo, il medico mi preallarma informandomi che probabilmente altri dotti sono coinvolti, e pertanto mi invita a monitorare la situazione nel tempo.
Ad oggi, a distanza di tre mesi, ho febbricola certa costante sui 37.5 con senso di spossatezza, emicranea e senso di torpore al collo, dal 16 gennaio che non risponde a cura antibiotica nè cortisonica. La ferita da intervento risulta infiammata (zona rossa) e un punto vicino al capezzolo ancora aperta (grande quanto una testa di spillo da cui esce la secrezione)
Esami del sangue nella norma. no alterazione globuli bianchi nè ves.
Esame senologica nella norma: no lesioni interne nè falde di mastite in atto.
Esame Tiroide ok
Ecografia e visita senologica nella norma: non si evincono sedi di mastite in corso.
Coincidenza vuole che, al rientro dalla visita senologica di ieri, ho avvertito per l'intera giornata dolore al seno e sotto ascella dx. Il fastidio/dolore è rientrato oggi con l'uscita di secrezione, sempre di colore bianco/giallo, stile pus, come da pre intervento.
Domani mattina andrò ad eseguire un tampone cutaneo della secrezione con abg.
E' possibile, sulla base di quanto su descritto, avere un idea della situazione? ci sono esami specifici che possano aiutarmi a chiudere il cerchio?
Grazie in anticipo.
[#1]
Mi dispiace, ma da quanto descrive è impossibile (oltre che vietatissimo ) inquadrare la situazione che descrive.
Occorrerebbe ad esempio verificare se si tratta di raccolta sierosa persistente post-intervento o vera secrezione dei dotti (non ha fatto una resezione dei dotti ????)
Mi dispiace ma nel suo caso emergono i limiti del consulto a distanza.
Tanti saluti
Occorrerebbe ad esempio verificare se si tratta di raccolta sierosa persistente post-intervento o vera secrezione dei dotti (non ha fatto una resezione dei dotti ????)
Mi dispiace ma nel suo caso emergono i limiti del consulto a distanza.
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Gentile Dr. Catania,
io non posso che ringraziarla per il tempo dedicatomi.
Le chiedo solo, se possibile da parte sua fornirmi tale informazione, di comprendere con quale esame è possibile comprendere e si tratta di raccolta sierosa persistente o secrezione dei dotti? Il tampone cutaneo della secrezione potrebbe aiutarci in questo?
Entrambi gli interventi hanno effettuato una resezione dei dotti ma non totale.
Posso chiederle, a solo titolo conoscitivo, cosa potrebbe comportare una raccolta sierosa persistente? E come si interverrebbe in quel caso?
La ringrazio ancora anticipatamente per quanto possa delucidarmi.
Cordialmente,
io non posso che ringraziarla per il tempo dedicatomi.
Le chiedo solo, se possibile da parte sua fornirmi tale informazione, di comprendere con quale esame è possibile comprendere e si tratta di raccolta sierosa persistente o secrezione dei dotti? Il tampone cutaneo della secrezione potrebbe aiutarci in questo?
Entrambi gli interventi hanno effettuato una resezione dei dotti ma non totale.
Posso chiederle, a solo titolo conoscitivo, cosa potrebbe comportare una raccolta sierosa persistente? E come si interverrebbe in quel caso?
La ringrazio ancora anticipatamente per quanto possa delucidarmi.
Cordialmente,
[#3]
Ma no...stia tranquilla ! E' sufficiente la visita di controllo di chi l'ha operata. Se ha esperienza chirurgica senologica, suppongo sì, è sufficiente , perché durante la visita si può aspirare la raccolta e facilitare la fuoriuscita con manovre non complicate. Stia tranquilla : la sua ansia è comprensibile ma senz'altro eccessiva.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 22/02/2017.
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