Calcificazioni puntiformi raggruppate a opacità nodulare
mia moglie di anni 43 dopo 15 mesi ha esuguito da giorni una mammografia ove rispetto a quella vecchia vi è scritto:
l controllo attuale si rendono evidenti diffuse calcificazioni puntiformi, in prima ipotesi displasiche. Si segnala la presenza di un gruppo di microcalcificazioni del quadrante supero interno di dx che sembrano raggruppate es associate a opacità nodulare.
in considerazione della densità mamma utile eco ed rmn.
lo specialistica dottor iannace di avellino ha consigliato direttamente una biopsia.
quindi ci vorra molto tempo sia per farla che per diagnosticare la positivita o meno...
Chiedo secondo la vs. esperienza che percentuale di positività ovvero di malignità potrebbe avere una mammografia cosi'. l'eco non ha rilevato nulla.
qual'è il migliore centro in italia x la diagnosi e la cura ?
sono microcalcificazioni o nodulo?
se microcalcificazioni migliora la statistica?
mia moglie è preoccupatissima .Spero in una risposta rapida.
grazie
l controllo attuale si rendono evidenti diffuse calcificazioni puntiformi, in prima ipotesi displasiche. Si segnala la presenza di un gruppo di microcalcificazioni del quadrante supero interno di dx che sembrano raggruppate es associate a opacità nodulare.
in considerazione della densità mamma utile eco ed rmn.
lo specialistica dottor iannace di avellino ha consigliato direttamente una biopsia.
quindi ci vorra molto tempo sia per farla che per diagnosticare la positivita o meno...
Chiedo secondo la vs. esperienza che percentuale di positività ovvero di malignità potrebbe avere una mammografia cosi'. l'eco non ha rilevato nulla.
qual'è il migliore centro in italia x la diagnosi e la cura ?
sono microcalcificazioni o nodulo?
se microcalcificazioni migliora la statistica?
mia moglie è preoccupatissima .Spero in una risposta rapida.
grazie
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Mi dispiace ma non con concordo del tutto con la decisione presa.. Nel suo caso occorre avere un quadro completto e chiaro prima di fare una biopsia chirurgica.
Il dubbio riquarda il quadrante S.I di destra dove le calcificazioni sono raggruppate.
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
O in alternativa si può fare una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
Comprendo che il mio disaccordo possa averla messa ancora di più in difficoltà.
In via del tutto eccezionale mi mandi se lo desidera una mail ( salvo.catania@libero.it ) e sarò ancora più franco.
Tanti saluti
Il dubbio riquarda il quadrante S.I di destra dove le calcificazioni sono raggruppate.
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
O in alternativa si può fare una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
Comprendo che il mio disaccordo possa averla messa ancora di più in difficoltà.
In via del tutto eccezionale mi mandi se lo desidera una mail ( salvo.catania@libero.it ) e sarò ancora più franco.
Tanti saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.9k visite dal 29/01/2016.
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