Linfonodo sentinella con metastasi
Buona sera dottore, sono stata operata il mese scorso di mastectomia al seno destro per carcinoma duttale infiltrante con asportazione del LS. Esito esame istologico: carcinoma infiltrante NST sec WHO 2012 grado istologico 2 moderatamente differenziato. Embolizzazione neoplastica veno linfatica non documentata. Presenza di infiltrazione neoplastica perineurale . Diametro tumore mm 12. Paget assente ER ( clone 6F11 ) 90% delle cellule neoplastiche PgR (clone 16 ) 90% delle cellule neoplastiche. c-erb-B2 (clone CB11) negativo (score 1+). Metastasi di carcinoma in 1 linfonodo. pT1c pN1a (sn). Mi è stato proposto secondo intervento di dissezione ascellare che non mi sento di affrontare. Considerato che ho 71 anni con questi parametri e' alto il rischio di metastasi ? La linfoscintigrafia aveva evidenziato 2 linfonodi non era il caso di esaminarli entrambi ? In alternativa all' intervento quali terapie ? Con un followup ad hoc sarebbe possibile monitorare la situazione dei linfonodi ? Sono veramente in tilt, non riesco ad accettare questo secondo intervento. Grazie infinite
[#1]
Gentile utente comprenderà bene che nel suo caso specifico emergono tutti i limiti del consulto online nel senso che a distanza non sia deontologicamente corretto
esprimere pareri che potrebbero influenzarla in una decisione così delicata.
Lei si trova con la sua malattia già trattata in una epoca storica. Mentre da una parte siamo "costretti" a proporre trattamenti aggressivi sul cavo ascellare la convinzione che deriva da solidi studi recenti ci porta a concludere che la rimozione dei linfonodi non porta ad un miglioramento della sopravvivenza, ma solo a migliorare la conoscenza per una corretta stadiazione della malattia.
In altre parole è probabile che nel futuro (ma Lei giustamente chiede una risposta oggi) potrebbe continuare ad essere utile solo nelle pazienti con un coinvolgimento linfonodale massivo. E non si tratta certamente del suo caso.
Ne discuta pertanto francamente con il suo oncologo guardandosi negli occhi (^____)^
Tanti saluti
Salvo Catania
esprimere pareri che potrebbero influenzarla in una decisione così delicata.
Lei si trova con la sua malattia già trattata in una epoca storica. Mentre da una parte siamo "costretti" a proporre trattamenti aggressivi sul cavo ascellare la convinzione che deriva da solidi studi recenti ci porta a concludere che la rimozione dei linfonodi non porta ad un miglioramento della sopravvivenza, ma solo a migliorare la conoscenza per una corretta stadiazione della malattia.
In altre parole è probabile che nel futuro (ma Lei giustamente chiede una risposta oggi) potrebbe continuare ad essere utile solo nelle pazienti con un coinvolgimento linfonodale massivo. E non si tratta certamente del suo caso.
Ne discuta pertanto francamente con il suo oncologo guardandosi negli occhi (^____)^
Tanti saluti
Salvo Catania
[#2]
Utente
Buon giorno dottore, nel frattempo avevo consultato un oncologo di altra città, la risposta è sovrapponibile alla Sua. Ho fatto le mie considerazioni ed ho deciso di rifiutare l' intervento di dissezione ascellare che, nella mia città, l' oncologo mi aveva detto fosse inevitabile perchè stabilito dal protocollo. D' ora in avanti dovrò fare controlli periodici con anche ecografia del cavo ascellare e mi verrà prescritto Letrozolo per alcuni anni. So che questo farmaco ha molti effetti collaterali tra i quali osteoporosi, depressione ed altri abbastanza gravi. E' proprio inevitabile questo prodotto? E' possibile con esame del sangue quantificare gli ormoni da me prodotti e valutare se è proprio indispensabile? Ho una forte osteopenia per cui sono preoccupata. La ringrazio infinitamente
[#3]
QUALCHE TERAPIA DOVRA' PUR FARLA tenedo conto di rischi e benefici da ridiscutere con l'oncologo e tenendo conto delle raccomandazioni di Prevenzione Primaria. Legga
Prevenzione
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
http://www.senosalvo.com/vero_falso_dieta.htm
https://www.medicitalia.it/news/oncologia-medica/5739-franco-berrino-e-il-nuovo-libro-il-cibo-dell-uomo.html
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html
Verissimo che il rischio zero non esiste, ma lo si può ridurre di molto.
Prevenzione
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
http://www.senosalvo.com/vero_falso_dieta.htm
https://www.medicitalia.it/news/oncologia-medica/5739-franco-berrino-e-il-nuovo-libro-il-cibo-dell-uomo.html
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html
Verissimo che il rischio zero non esiste, ma lo si può ridurre di molto.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5.2k visite dal 23/01/2016.
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