La terapia ormonale

Egregio dottore,
desidero chiederle un consulto perchè mi trovo in una situazione di estrema incertezza. Ho 45 anni e 2 figli ed ho ancora il ciclo mestruale regolare. Ho familiarità (mia madre ha avuto un tumore al seno a 71 anni - oggi ne ha 78 e sta bene. A mia nonna, sua madre, è stato diagnosticato più o meno alla stessa età, ma in fase molto avanzata). Sono stata operata al seno a fine luglio scorso. Mi è stata effettuata un' "ampia exeresi + biopsia di 2 linfonodi sentinella. Mastoplastica omolaterale"
Risulatai dell'esame istologico:"Carcinoma duttale infiltrante NOS G2. Invasione vascolare ematica/linfatica peritumorale assente. Focolaio di carcinoma duttale in situ di tipo cribriforme e comedo G2 nel parenchima mammario retroaureolare con distanza minima tumore in situ-margine verso il capezzolo mm3. Disatnza minima tumore in situ infiltrante tutti gli altri margini maggiore di 10mm. Nessuna proliferazione neoplastica nei linfonodi ascellari asportati."
pT1a
pNO (i-) (sn)
ER positivo 90%
PgR positivo 90%
Ki-67 positivo circa 5%
C-erb-2 negativo score 0
Per la terapia ho consultato più radioteristi e oncologi. Rigurado l'opportunità/necessità di effettuare radioterapia boost 50 + 16 Gy, c'è unanimità di pareri. Riguardo la terapia ormonale i pareri sono invece discordi.

1. L'oncologo (con cui non ho mai parlato) ha prescritto solo Tamoxifene
2. Il raditerapista , che mi ha fatto un excursus dei benefici/rischi, pur cercando inizialmente di rimanere "neutrale" si è poi fortemente sbilanciato verso il non fare la terapia ("Io non la farei, o, se proprio decidessi di farla, la assocerei all'enantone") e mi ha consigliato di consulatare altri medici
3. Altri 2 oncologi consultati concordano nel fare la terapia ormonale con Tamoxifene per 5 anni + enantone per 2 anni.
Mi trovo veramente in dilemma che non riesco a rivere da sola e chiedo gentilmente il suo aiuto.
La ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,
purtroppo non è semplice aggiungere un ulteriore contributo tramite Internet.

Al suo posto sarei molto franca con il suo oncologo e lealmente, non ha fatto nulla di male, racconterei esattamente quello che ci ha riassunto in questo post. Io non mi offenderei se una mia paziente richiedesse un altro consulto, anzi molto spesso, per quelle esitanti, sono io stesso a incoraggiarle.

L'ormonoterapia viene proposta da sola o dopo chemioterapia alle pazienti che esprimono recettori per estrogeni e progesterone . Scopo del trattamento ormonale è quello di ridurre drasticamente la produzione di estrogeni o di impedirne l'utilizzo da parte di ipotetiche cellule tumorali residue. Il farmaco più utilizzato è il tamoxifene assunto per os per 5 anni. Durante l'assunzione è importante eseguire periodici controlli ginecologici per un incremento seppur modesto del rischio di sviluppo di tumori dell'endometrio (utero), anche se ciò accade rarammente.

Nelle pazienti in premenopausa, quando vi è l'indicazione, si propongono anche trattamenti finalizzati ad interrompere temporaneamente il ciclo mestruale, in genere 2 anni, mediante iniezioni sottocutanee intramuscolari mensili o trimestrali di agonisti LH-RH ( l'ovaio non viene più stimolato a produrre estrogeni).

Provi a sentire le ragioni del suo oncologo !

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua cortesia, professionalità e celerità nella risposta.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Per mia curiosità, ci aggiorni dopo avere riparlato con l'oncologo.
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