Calcificazioni distrofiche
Buongiorno Dottore.
Sono una donna di 49 anni, in menopausa spontanea dall’ eta’ di 36 anni ed in
terapia ormonale sostitutiva da 13. Sono anche in cura con Eutirox 75 a causa di una tiroidite di Hashimoto scoperta da una decina di anni. Tutti gli anni mi sottopongo allo screening mammografico ed ecografico che non ha mai riscontrato nulla di anomalo. Quest’anno il referto recita testualmente :
“il controllo mammografico dimostra rilievi invariati : non riconoscibili addensamenti né focolai di micro calcificazioni a carattere patologico in parenchima di aspetto denso.
Qualche rara micro calcificazione distrofica si osserva bilateralmente. Indenni cute e sottocute.
Il controllo ecografico delle mammelle non evidenzia noduli solidi. Da entrambi i lati si osservano alcune piccoli cisti di diametro massimo di 5 mm.
Non adenopatie nei cavi ascellari”.
La radiologa mi ha detto di stare tranquilla mentre il mio medico di famiglia, da sempre poco propenso a prescrivermi la terapia ormonale sostitutiva, mi ha comunicato che a Suo avviso sarebbe opportuno sospenderla a causa delle micro calcificazioni per evitare un peggioramento del quadro clinico. Io sono molto smarrita e preoccupata. L’ultima volta che avevo temporaneamente sospeso la TOS ( avevo semplicemente deciso di lasciare alla menopausa il suo corso naturale) avevo dovuta riprenderla a causa di un’impennata di vampate, tachicardia ed un forte innalzamento dei valori pressori e di colesterolo.
Ma che cosa sono queste micro calcificazioni ? Mi devo davvero preoccupare ?
Resto in attesa di un Suo autorevole parere e La saluto cordialmente.
Sono una donna di 49 anni, in menopausa spontanea dall’ eta’ di 36 anni ed in
terapia ormonale sostitutiva da 13. Sono anche in cura con Eutirox 75 a causa di una tiroidite di Hashimoto scoperta da una decina di anni. Tutti gli anni mi sottopongo allo screening mammografico ed ecografico che non ha mai riscontrato nulla di anomalo. Quest’anno il referto recita testualmente :
“il controllo mammografico dimostra rilievi invariati : non riconoscibili addensamenti né focolai di micro calcificazioni a carattere patologico in parenchima di aspetto denso.
Qualche rara micro calcificazione distrofica si osserva bilateralmente. Indenni cute e sottocute.
Il controllo ecografico delle mammelle non evidenzia noduli solidi. Da entrambi i lati si osservano alcune piccoli cisti di diametro massimo di 5 mm.
Non adenopatie nei cavi ascellari”.
La radiologa mi ha detto di stare tranquilla mentre il mio medico di famiglia, da sempre poco propenso a prescrivermi la terapia ormonale sostitutiva, mi ha comunicato che a Suo avviso sarebbe opportuno sospenderla a causa delle micro calcificazioni per evitare un peggioramento del quadro clinico. Io sono molto smarrita e preoccupata. L’ultima volta che avevo temporaneamente sospeso la TOS ( avevo semplicemente deciso di lasciare alla menopausa il suo corso naturale) avevo dovuta riprenderla a causa di un’impennata di vampate, tachicardia ed un forte innalzamento dei valori pressori e di colesterolo.
Ma che cosa sono queste micro calcificazioni ? Mi devo davvero preoccupare ?
Resto in attesa di un Suo autorevole parere e La saluto cordialmente.
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La sua preoccupazione è comprensibile, ma forse eccessiva.
Le microcalcificazioni sono benigne e non occorre far nulla
Solo se Lei avesse un elevato rischio familiare si potrebbe utilizzare la Risonanza Magnetica CON mezzo di contrasto
Se non avesse idea del suo rischio, questo si si può calcolare a distanza rispondendo alle domande contenute nella scheda allegata
http://www.senosalvo.com/pdf/scheda_visita.pdf
Risonanza Magnetica perchè ed in quali casi
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Tanti saluti
Le microcalcificazioni sono benigne e non occorre far nulla
Solo se Lei avesse un elevato rischio familiare si potrebbe utilizzare la Risonanza Magnetica CON mezzo di contrasto
Se non avesse idea del suo rischio, questo si si può calcolare a distanza rispondendo alle domande contenute nella scheda allegata
http://www.senosalvo.com/pdf/scheda_visita.pdf
Risonanza Magnetica perchè ed in quali casi
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Tanti saluti
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