Un carcinoma mammario duttale lobulare invasivo ii grado
Dottore Buonasera,
> mi presento, ho compiuto 25 anni ad Aprile e vivo in Lombardia; navigando in internet ho scoperto il Suo sito e Le sue referenze.. e mi complimento con Lei; si chiederà come mai le sto scrivendo, vorrei raccontarLe brevemente la mia storia e magari un giorno poterLa incontrare. Circa due anni fa mi sono accorta di avere un piccolo nocciolino al seno sinistro lateralmente, per sicurezza sono andata alle Curie di Cologno Monzese e ho fatto un ecografia, l'ecografo mi disse che si trattava di un nodulo solido di 9 mm, non era nulla ma per tranquillità mi consigliò di toglierlo; parlai con il mio ex ginecologo il quale mi disse che cosi giovane non era il caso di tagliare, cosi mimandò in un Istituto di eccellenza a Milano da un altro dottore. Quest'ultimo, dopo avermi visitato mi fa un agoaspirato dal quale viene diagnosticato un fibroadenoma. Il dott....dice che posso stare tranquilla, un fibroadenoma non degenera mai e poi alla mia età....cosi torno a casa contenta.
> Col passare del tempo, sento che questo nodulino cresce sempre di più, cosi faccio un'altra ecografia questa volta con il s. gerardo di Monza, l'ecografo dice che secondo lui va tolto assolutamente, cosi nel referto dell'eco puntualizza che è meritevole di asportazione chirurgica.
> Torno dopo un anno , a dicembre 2006 mi operano in nestesia locale, tolgono il fibroadenoma; dopo 20 giorni vado per ritirare l'esito istologico e il dott. dice che purtroppo si tratta di un carcinoma mammario duttale lobulare invasivo II grado e che non sanno come sia potuto succedere alla mia età. A gennaio 2007 mi ricoverano d'urgenza, mi fanno una quadrantectomia con asportazione del linfonodo sentinella che fortunatamente risultò negativo. Dopo qualche settimana ho l'incontro con il medico che mi ha operato, mi dice che è tutto ok, non ci sono residui e quello che è stato tolto era tutto negativo, però per prevenzione mi dice che avrei dovuto fare chemioterapia rossa, radioterapia e ormonoterapia. Torno a casa con una preoccupazione, il ciclo non mi arrivava, faccio il test e la visita ginecologica, ero incinta di 6 settimane. dopo qualche giorno vado all'ospedale, ho l'incontro con l'oncologa, spiego la situazione e la dr.ssa con molta freddezza mi scoraggia e mi da tempo ancora una settimana per decidere se abortire e fare le terapie o tenere il mio bimbo rischiando la vita...durante questa settimana, credo la più brutta della mia vita, sono finita fortunatamente a Monza dove l'equipe del dr. Mangioni assieme allo IEO mi hanno dato la possibilità di fare una chemio più leggera durante la gravidanza... ho iniziato il 23/04/07 (4° mese di gravidanza) ogni lunedi facevo chemio, una flebo di epirubicina e basta fino al 09 luglio; il 22/08/08 tramite cesareo hanno fatto nascrere Mattia (8 mesi), la settimana dopo ho iniziato la radioterapia (28 sedute di radio) poi subito dopo ho iniziato l'ormoneterapia (herceptin per un anno che finisco questo mese, tamoxifene tutti i giorni per 5 anni e decapeptyl ogni 28 giorni per 2 anni). Ora il mio grande miracolo ha un anno, è perfetto e sta benissimo e ogni giorno ringrazio il Signore per avermi ridato la speranza e la forza tramite questo Angelo e sopratutto la determinazione di fare di testa mia perchè se avessi ascoltato tutti ora non avrei Mattia; proprio come dice Giulio, ho scoperto cosa ha davvero valore nella vita...l'unica cosa che so è che dentro di me c'è tanto dispiacere e tanta paura che un giorno o l'altro il tumore possa ritornare, anche perchè non ho fatto un chemio completa...ora ho fatto tutti i controlli di routine, venerdi ho la scintigrafia ossea e sono anche un po preoccupata, ultimamente ho dei dolori alla costola proprio sotto al seno operato..paura di lasciare troppo presto il mio bimbo e mio marito che mi sta aiutando tantissimo..anche lui giovane 30 anni. Dovevamo sposarci quest'anno a Maggio ma purtroppo questa brutta cosa a stravolto i miei progetti cosi ho deciso di sposarmi in comune e poi con calma quando mi rimetterò ci sposeremo in chiesa come abbiamo sempre sognato. Avevo i capelli lunghi lunghi ricci ricci e li ho persi, pesavo 55 kg...non ero male dai:) ora ne peso 76 e non riesco a dimagrire..insomma sono forte si, ma sono anche molto stanca e amareggiata; mi ritengo però anche fortunata perchè la mia vita è unica e speciale; il mio medico curante dice"gioia perchè non scrivi un libro..."chissà magari un giorno...
> Mi piacerebbe un giorno poterla incontrare e magari farmi visitare anche da lei..
> Grazie e arrivederLa
> mi presento, ho compiuto 25 anni ad Aprile e vivo in Lombardia; navigando in internet ho scoperto il Suo sito e Le sue referenze.. e mi complimento con Lei; si chiederà come mai le sto scrivendo, vorrei raccontarLe brevemente la mia storia e magari un giorno poterLa incontrare. Circa due anni fa mi sono accorta di avere un piccolo nocciolino al seno sinistro lateralmente, per sicurezza sono andata alle Curie di Cologno Monzese e ho fatto un ecografia, l'ecografo mi disse che si trattava di un nodulo solido di 9 mm, non era nulla ma per tranquillità mi consigliò di toglierlo; parlai con il mio ex ginecologo il quale mi disse che cosi giovane non era il caso di tagliare, cosi mimandò in un Istituto di eccellenza a Milano da un altro dottore. Quest'ultimo, dopo avermi visitato mi fa un agoaspirato dal quale viene diagnosticato un fibroadenoma. Il dott....dice che posso stare tranquilla, un fibroadenoma non degenera mai e poi alla mia età....cosi torno a casa contenta.
> Col passare del tempo, sento che questo nodulino cresce sempre di più, cosi faccio un'altra ecografia questa volta con il s. gerardo di Monza, l'ecografo dice che secondo lui va tolto assolutamente, cosi nel referto dell'eco puntualizza che è meritevole di asportazione chirurgica.
> Torno dopo un anno , a dicembre 2006 mi operano in nestesia locale, tolgono il fibroadenoma; dopo 20 giorni vado per ritirare l'esito istologico e il dott. dice che purtroppo si tratta di un carcinoma mammario duttale lobulare invasivo II grado e che non sanno come sia potuto succedere alla mia età. A gennaio 2007 mi ricoverano d'urgenza, mi fanno una quadrantectomia con asportazione del linfonodo sentinella che fortunatamente risultò negativo. Dopo qualche settimana ho l'incontro con il medico che mi ha operato, mi dice che è tutto ok, non ci sono residui e quello che è stato tolto era tutto negativo, però per prevenzione mi dice che avrei dovuto fare chemioterapia rossa, radioterapia e ormonoterapia. Torno a casa con una preoccupazione, il ciclo non mi arrivava, faccio il test e la visita ginecologica, ero incinta di 6 settimane. dopo qualche giorno vado all'ospedale, ho l'incontro con l'oncologa, spiego la situazione e la dr.ssa con molta freddezza mi scoraggia e mi da tempo ancora una settimana per decidere se abortire e fare le terapie o tenere il mio bimbo rischiando la vita...durante questa settimana, credo la più brutta della mia vita, sono finita fortunatamente a Monza dove l'equipe del dr. Mangioni assieme allo IEO mi hanno dato la possibilità di fare una chemio più leggera durante la gravidanza... ho iniziato il 23/04/07 (4° mese di gravidanza) ogni lunedi facevo chemio, una flebo di epirubicina e basta fino al 09 luglio; il 22/08/08 tramite cesareo hanno fatto nascrere Mattia (8 mesi), la settimana dopo ho iniziato la radioterapia (28 sedute di radio) poi subito dopo ho iniziato l'ormoneterapia (herceptin per un anno che finisco questo mese, tamoxifene tutti i giorni per 5 anni e decapeptyl ogni 28 giorni per 2 anni). Ora il mio grande miracolo ha un anno, è perfetto e sta benissimo e ogni giorno ringrazio il Signore per avermi ridato la speranza e la forza tramite questo Angelo e sopratutto la determinazione di fare di testa mia perchè se avessi ascoltato tutti ora non avrei Mattia; proprio come dice Giulio, ho scoperto cosa ha davvero valore nella vita...l'unica cosa che so è che dentro di me c'è tanto dispiacere e tanta paura che un giorno o l'altro il tumore possa ritornare, anche perchè non ho fatto un chemio completa...ora ho fatto tutti i controlli di routine, venerdi ho la scintigrafia ossea e sono anche un po preoccupata, ultimamente ho dei dolori alla costola proprio sotto al seno operato..paura di lasciare troppo presto il mio bimbo e mio marito che mi sta aiutando tantissimo..anche lui giovane 30 anni. Dovevamo sposarci quest'anno a Maggio ma purtroppo questa brutta cosa a stravolto i miei progetti cosi ho deciso di sposarmi in comune e poi con calma quando mi rimetterò ci sposeremo in chiesa come abbiamo sempre sognato. Avevo i capelli lunghi lunghi ricci ricci e li ho persi, pesavo 55 kg...non ero male dai:) ora ne peso 76 e non riesco a dimagrire..insomma sono forte si, ma sono anche molto stanca e amareggiata; mi ritengo però anche fortunata perchè la mia vita è unica e speciale; il mio medico curante dice"gioia perchè non scrivi un libro..."chissà magari un giorno...
> Mi piacerebbe un giorno poterla incontrare e magari farmi visitare anche da lei..
> Grazie e arrivederLa
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Più che una richiesta di consulto la Sua è una lettera che racconta una bellissima storia,
anche se ancora palpitante di sofferenza .
Su questa area specialistica rispondiamo diversi colleghi e sarebbe importante sapere a chi questa sia indirizzata per poterla commentare.
Cordiali saluti
anche se ancora palpitante di sofferenza .
Su questa area specialistica rispondiamo diversi colleghi e sarebbe importante sapere a chi questa sia indirizzata per poterla commentare.
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#3]
Gentile utente,
intanto La ringrazio, e poichè a me è indirizzata, aggiungerò sicuramente dei commenti dopo quelli eventuali dei colleghi che su questo sito si prodigano gratuitamente e volontariamente ....dalla parte della paziente.
intanto La ringrazio, e poichè a me è indirizzata, aggiungerò sicuramente dei commenti dopo quelli eventuali dei colleghi che su questo sito si prodigano gratuitamente e volontariamente ....dalla parte della paziente.
[#4]
Nel 1989 ho scritto una monografia
IL CARCINOMA MAMMARIO DALLA PARTE DELLA PAZIENTE
rivisitando 300 lettere a me indirizzate da donne operate.
Le conservo ancora come testimonianze straordinarie dei drammi che circondano tali eventi.
Ma la Sua testimonianza è veramente eccezionale e straordinaria anche dal punto di vista clinico oltre che umano.
1)E' testimonial di una sottovalutazione diagnostica alla età di 23 anni !
Troppo spesso viene esclusa questa malattia in quella fascia di età e la sua esperienza impartisce a tutti noi una lezione magistrale irripetibile.
2)Ancora più straordinaria è la sua esperienza della terapia (chemioterapia) eseguita in corso di gravidanza.
Non uno ma dieci libri dovrebbe scrivere su questa fase della sua vita.
I casi in letteratura sono veramente limitati.
I dati esistenti sono limitati e si riferiscono, spesso, a casistiche retrospettive scarsamente numerose e raccolte, in gran parte, in epoca pre-chemioterapica.
E generalmente si riferiscono alla richiesta di donne che richiedono di poter concepire dopo la chemioterapia.
La Sua determinazione è la prova che anche quella dolorosamente da Lei intrapresa sia una strada percorribile da tutte le altre donne,: basta crederci!.
Sino a poco tempo fa anche una gravidanza dopo la chemioterapia rappresentava un tabu', mentre oggi finalmente siamo sempre più convinti che la gestazione non sembra influenzare negativamente la prognosi e che, anzi, esiste un trend verso una migliore sopravvivenza libera da malattia a 5 anni nelle pazienti che hanno avuto una gravidanza dopo trattamento per carcinoma mammario.
Questo dato, pur non potendosi escludere un effetto protettivo della gravidanza, potrebbe, però, essere dovuto a una naturale selezione delle casistiche in quanto solo le pazienti con malattie biologicamente meno aggressive e libere da malattia da alcuni anni dopo il trattamento, sono andate incontro ad una gravidanza.
Alla luce dei dati disponibili non sembra, quindi, giustificato sconsigliare una gravidanza a donne trattate per carcinoma mammario.
Viene suggerito, su base del tutto empirica, di attendere alcuni anni dal trattamento primario.
Questo atteggiamento trova giustificazione nel tentativo di evitare gravidanze sincrone a ripresa della malattia, più frequenti nei primi anni dopo la terapia primaria, con i problemi terapeutici che ne potrebbero conseguire.
Lei ha battuto ogni record: ha praticato la chemioterapia in contemporanea alla gravidanza ed qui a raccontarcelo con suo marito ed il VOSTRO Mattia !
Tanti tanti auguri !!!
IL CARCINOMA MAMMARIO DALLA PARTE DELLA PAZIENTE
rivisitando 300 lettere a me indirizzate da donne operate.
Le conservo ancora come testimonianze straordinarie dei drammi che circondano tali eventi.
Ma la Sua testimonianza è veramente eccezionale e straordinaria anche dal punto di vista clinico oltre che umano.
1)E' testimonial di una sottovalutazione diagnostica alla età di 23 anni !
Troppo spesso viene esclusa questa malattia in quella fascia di età e la sua esperienza impartisce a tutti noi una lezione magistrale irripetibile.
2)Ancora più straordinaria è la sua esperienza della terapia (chemioterapia) eseguita in corso di gravidanza.
Non uno ma dieci libri dovrebbe scrivere su questa fase della sua vita.
I casi in letteratura sono veramente limitati.
I dati esistenti sono limitati e si riferiscono, spesso, a casistiche retrospettive scarsamente numerose e raccolte, in gran parte, in epoca pre-chemioterapica.
E generalmente si riferiscono alla richiesta di donne che richiedono di poter concepire dopo la chemioterapia.
La Sua determinazione è la prova che anche quella dolorosamente da Lei intrapresa sia una strada percorribile da tutte le altre donne,: basta crederci!.
Sino a poco tempo fa anche una gravidanza dopo la chemioterapia rappresentava un tabu', mentre oggi finalmente siamo sempre più convinti che la gestazione non sembra influenzare negativamente la prognosi e che, anzi, esiste un trend verso una migliore sopravvivenza libera da malattia a 5 anni nelle pazienti che hanno avuto una gravidanza dopo trattamento per carcinoma mammario.
Questo dato, pur non potendosi escludere un effetto protettivo della gravidanza, potrebbe, però, essere dovuto a una naturale selezione delle casistiche in quanto solo le pazienti con malattie biologicamente meno aggressive e libere da malattia da alcuni anni dopo il trattamento, sono andate incontro ad una gravidanza.
Alla luce dei dati disponibili non sembra, quindi, giustificato sconsigliare una gravidanza a donne trattate per carcinoma mammario.
Viene suggerito, su base del tutto empirica, di attendere alcuni anni dal trattamento primario.
Questo atteggiamento trova giustificazione nel tentativo di evitare gravidanze sincrone a ripresa della malattia, più frequenti nei primi anni dopo la terapia primaria, con i problemi terapeutici che ne potrebbero conseguire.
Lei ha battuto ogni record: ha praticato la chemioterapia in contemporanea alla gravidanza ed qui a raccontarcelo con suo marito ed il VOSTRO Mattia !
Tanti tanti auguri !!!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.5k visite dal 10/09/2008.
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