2014 ho fatto mammografia
in data 27 giugno 2014 ho fatto mammografia, risultato del referto: quadro mammografico fibroghiandolare denso, a scarso contrasto radiologico, di densita' di tipo iv. rispetto al precdente controllo mammografico in visione del 2012 si evidenzia un gruppo di microcalcificazioni, visibile nella sola proiezione mlo di destra in sede retroareolare profonda, meritevole di un ulteriore approfondimento diagnostico mediante l'esucuzione di tomosintesi. nulla di rilevante da segnalare a destra.
quanto mi devo preoccupare? grazie
quanto mi devo preoccupare? grazie
[#1]
Sin qui non si deve affatto preoccupare perché la presenza di microcalcificazioni è evento frequente. L'approfondimento ovviamente è indicato sino ad una diagnosi definitiva.
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Tanti saluti
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Tanti saluti
[#3]
La tomosintesi digitale della mammella (DBT, Digital Breast Tomosynthesis) è una tecnica di imaging tridimensionale che permette di ricostruire immagini volumetriche della mammella a partire da un numero finito di proiezioni bidimensionali a bassa dose, ottenute con angolazioni diverse del tubo radiogeno.
Se anche i primi risultati comparativi, per ora esigui, saranno confermati, la DBT potrà inserirsi a pieno titolo nel novero delle tecniche idonee allo studio della mammella finalizzato al rilevamento di lesioni tanto nella diagnostica senologica quanto nello screening.
Non mi risulta che al momento attuale esistano studi comparativi sufficienti con la tecnica tradizionale e pertanto in caso di dubbi io richiederei una Risonanza Magnetica Mammaria con mezzo di contrasto.
Legga
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
Saluti
Se anche i primi risultati comparativi, per ora esigui, saranno confermati, la DBT potrà inserirsi a pieno titolo nel novero delle tecniche idonee allo studio della mammella finalizzato al rilevamento di lesioni tanto nella diagnostica senologica quanto nello screening.
Non mi risulta che al momento attuale esistano studi comparativi sufficienti con la tecnica tradizionale e pertanto in caso di dubbi io richiederei una Risonanza Magnetica Mammaria con mezzo di contrasto.
Legga
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
Saluti
[#7]
Utente
buonasera ho effettuato esame tomosintesi monolaterale destra in data 04072014 l'esito e' il seguente: il gruppo di microcalcificazioni in sede retroareolare profonda a destra evidenziato alla recente mammografia del 27062014 appare sostanzialmente perdere di significato all'esame odierno. necessario tuttavia controllo mammografico mirato evolutivo tra 4/6 mesi
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.1k visite dal 28/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore al seno
Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.