Istologico carcinoma g3
Gentilissimi Medici
ho 50 anni, e sono in menopausa da circa 4, ieri pomeriggio sono andata a ritirare il referto dell'esame istologico fatto sul frammento di parenchima mammario prelevatomi in sede di intervento eseguito i primi di luglio. La diagnosi del tumore è stata fatta in sede di screening mammografico. Nella nostra regione il controllo mammografico è previsto ogni 2 anni, l'ultimo controllo fatto due anni fa era negativo.
Di seguito quanto riportato sul referto:
Materiale in
accettazione:
1)Lesione a cavaliere dei quadranti superiori mammella sinistra;
2) Ampliamento inferiore mammella sinistra
3)Linfonodo sentinella
Macroscopica:
1)"lesione a cavaliere dei quadranti
superiori mammella sinistra": frammento di parenchima mammario
cm 7,4x4,8x2,7 (pervenuto orientato da filo di repere indicante lato
capezzolo), sormontato da losanga cutanea di cm 3,6x1,5. Al taglio Area grigio giallastra di consistenza dura, a margini sfumati esetsa per 2,1cm; distante rispettivamnte 1 cm dal margine superiore, cm 0,4 dal margine profondo e cm 2 dal margine inferiore.
2)"Ampliamento inferiore":
frammento giallastro cm 5'3x3'2x1'5 orientato da filo indicante lato
esterno che viene marcato con inchiostro di china.
3) "Linfonodo sentinella": struttura linfonodale cm 1.1x1,1x0,8
Diagnosi:
1) Carcinoma duttale infiltrante G3 con accrescimenti di tipo
infiltrativo, stesa componente residua in situ di alto grado (80%)
e foci di linfoangioinvasione. La neoplasia dista, sia nella
componente in situ che in quella invasiva, 0.5 mm dal margine di resezione profondo e 10 mm dal margine superiore.
Caratterizzazione biopatologica:
ER (Clone 6F11) 0%
PgR (Clone 312) 0%
Ki67 (Clone MIB-1) 8%
c-erb-B2 (Clone CB11) score 1+
2) Focolaio di comedocarcinoma ampliamente contenuto entro il margine di resezione.
3)Metastasi di carcinoma.
Lunedì prossimo, dovrò sottopormi
all'intervento di svuotamento ascellare dei linfonodi e successivamente ho la visita oncologica. Il nostro è un piccolo centro di provincia, un ospedale che è un grande pronto soccorso , ma che per la cura di questo tipo di malattie non è adatto.
Da profana, con i dati sopra riportati, ho cercato di
capire, in rete, il livello di gravità della malattia; quello che
sono riuscita a capire è che il tumore non è recettivo alla terapia
ormonale ed è abbastanza aggressivo.
Ho trovato il vostro sito, mentre cercavo di capire cosa ci fosse scritto sull'esame istologico.
Vi chiedo un parere in merito alla terapia più efficace da seguire per riportato sopra e vi ringrazio
anticipatamente.
Cordiali saluti
Luna
ho 50 anni, e sono in menopausa da circa 4, ieri pomeriggio sono andata a ritirare il referto dell'esame istologico fatto sul frammento di parenchima mammario prelevatomi in sede di intervento eseguito i primi di luglio. La diagnosi del tumore è stata fatta in sede di screening mammografico. Nella nostra regione il controllo mammografico è previsto ogni 2 anni, l'ultimo controllo fatto due anni fa era negativo.
Di seguito quanto riportato sul referto:
Materiale in
accettazione:
1)Lesione a cavaliere dei quadranti superiori mammella sinistra;
2) Ampliamento inferiore mammella sinistra
3)Linfonodo sentinella
Macroscopica:
1)"lesione a cavaliere dei quadranti
superiori mammella sinistra": frammento di parenchima mammario
cm 7,4x4,8x2,7 (pervenuto orientato da filo di repere indicante lato
capezzolo), sormontato da losanga cutanea di cm 3,6x1,5. Al taglio Area grigio giallastra di consistenza dura, a margini sfumati esetsa per 2,1cm; distante rispettivamnte 1 cm dal margine superiore, cm 0,4 dal margine profondo e cm 2 dal margine inferiore.
2)"Ampliamento inferiore":
frammento giallastro cm 5'3x3'2x1'5 orientato da filo indicante lato
esterno che viene marcato con inchiostro di china.
3) "Linfonodo sentinella": struttura linfonodale cm 1.1x1,1x0,8
Diagnosi:
1) Carcinoma duttale infiltrante G3 con accrescimenti di tipo
infiltrativo, stesa componente residua in situ di alto grado (80%)
e foci di linfoangioinvasione. La neoplasia dista, sia nella
componente in situ che in quella invasiva, 0.5 mm dal margine di resezione profondo e 10 mm dal margine superiore.
Caratterizzazione biopatologica:
ER (Clone 6F11) 0%
PgR (Clone 312) 0%
Ki67 (Clone MIB-1) 8%
c-erb-B2 (Clone CB11) score 1+
2) Focolaio di comedocarcinoma ampliamente contenuto entro il margine di resezione.
3)Metastasi di carcinoma.
Lunedì prossimo, dovrò sottopormi
all'intervento di svuotamento ascellare dei linfonodi e successivamente ho la visita oncologica. Il nostro è un piccolo centro di provincia, un ospedale che è un grande pronto soccorso , ma che per la cura di questo tipo di malattie non è adatto.
Da profana, con i dati sopra riportati, ho cercato di
capire, in rete, il livello di gravità della malattia; quello che
sono riuscita a capire è che il tumore non è recettivo alla terapia
ormonale ed è abbastanza aggressivo.
Ho trovato il vostro sito, mentre cercavo di capire cosa ci fosse scritto sull'esame istologico.
Vi chiedo un parere in merito alla terapia più efficace da seguire per riportato sopra e vi ringrazio
anticipatamente.
Cordiali saluti
Luna
[#1]
Gentile utente,
effettivamente ci sono alcuni parametri sfavorevoli (G3, invasione linfatica, recettori negativi, metastasi del Linfonodo sentinella), che probabilmente richiederanno una terapia adiuvante precauzionale,
che potrà restituirle una maggiore serenità.
In assenza di dati sui restanti linfonodi ascellari il quadro è da considerare ancora incompleto e pertanto ci aggiorni pure quando ne sarà in possesso.
Intanto stia tranquilla che a tutto c'è rimedio.
Tanti auguri e cordiali saluti.
effettivamente ci sono alcuni parametri sfavorevoli (G3, invasione linfatica, recettori negativi, metastasi del Linfonodo sentinella), che probabilmente richiederanno una terapia adiuvante precauzionale,
che potrà restituirle una maggiore serenità.
In assenza di dati sui restanti linfonodi ascellari il quadro è da considerare ancora incompleto e pertanto ci aggiorni pure quando ne sarà in possesso.
Intanto stia tranquilla che a tutto c'è rimedio.
Tanti auguri e cordiali saluti.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Dal titolo del suo post "G3" forse era interessata a qualche dettaglio in più e pertanto Le rispondo su questo parametro.
3)G2- G3 è solo una delle tante caratteristiche o parametri biologici della neoplasia, ma segue in importanza alla dimensione del tumore ed all'interessamento linfonodale ascellare.
La loro conoscenza consente di programmare una eventuale terapia complementare adiuvante. .
In generale Le caratteristiche istopatologiche del tumore primitivo della mammella , il GRADING nucleare e cellulare, forniscono ulteriori informazioni per l'identificazione delle pazienti che necessitano di terapie adiuvanti.
I carcinomi della mammella ben differenziati (G1) si comportano, a parità di condizioni, in modo meno aggressivo di quelli meno differenziati (G2, G3).
Un elevato grading istologico indica una responsività alla chemioterapia adiuvante .
E' stato infatti osservato che quest'ultima produce un miglioramento della prognosi maggiore nei pazienti con linfonodi positivi e linfonodi negativi con tumore scarsamente differenziato, che tra le pazienti con tumore ben differenziato.
Se ne evince , nel Suo caso, che la risposta ad una eventuale chemioterabia dovrebbe essere ragguardevole.
Cordiali saluti.
3)G2- G3 è solo una delle tante caratteristiche o parametri biologici della neoplasia, ma segue in importanza alla dimensione del tumore ed all'interessamento linfonodale ascellare.
La loro conoscenza consente di programmare una eventuale terapia complementare adiuvante. .
In generale Le caratteristiche istopatologiche del tumore primitivo della mammella , il GRADING nucleare e cellulare, forniscono ulteriori informazioni per l'identificazione delle pazienti che necessitano di terapie adiuvanti.
I carcinomi della mammella ben differenziati (G1) si comportano, a parità di condizioni, in modo meno aggressivo di quelli meno differenziati (G2, G3).
Un elevato grading istologico indica una responsività alla chemioterapia adiuvante .
E' stato infatti osservato che quest'ultima produce un miglioramento della prognosi maggiore nei pazienti con linfonodi positivi e linfonodi negativi con tumore scarsamente differenziato, che tra le pazienti con tumore ben differenziato.
Se ne evince , nel Suo caso, che la risposta ad una eventuale chemioterabia dovrebbe essere ragguardevole.
Cordiali saluti.
[#3]
Ex utente
Gentilissimi medici, oggi ho ricevuto, seppur verbalmente, la risposta in merito ai linfonodi ascellari analizzati dopo prelievo: di 21 linfonodi, 2 sono risultati essere positivi e 19 negativi. Inoltre, la terapia prescrittami dal mio oncologo è la seguente: radioterapia regionale seno + ascella (risultando posivivi 2 linfonodi) + chemioterapia come segue: 4 cicli taxolo + 4 cicli antacicline.
Domani dovrò sottopormi a scintigrafia ossea e successivamente a ecografia addome.
Vi chiedo gentilmente un parere in merito alla mia situazione generale ed alla terapia consigliatami.
Ringraziandovi anticipatamente, cordiali saluti.
Luna
Domani dovrò sottopormi a scintigrafia ossea e successivamente a ecografia addome.
Vi chiedo gentilmente un parere in merito alla mia situazione generale ed alla terapia consigliatami.
Ringraziandovi anticipatamente, cordiali saluti.
Luna
[#4]
Non cambia nulla rispetto alla precedente valutazione.
L'interessamento dei linfonodi ascellari è pur sempre da considerare un fattore sfavorevole, ma di minore valore se < a 3 come nel Suo caso.
Per il resto l'approccio complessivo è da considerare corretto.
L'interessamento dei linfonodi ascellari è pur sempre da considerare un fattore sfavorevole, ma di minore valore se < a 3 come nel Suo caso.
Per il resto l'approccio complessivo è da considerare corretto.
[#5]
Ex utente
Gentilissimi medici,
gli esiti della scintigrafia ossea e dell'eco addome eseguiti a completamento degli esami per determinare la stadiazione della mia malattia hanno dato esito negativo.
Ho iniziato il cciclo di chemioterapia con antracicline.
Ieri leggevo su una rivista scientifica un articolo sui progressi raggiunti nella cura del cancro al seno in particolare mi ha colpito il fatto che in passato, nei primissimi approcci con la malattia, i medici insieme alla mastectomia praticavano anche l'isterectomia totale, parziale o la sola asportazione delle ovaie. Con questa pratica molti medici osservavano una migliore prognosi della malattia. Immagino questa prassi servisse per controllare la situazione ormonale.
Dal mio istologico risuta che non ho per niente recettori ormonali per la terapia con Tamoxifen e simili.
Ora, da profana, mi sono fatta questa domanda e la pongo in maniera tanto brutale quanto ingenua (sono consapevole che potrei dire una grossa stupidaggine): nel mio caso, l'asporazione delle ovaie o l'isterectomia potrebbe sostituire almeno in parte la terapia ormonale che non posso fare?
Vi ringrazio anticipatamente
Luna
gli esiti della scintigrafia ossea e dell'eco addome eseguiti a completamento degli esami per determinare la stadiazione della mia malattia hanno dato esito negativo.
Ho iniziato il cciclo di chemioterapia con antracicline.
Ieri leggevo su una rivista scientifica un articolo sui progressi raggiunti nella cura del cancro al seno in particolare mi ha colpito il fatto che in passato, nei primissimi approcci con la malattia, i medici insieme alla mastectomia praticavano anche l'isterectomia totale, parziale o la sola asportazione delle ovaie. Con questa pratica molti medici osservavano una migliore prognosi della malattia. Immagino questa prassi servisse per controllare la situazione ormonale.
Dal mio istologico risuta che non ho per niente recettori ormonali per la terapia con Tamoxifen e simili.
Ora, da profana, mi sono fatta questa domanda e la pongo in maniera tanto brutale quanto ingenua (sono consapevole che potrei dire una grossa stupidaggine): nel mio caso, l'asporazione delle ovaie o l'isterectomia potrebbe sostituire almeno in parte la terapia ormonale che non posso fare?
Vi ringrazio anticipatamente
Luna
[#6]
Stia tranquilla : una delle ragioni per le quali sta facendo la chemioterapia è proprio a causa della negatività dei recettori ormonali.
Quindi ovaio ed utero non c'entrano nulla, anche perchè giustamente scrive Lei " Con questa pratica molti medici osservavano una migliore prognosi " OSSERVAVANO, nel passato.
Oggi per fortuna siamo andati avanti nelle conoscenze ed esistono terapie mediche che sopperiscono a quella necessità !
Quindi ovaio ed utero non c'entrano nulla, anche perchè giustamente scrive Lei " Con questa pratica molti medici osservavano una migliore prognosi " OSSERVAVANO, nel passato.
Oggi per fortuna siamo andati avanti nelle conoscenze ed esistono terapie mediche che sopperiscono a quella necessità !
[#7]
Gentile utente,
rileggendo il suo post sulla ovariectomia intendevo anche dire che
e' vero che questa proposta trova un razionale ma va valutato caso per caso.
Ben differente è la sitazione allorchè sia stata dimostrata una alterazione genetica. E non mi pare che sia il suo caso.
La predisposizione delle pazienti portatrici di mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA-2 all’insorgenza anche di carcinomi ovarici giustifica il ricorso ad una ovariectomia profilattica per proteggere oltre l'ovaio anche il seno controlaterale.
L’associazione, alla ovariectomia, della salpingectomia è motivata da un aumentato rischio in queste pazienti anche di neoplasie tubariche. Studi controllati hanno dimostrato che la ovariectomia, in donne con predisposizione genetica, non solo è in grado di prevenire l’insorgenza del cancro dell'ovaio, ma riduce anche considerevolmente l’incidenza del carcinoma della mammella, come conseguenza del minor stimolo estrogenico sulla ghiandola. Per tale motivo la ovariectomia profilattica, associata ad una stretta sorveglianza mammaria ed eventualmente ad una terapia profilattica con tamoxifene, si sta attualmente proponendo come efficace intervento preventivo nelle pazienti con mutazioni geniche a carico di BRCA-1 e BRCA-2.
La sua è una situazione completamente diversa.
E la menopausa tra l'altro la si può indurre con terapie meno invasive !
E la stessa chemioterapia, qualora fosse proposta, agirebbe in questa direzione, almeno temporaneamente.
Quindi lasci da parte i dubbi e si affidi con fiducia al suo oncologo.
rileggendo il suo post sulla ovariectomia intendevo anche dire che
e' vero che questa proposta trova un razionale ma va valutato caso per caso.
Ben differente è la sitazione allorchè sia stata dimostrata una alterazione genetica. E non mi pare che sia il suo caso.
La predisposizione delle pazienti portatrici di mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA-2 all’insorgenza anche di carcinomi ovarici giustifica il ricorso ad una ovariectomia profilattica per proteggere oltre l'ovaio anche il seno controlaterale.
L’associazione, alla ovariectomia, della salpingectomia è motivata da un aumentato rischio in queste pazienti anche di neoplasie tubariche. Studi controllati hanno dimostrato che la ovariectomia, in donne con predisposizione genetica, non solo è in grado di prevenire l’insorgenza del cancro dell'ovaio, ma riduce anche considerevolmente l’incidenza del carcinoma della mammella, come conseguenza del minor stimolo estrogenico sulla ghiandola. Per tale motivo la ovariectomia profilattica, associata ad una stretta sorveglianza mammaria ed eventualmente ad una terapia profilattica con tamoxifene, si sta attualmente proponendo come efficace intervento preventivo nelle pazienti con mutazioni geniche a carico di BRCA-1 e BRCA-2.
La sua è una situazione completamente diversa.
E la menopausa tra l'altro la si può indurre con terapie meno invasive !
E la stessa chemioterapia, qualora fosse proposta, agirebbe in questa direzione, almeno temporaneamente.
Quindi lasci da parte i dubbi e si affidi con fiducia al suo oncologo.
[#9]
il Ki67 è un indice di proliferazione, nel suo caso basso, e il c erbB2 è uno dei fattori considerati importanti al fine della prognosi; la sua assenza (come nel suo caso) indica una prognosi migliore, anche se recentemente l'utilizzo dell'anticorpo herceptin nelle pazienti 3+ migliora di molto la prognosi.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#12]
Diversi sono gli approcci nei vari centri.
Tradizionalmente si utilizza come indagine di primo livello l'immunoistochimica
>i casi 0 e 1 + sono considerati negativi
>i casi 2+ hanno significato incerto e vengono sottoposti a FISH
>i casi 3 + sono considerati positivi
Negativi, a differenza del linguaggio comune, sono fattori favorevoli
positivi, a difefrenza del linguaggio comune, sono sfavorevoli.
Spero di essermi spiegato .
Tradizionalmente si utilizza come indagine di primo livello l'immunoistochimica
>i casi 0 e 1 + sono considerati negativi
>i casi 2+ hanno significato incerto e vengono sottoposti a FISH
>i casi 3 + sono considerati positivi
Negativi, a differenza del linguaggio comune, sono fattori favorevoli
positivi, a difefrenza del linguaggio comune, sono sfavorevoli.
Spero di essermi spiegato .
[#13]
Ex utente
Gentilissimi medici,
ho effettuateo la seconda seduta di chemioterapia con antracicline ne sono previste 4 in totale per il mio problema.
Il mio medico mi ha detto che la prima seduta era stata fatta a dose non piena per vedere la mia tolleranza al farmaco mentre la seconda è stata fatta a dose come prevista.
La seconda seduta è stata però, in termini di tempo, più breve rispetto alla prima. Inoltre, non appena finito la seduta sono andata in bagno ed ho subito urinato urina rossa.
La mie domande sono le seguenti:
1. Avendo subito urinato, il farmaco ha comunque fatto il suo effetto?
Il dubbio mi è venuto perchè, nonstante le due sedute, non ho ancora perso i capelli e le mie analisi sono sempre abbastanza buone.
2. E' normale che la seconda seduta sia durata di meno rispetto alla prima?
Ringraziandovi sempre per la vs disponibilità, cordiali saluti.
Luna
ho effettuateo la seconda seduta di chemioterapia con antracicline ne sono previste 4 in totale per il mio problema.
Il mio medico mi ha detto che la prima seduta era stata fatta a dose non piena per vedere la mia tolleranza al farmaco mentre la seconda è stata fatta a dose come prevista.
La seconda seduta è stata però, in termini di tempo, più breve rispetto alla prima. Inoltre, non appena finito la seduta sono andata in bagno ed ho subito urinato urina rossa.
La mie domande sono le seguenti:
1. Avendo subito urinato, il farmaco ha comunque fatto il suo effetto?
Il dubbio mi è venuto perchè, nonstante le due sedute, non ho ancora perso i capelli e le mie analisi sono sempre abbastanza buone.
2. E' normale che la seconda seduta sia durata di meno rispetto alla prima?
Ringraziandovi sempre per la vs disponibilità, cordiali saluti.
Luna
[#15]
Ex utente
Gentilissimi medici,
ho effettuato 4 cicli di chemioterapia con antracicline e ora ho fatto il primo di 4 con taxolo.
Ho fatto una ecografia di controllo al seno operato perchè nella zona operata sentivo un pò di dolore e fastidio. Nell'ecografia si nota una macchia, sotto la cicatrice dell'intervento, una sacca che mi è stato detto trattasi di siero che deve essere riassorbito dall'organismo. Mi è stato consigliato anche di ripetere l'ecografia dopo aver finito le chemio ed aver effettuato la radioterapia a cui dovrò sottopormi a fine ciclo.
Le mie domande sono le seguenti:
1 - se si tratta di siero che viene riassorbito, tale siero può contenere cellule tumorali che se ne vanno a spasso per l'organismo una volta riassorbite?
2 - se non si tratta di siero, è possibile una ripresa della malattia sotto chemioterapia? Se si cosa mi consigliate di fare?
3- non avendo più i linfonodi ascellari, nel caso di una eventuale ripresa della malattia come e in che direzione si spostano le cellule tumorali nel caso di migrazione metastatica?
Inoltre, il medico che mi ha eseguito l'ecografia oggi, non avendo ancora mai visto la mammografia che evidenziava la mia malattia ha notato sulla lastra che io non avevo un nodulo netto, ma un'ombra,una sorta di plasma non netto. Vorrei sapere se questo tipo di immagine corrisponde ad una tipologia di tumore più grave rispetto alle immagini dove si nota un nodulo solido.
Ringraziando anticipatamente, cordiali saluti.
Luna
ho effettuato 4 cicli di chemioterapia con antracicline e ora ho fatto il primo di 4 con taxolo.
Ho fatto una ecografia di controllo al seno operato perchè nella zona operata sentivo un pò di dolore e fastidio. Nell'ecografia si nota una macchia, sotto la cicatrice dell'intervento, una sacca che mi è stato detto trattasi di siero che deve essere riassorbito dall'organismo. Mi è stato consigliato anche di ripetere l'ecografia dopo aver finito le chemio ed aver effettuato la radioterapia a cui dovrò sottopormi a fine ciclo.
Le mie domande sono le seguenti:
1 - se si tratta di siero che viene riassorbito, tale siero può contenere cellule tumorali che se ne vanno a spasso per l'organismo una volta riassorbite?
2 - se non si tratta di siero, è possibile una ripresa della malattia sotto chemioterapia? Se si cosa mi consigliate di fare?
3- non avendo più i linfonodi ascellari, nel caso di una eventuale ripresa della malattia come e in che direzione si spostano le cellule tumorali nel caso di migrazione metastatica?
Inoltre, il medico che mi ha eseguito l'ecografia oggi, non avendo ancora mai visto la mammografia che evidenziava la mia malattia ha notato sulla lastra che io non avevo un nodulo netto, ma un'ombra,una sorta di plasma non netto. Vorrei sapere se questo tipo di immagine corrisponde ad una tipologia di tumore più grave rispetto alle immagini dove si nota un nodulo solido.
Ringraziando anticipatamente, cordiali saluti.
Luna
[#16]
1- No
2- Si tratta di siero
3- per via ematica.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
4- se fosse stato a margini netti sarebbe risultato benigno. Ma cosa va a rivangare come fosse prima ? ora conta che non ci sia più !
2- Si tratta di siero
3- per via ematica.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
4- se fosse stato a margini netti sarebbe risultato benigno. Ma cosa va a rivangare come fosse prima ? ora conta che non ci sia più !
[#17]
Ex utente
gentilissimi medici, oggi ho saputo che, alla mia nipotina con la quale ho trascorso un intero pomeriggio mercoledi' scorso (11/12) hanno diagnosticato la sesta malattia. So che si tratta di una malattia esantematica di poca rilevanza, ma leggendo ho trovato quanto segue:
"La quinta malattia è pericolosa solo nei pazienti affetti da rare forme di anemia emolitica cronica (talassemia, favismo) in cui può provocare una grave soppressione della produzione di globuli rossi a livello del midollo osseo (aplasia midollare). L'azione del Parvovirus B 19 sulle cellule progenitrici dei globuli rossi può inoltre causare nei pazienti immunodepressi una anemia emolitica cronica da infezione persistente."
Ora, io ho fatto la sesta seduta di chemioterapia (la seconda con Taxotere) giovedì 4/12, dovrò fare la successiva il 29/12. So che la prossima settimana il mio sistema immunitario subirà un abbassamento delle difese e che la quinta malattia è infettiva prima della comparsa dell'esantema e che ha dai 4 ai 15 giorni di incubazione, quindi facendo due conti potrei essere stata contagiata. Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazioandovi per la vostra disponibilità, cordiali saluti.
Luna
"La quinta malattia è pericolosa solo nei pazienti affetti da rare forme di anemia emolitica cronica (talassemia, favismo) in cui può provocare una grave soppressione della produzione di globuli rossi a livello del midollo osseo (aplasia midollare). L'azione del Parvovirus B 19 sulle cellule progenitrici dei globuli rossi può inoltre causare nei pazienti immunodepressi una anemia emolitica cronica da infezione persistente."
Ora, io ho fatto la sesta seduta di chemioterapia (la seconda con Taxotere) giovedì 4/12, dovrò fare la successiva il 29/12. So che la prossima settimana il mio sistema immunitario subirà un abbassamento delle difese e che la quinta malattia è infettiva prima della comparsa dell'esantema e che ha dai 4 ai 15 giorni di incubazione, quindi facendo due conti potrei essere stata contagiata. Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazioandovi per la vostra disponibilità, cordiali saluti.
Luna
[#18]
Ex utente
Gentilissimi medici,
ho quasi terminato i miei 8 cici di chemioterapia. Lunedì prossimo avrei dovuto afre l'ultima seduta di chemioterapia, la quarta di taxolo per la precisione. Purtroppo l'altro ieri mattina mi sono svegliata con una infiammazione ai denti, per la precisione un ascesso ad un dente mi ha causato il gonfiore di tutto il volto. sono andata dal mio oncologo il quale dopo avermi visitato ha provveduto a farmi fare l'emocromo per vedere i valori e a prescrivermi un antibiotico per sfiammare l'infiammazione . I valori dell'emocromo erano buoni, ma il medico mi ha spostato comunque la seduta di chemioterapia di una settimana (farò l'ultima seduta lunedì26 anzichè lunedì 19). Poi dovrò sottopormi alla radioterapia.
Poi dovrò fare la radoterapia. Ora, la visita che feci la prima volta l'oncologo mi disse che con i linfonodi ascellari positivi (2 nel mio caso) la radioterapia avrei dovuto farla sia al seno che al cavo ascellare. Ora l'altro medico oncologo mi dice che la radioterapia la farò solo al seno.
Secondo voi qual'è la cosa migliore da fare?
A breve ho la visita dal radioterapista per preparare il piano delle sedute.
Vi chiedo la gentilezza di rispondere al mio quesito.
Cordiali saluti
Luna
ho quasi terminato i miei 8 cici di chemioterapia. Lunedì prossimo avrei dovuto afre l'ultima seduta di chemioterapia, la quarta di taxolo per la precisione. Purtroppo l'altro ieri mattina mi sono svegliata con una infiammazione ai denti, per la precisione un ascesso ad un dente mi ha causato il gonfiore di tutto il volto. sono andata dal mio oncologo il quale dopo avermi visitato ha provveduto a farmi fare l'emocromo per vedere i valori e a prescrivermi un antibiotico per sfiammare l'infiammazione . I valori dell'emocromo erano buoni, ma il medico mi ha spostato comunque la seduta di chemioterapia di una settimana (farò l'ultima seduta lunedì26 anzichè lunedì 19). Poi dovrò sottopormi alla radioterapia.
Poi dovrò fare la radoterapia. Ora, la visita che feci la prima volta l'oncologo mi disse che con i linfonodi ascellari positivi (2 nel mio caso) la radioterapia avrei dovuto farla sia al seno che al cavo ascellare. Ora l'altro medico oncologo mi dice che la radioterapia la farò solo al seno.
Secondo voi qual'è la cosa migliore da fare?
A breve ho la visita dal radioterapista per preparare il piano delle sedute.
Vi chiedo la gentilezza di rispondere al mio quesito.
Cordiali saluti
Luna
[#20]
Ex utente
Gentilissimi medici,
ho terminato i miei cicli di chemio e radioterapia.
Con precisione ho terminato il ciclo di radioterapia i primi di aprile scorso. Ho fatto il primo follow up (analisi, torace, eco addome,) alla fine di aprile e tutto è risultato essere negativo.
La mammografia di controllo mi è stata segnata per settembre prossimo.
A distanza di due mesi dall'ultima seduta di radioterapia, sento la mammella operata più dura rispetto a quella sana, come se ci fosse dentro un palloncino, e a volte un pò dolorante. Mi chiedo se questi siano sintomi normali dovuti alla radioterapia oppure no.
In attesa di vs cortese riscontro, cordiali saluti.
Luna
ho terminato i miei cicli di chemio e radioterapia.
Con precisione ho terminato il ciclo di radioterapia i primi di aprile scorso. Ho fatto il primo follow up (analisi, torace, eco addome,) alla fine di aprile e tutto è risultato essere negativo.
La mammografia di controllo mi è stata segnata per settembre prossimo.
A distanza di due mesi dall'ultima seduta di radioterapia, sento la mammella operata più dura rispetto a quella sana, come se ci fosse dentro un palloncino, e a volte un pò dolorante. Mi chiedo se questi siano sintomi normali dovuti alla radioterapia oppure no.
In attesa di vs cortese riscontro, cordiali saluti.
Luna
[#22]
Ex utente
gentilissi mi medici,
ho effettuato oggi la terza visita di controllo oncologico post operatorio e post radio e chemio.H0o effettuato la mammografia di controllo ed è risultata essere negativa, le analisi del sangue sono tutte nella norma, i globuli bianchi sono leggermente alti, ma sempre nel range previsto di normalità. Stamattina ho portato in visione le analisi e il referto della mammografia alla mia oncologa che mi ha confermato che analisi e mammografia vanno bene. il valore dei globuli bianchi lo attribuisce al fatto che circa 10 giorni fa, quando ho fatto il prelievo delle analisi, avevo in corso un ascesso ad un dente e che quella potrebbe essere la causa della leggera alterazione dei globuli bianchi. Mi ha poi visitata ed al tatto, sott l'ascella operata (ho subito la totale asportazione di linfonodi dell'ascella in conseguenza all'analisi positiva del linfonodo sentinella) ha sentito un rigonfiamento che io non avevo notato. Mi ha parlato di probabile linfonodo infiammato dovuto al fatto che la mia mammella è ancora in mastite in seguito alla radioterapia subita. in effetti la mia mammella risulta essere ancora molto calda e dura. La senologa che mi ha fatto la mammografia mi ha detto che questo effetto può durare ancora a lungo.
Però mi chiedo: io i linfonodi ascellari dovrei non averceli più dal momento che me li hanno asporati tutti.
E' possibile che si siano riformati?
L'oncologa mi ha prescritto un antibiotico da prendere per una settimana e poi rpetere il controllo all'ascella con ecografia, e mi ha chiesto di fare anche altri controlli quali, eco fegato, lastra polmone, scintigrafia e ripetere le analisi.
A che scopo devo prendere l'antibiotico?
E se l'antibiotico non ha effetti positivi?
Non nascondo che sono molto preoccupata.
Inoltre non sarebbe il caso di fare una PET al posto di tutti questi controlli?
Ringraziandovi anticipatamente per il vostro parere, cordiali saluti
Luna
ho effettuato oggi la terza visita di controllo oncologico post operatorio e post radio e chemio.H0o effettuato la mammografia di controllo ed è risultata essere negativa, le analisi del sangue sono tutte nella norma, i globuli bianchi sono leggermente alti, ma sempre nel range previsto di normalità. Stamattina ho portato in visione le analisi e il referto della mammografia alla mia oncologa che mi ha confermato che analisi e mammografia vanno bene. il valore dei globuli bianchi lo attribuisce al fatto che circa 10 giorni fa, quando ho fatto il prelievo delle analisi, avevo in corso un ascesso ad un dente e che quella potrebbe essere la causa della leggera alterazione dei globuli bianchi. Mi ha poi visitata ed al tatto, sott l'ascella operata (ho subito la totale asportazione di linfonodi dell'ascella in conseguenza all'analisi positiva del linfonodo sentinella) ha sentito un rigonfiamento che io non avevo notato. Mi ha parlato di probabile linfonodo infiammato dovuto al fatto che la mia mammella è ancora in mastite in seguito alla radioterapia subita. in effetti la mia mammella risulta essere ancora molto calda e dura. La senologa che mi ha fatto la mammografia mi ha detto che questo effetto può durare ancora a lungo.
Però mi chiedo: io i linfonodi ascellari dovrei non averceli più dal momento che me li hanno asporati tutti.
E' possibile che si siano riformati?
L'oncologa mi ha prescritto un antibiotico da prendere per una settimana e poi rpetere il controllo all'ascella con ecografia, e mi ha chiesto di fare anche altri controlli quali, eco fegato, lastra polmone, scintigrafia e ripetere le analisi.
A che scopo devo prendere l'antibiotico?
E se l'antibiotico non ha effetti positivi?
Non nascondo che sono molto preoccupata.
Inoltre non sarebbe il caso di fare una PET al posto di tutti questi controlli?
Ringraziandovi anticipatamente per il vostro parere, cordiali saluti
Luna
[#24]
Ex utente
gentilissimi medici, ho effettuato l'ecografia poco dopo la richista di un vs parere ed è risultato essere tutto negativo.
Nel mese di novembre ho effettuato i controlli di routine, analisi, lastra torace, eco fegato. la lastra al torace ha evidenziato una immagine che il radiologo ha ritenuto opportuno verificare con tac. Mi sono sottoposta alla tac (senza metodo di contrasto) e l'esito è stato il seguente:
"Esame eseguito senza infusione di m.c. iodato. Non lesioni espansive dei polmoni né linfonodi significativamente aumentati di volume in sede iliomediastinica. si segnala piccolo nodulo fibrocalcifico nel polmone di sx, in sede sottoapicale posteriore. Normale pervietà dei bronchi. Cavità pleuriche libere da versamento."
Il medico mi ha tranquillizzato dicedomi che non si tratta di niente di grave, ma mi ha comunque consigliato di fare una pet a distanza di 6 mesi.
Farò la pet i primi di marzo.
Ad oggi, sento ancora indolenzimento al braccio e all'ascella sinistra (quello della mammella operata) e la mia oncologa, visitandomi, dice di aver sentito ancora una volta "qualcosa" sotto l'ascella e mi ha di nuovo prescritto una ecografia che farò il prossimo 23 febbraio.
Ora le mie domande sono le seguenti:
1)Perché mi hanno fatto la tac senza m.c.? è sufficientemente attendibile lostesso? Se si trattasse di una metastasi che tipo di cure ci sono e quanto sono efficaci?
2) non avendo più linfonodi sotto l'acella, è possibile che la malattia riparta proprio da lì?
Non nego che sono un pò, anzi molto preoccupata. Ringarziandovi sempre per la vostra infinita cortesia, saluti.
Luna
Nel mese di novembre ho effettuato i controlli di routine, analisi, lastra torace, eco fegato. la lastra al torace ha evidenziato una immagine che il radiologo ha ritenuto opportuno verificare con tac. Mi sono sottoposta alla tac (senza metodo di contrasto) e l'esito è stato il seguente:
"Esame eseguito senza infusione di m.c. iodato. Non lesioni espansive dei polmoni né linfonodi significativamente aumentati di volume in sede iliomediastinica. si segnala piccolo nodulo fibrocalcifico nel polmone di sx, in sede sottoapicale posteriore. Normale pervietà dei bronchi. Cavità pleuriche libere da versamento."
Il medico mi ha tranquillizzato dicedomi che non si tratta di niente di grave, ma mi ha comunque consigliato di fare una pet a distanza di 6 mesi.
Farò la pet i primi di marzo.
Ad oggi, sento ancora indolenzimento al braccio e all'ascella sinistra (quello della mammella operata) e la mia oncologa, visitandomi, dice di aver sentito ancora una volta "qualcosa" sotto l'ascella e mi ha di nuovo prescritto una ecografia che farò il prossimo 23 febbraio.
Ora le mie domande sono le seguenti:
1)Perché mi hanno fatto la tac senza m.c.? è sufficientemente attendibile lostesso? Se si trattasse di una metastasi che tipo di cure ci sono e quanto sono efficaci?
2) non avendo più linfonodi sotto l'acella, è possibile che la malattia riparta proprio da lì?
Non nego che sono un pò, anzi molto preoccupata. Ringarziandovi sempre per la vostra infinita cortesia, saluti.
Luna
Questo consulto ha ricevuto 26 risposte e 113.4k visite dal 26/07/2008.
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