Calcificazioni mammarie
Buongiorno, ho 54 anni e da tempo mi sottopongo a mammografia ogni 1-2 anni, che evidenzia normalmente una struttura fibroadiposa. In una mammografia eseguita di recente emergono però, a differenza delle precedenti, ghiandole fibro-granulose con calcificazioni isolate a destra. Viene suggerita sorveglianza clinico strumentale periodica Chiedo cortesemente se sia il caso di intensificare i controlli o di effettuare immediatamente ulteriori indagini. Alla palpazione non avverto noduli o formazioni sospette. Ringrazio e porgo distinti saluti
[#1]
Gentile utente
La comparsa di calcificazioni isolate generalmente non sono da sottovalutare soprattutto se sono di dimensioni molto piccole ma comunque evidenti (microcalcificazioni)in quanto potrebbero essere espressione di una fase iniziale di malattia maligna.
Dovrei visionare le lastre per poter esprimere un giudizio accurato in quanto microcalcificazioni sospette possono avere caratteristiche peculiari (dicevo dimensioni e localizzazione in una data area) Quindi in relazione al parere di un buon radiologo che si occupa specificatamente di tali aspetti mi sentirei di consigliarle eventualmente un esame che viene effettuato in tali casi, ovvero il "mammotome" che consiste nel prelevare con un ago un piccolo frustolo di parenchima mammario sede delle calcificazioni per ottenere un esame istologico.
Non raramente nel centro in cui lavoro riscontriamo in tal modo delle neoplasie in fase davvero iniziale che pertanto possono essere trattate molto precocemente senza problemi.
Mi ritenga a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
La comparsa di calcificazioni isolate generalmente non sono da sottovalutare soprattutto se sono di dimensioni molto piccole ma comunque evidenti (microcalcificazioni)in quanto potrebbero essere espressione di una fase iniziale di malattia maligna.
Dovrei visionare le lastre per poter esprimere un giudizio accurato in quanto microcalcificazioni sospette possono avere caratteristiche peculiari (dicevo dimensioni e localizzazione in una data area) Quindi in relazione al parere di un buon radiologo che si occupa specificatamente di tali aspetti mi sentirei di consigliarle eventualmente un esame che viene effettuato in tali casi, ovvero il "mammotome" che consiste nel prelevare con un ago un piccolo frustolo di parenchima mammario sede delle calcificazioni per ottenere un esame istologico.
Non raramente nel centro in cui lavoro riscontriamo in tal modo delle neoplasie in fase davvero iniziale che pertanto possono essere trattate molto precocemente senza problemi.
Mi ritenga a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
[#2]
Gentile utente,
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
La presenza, come nel Suo caso, di alcune calcificazioni isolate non ha alcun significato e necessitano solo di un monitoraggio nel tempo
che non è da considerare diverso da quello delle altre donne della Sua età.
Cordiali saluti.
Salvo Catania
Chirurgo oncologo-senologia
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
La presenza, come nel Suo caso, di alcune calcificazioni isolate non ha alcun significato e necessitano solo di un monitoraggio nel tempo
che non è da considerare diverso da quello delle altre donne della Sua età.
Cordiali saluti.
Salvo Catania
Chirurgo oncologo-senologia
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.3k visite dal 16/07/2008.
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