Carcinoma della mammella g3 pt1c
Gentili medici, ho ricevuto ieri la diagnosi di carcinoma alla mammella sinistra) solido scarsamente differenziato con aspetti midollari e ricco infiltrato linfocitario peritumorale (diam massimo 1,8 cm). Un linfonodo sentinella con macromestastasi anche perilinfonoidale, di carcinoma. recettori estrogeni negativi. Recettori progesterone neg; recettori androgeni neg. E-Cadherina (-) Ki67: 80% Hercep test (DAKO) neg.
Ho 38 anni sono alta 156 cm e peso 51 chili. Le mie condizioni generali sono buone.
Domani vedrò l'oncologo per iniziare la terapia. Il chirurgo mi ha detto che la resezione ascellare è una pratica che non si utilizza più perchè comporta più danni che benefici.
Vorrei sapere cosa ne pensate. E poi vorrei sapere come si può sapere se gli altri linfonodi sono stati contaminati posto che è stato esaminato solo il linfonodo sentinella.
Grazie mille
Ho 38 anni sono alta 156 cm e peso 51 chili. Le mie condizioni generali sono buone.
Domani vedrò l'oncologo per iniziare la terapia. Il chirurgo mi ha detto che la resezione ascellare è una pratica che non si utilizza più perchè comporta più danni che benefici.
Vorrei sapere cosa ne pensate. E poi vorrei sapere come si può sapere se gli altri linfonodi sono stati contaminati posto che è stato esaminato solo il linfonodo sentinella.
Grazie mille
[#1]
Non voglio influenzarla prima del colloquio con il suo oncologo.
Il "suo" è (era !) un triplo negativo.
Dopo il colloquio ci aggiorni e Le risponderò nei dettagli senz'altro.
1) Ovviamente cominci a porre la stessa domanda al suo oncologo >>E poi vorrei sapere come si può sapere se gli altri linfonodi sono stati contaminati posto che è stato esaminato solo il linfonodo sentinella.>>
2) Non saprei come interpretare quanto ci descrive. Durante l'intervento il chirurgo può anche procedere ad asportare i linfonodi dell'ascella. Per sapere se questi sono coinvolti si usa la tecnica del linfonodo sentinella, cioè si identifica il linfonodo che drena la linfa dall'area dove è situato il tumore. Se all'analisi al microscopio il linfonodo sentinella risulta privo di cellule tumorali o ne presenta un piccolissimo aggregato (micro metastasi), non si toccano gli altri, altrimenti si procede allo svuotamento del cavo ascellare, cioè alla rimozione di tutti i linfonodi ascellari.
Ora nel suo caso si tratta non di una micrometastasi ma di una MACROmetastasi estesa anche al tessuto perilinfonodale e quindi a distanza non saprei interpretare le parole del suo chirurgo.
Mi chiedo perché allora abbia voluto esaminare il Linfonodo Sentinella se poi avrebbe deciso comunque di non eseguire lo svuotamento ascellare.
Questo purtroppo è il limite del consulto online.
Ci aggiorni se lo desidera.
Tanti saluti
Il "suo" è (era !) un triplo negativo.
Dopo il colloquio ci aggiorni e Le risponderò nei dettagli senz'altro.
1) Ovviamente cominci a porre la stessa domanda al suo oncologo >>E poi vorrei sapere come si può sapere se gli altri linfonodi sono stati contaminati posto che è stato esaminato solo il linfonodo sentinella.>>
2) Non saprei come interpretare quanto ci descrive. Durante l'intervento il chirurgo può anche procedere ad asportare i linfonodi dell'ascella. Per sapere se questi sono coinvolti si usa la tecnica del linfonodo sentinella, cioè si identifica il linfonodo che drena la linfa dall'area dove è situato il tumore. Se all'analisi al microscopio il linfonodo sentinella risulta privo di cellule tumorali o ne presenta un piccolissimo aggregato (micro metastasi), non si toccano gli altri, altrimenti si procede allo svuotamento del cavo ascellare, cioè alla rimozione di tutti i linfonodi ascellari.
Ora nel suo caso si tratta non di una micrometastasi ma di una MACROmetastasi estesa anche al tessuto perilinfonodale e quindi a distanza non saprei interpretare le parole del suo chirurgo.
Mi chiedo perché allora abbia voluto esaminare il Linfonodo Sentinella se poi avrebbe deciso comunque di non eseguire lo svuotamento ascellare.
Questo purtroppo è il limite del consulto online.
Ci aggiorni se lo desidera.
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Catania, grazie per la risposta. Stamattina vedrò l'oncologo e farò le stesse domande (e altre 1000 ) anche a lui. Poi le faccio sapere. Il chirurgo mi ha detto che l'esame del linfonodo sentinella serve affinché l'oncologo possa decidere la terapia adeguata ma mi ha detto che la dissezione ascellare non permette di ottenere un vantaggio maggiore rispetto ad una chemioterapia fatta in modo tempestivo.
D'altra parte questo intervento comprometterebbe in modo permanente la funzionalità del braccio. La tengo aggiornato.
Grazie ancora
D'altra parte questo intervento comprometterebbe in modo permanente la funzionalità del braccio. La tengo aggiornato.
Grazie ancora
[#3]
Utente
Buongiorno Dott. Catania, ho avuto il colloquio con l'oncologo della mia città che mi ha prescritto 4 cicli di chemioterapia EC e dopo 4 cicli di chemio con taxani. Al termine della chemio dovrò fare radioterapia. Gli ho esposto i miei dubbi sulla dissezione ascellare e lui mi ha detto che visto che è passato un mese dall'intervento all'esito dell'esame istologico , fare la dissezione oggi rallenterebbe molto l'inizio della chemioterapia. Dunque mi ha prescritto i primi 4 cicli di chemio per poi valutare se al termine farmi fare la dissezione ascellare. Per quello che ne so io nella mia città non si fa l'esame estemporaneo del linfonodo sentinella ma i tempi per i referti sono lunghi (nel mio caso un mese). I linfonodi dell'ascella non si sentono alla visita.
Ho poi visto l'oncologo dello i.e.o. di Milano che ha confermato la terapia dell'oncologo della mia città e ha espresso tutto il suo rammarico (per non dire sconcerto) per il percorso chirurgico contorto che ha seguito il chirurgo senologo.
Ad ogni modo anche lui mi ha visitato e mi ha fatto fare un'ecografia ascellare da cui non è risultato nulla di ecograficamente rilevante.
Mi hanno detto che il mio tumore tende a recidivare entro i primi 2-3 anni.
Spero che la terapia faccia effetto.... sono molto preoccupata....o meglio terrorizzata
Ho poi visto l'oncologo dello i.e.o. di Milano che ha confermato la terapia dell'oncologo della mia città e ha espresso tutto il suo rammarico (per non dire sconcerto) per il percorso chirurgico contorto che ha seguito il chirurgo senologo.
Ad ogni modo anche lui mi ha visitato e mi ha fatto fare un'ecografia ascellare da cui non è risultato nulla di ecograficamente rilevante.
Mi hanno detto che il mio tumore tende a recidivare entro i primi 2-3 anni.
Spero che la terapia faccia effetto.... sono molto preoccupata....o meglio terrorizzata
[#4]
Anche io credo di averle fatto comprendere tutte le mie perplessità, ma ora non si preoccupi eccessivamente e concordo con l'approccio consigliato dal suo oncologo sull'immediato, anche perché mentre pratica la chemioterapia mi sentirei "protetta" anche per la situazione ascellare incerta.
Alla prima occasione eventualmente una PET potrebbe darci maggiori informazioni sullo stato ascellare.
Intanto non affronti da sola questo momento molto delicato. Oltre al cancro ,che non dovrebbe esserci più, c'è una seconda malattia, la più grave , cioè LA PAURA DELLA PAURA.
Provi in questi giorni e lo scrivo alla paziente così "precisina e razionale" a leggersi (purtroppo sono oltre 2000 commenti) questa discussione.
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html
Dopo di che intervenga per esprimere tutte le emozioni che le passano per la testa. La maggioranza di queste sono comuni a tutte.
Le garantisco che anche questa è TERAPIA e poi comprenderà quanto sia importante. E mi darà ragione.
Si presenti con un nome, non importa se non è quello vero se non se la sente.
Ci racconti "crudamente" la sua esperienza. Quella che ha raccontato qui .
>>sono molto preoccupata....o meglio terrorizzata>>
Sarà aiutata senz'altro da altre compagne di avventura e sono certo che anche Lei sarà d'aiuto ....
L'aspettiamo al più presto (ci sono già amici sardi che partecipano alla discussione).
Tanti saluti !
Alla prima occasione eventualmente una PET potrebbe darci maggiori informazioni sullo stato ascellare.
Intanto non affronti da sola questo momento molto delicato. Oltre al cancro ,che non dovrebbe esserci più, c'è una seconda malattia, la più grave , cioè LA PAURA DELLA PAURA.
Provi in questi giorni e lo scrivo alla paziente così "precisina e razionale" a leggersi (purtroppo sono oltre 2000 commenti) questa discussione.
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html
Dopo di che intervenga per esprimere tutte le emozioni che le passano per la testa. La maggioranza di queste sono comuni a tutte.
Le garantisco che anche questa è TERAPIA e poi comprenderà quanto sia importante. E mi darà ragione.
Si presenti con un nome, non importa se non è quello vero se non se la sente.
Ci racconti "crudamente" la sua esperienza. Quella che ha raccontato qui .
>>sono molto preoccupata....o meglio terrorizzata>>
Sarà aiutata senz'altro da altre compagne di avventura e sono certo che anche Lei sarà d'aiuto ....
L'aspettiamo al più presto (ci sono già amici sardi che partecipano alla discussione).
Tanti saluti !
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.9k visite dal 16/01/2014.
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