Microcalcificazioni al seno
Gentile Dottore,
se possibile vorrei chiederLe un ulteriore cortese consulto.
Le scrissi prima dell'intervento al seno in seguito a esiti citologici e bioptici B4/B3. L'intervento di ampia escissione mammaria e' stato eseguito e sono in attesa dell'istologico definitivo. Durante la prima visita postoperatoria mi e' stato consegnato il referto della mammo del pezzo operatorio:
Si osserva la presenza di microcalcificazioni estese su un'area di circa 15 mm.Alcune di esse sono in prossimita' del margine marcato con i due fili. Si indica allargamento sul versante laterale.
Gentilmente,cosa significa esattamente, che bisogna intervenire di nuovo?
La ringrazio tantissimo per la Sua disponibilita'.
se possibile vorrei chiederLe un ulteriore cortese consulto.
Le scrissi prima dell'intervento al seno in seguito a esiti citologici e bioptici B4/B3. L'intervento di ampia escissione mammaria e' stato eseguito e sono in attesa dell'istologico definitivo. Durante la prima visita postoperatoria mi e' stato consegnato il referto della mammo del pezzo operatorio:
Si osserva la presenza di microcalcificazioni estese su un'area di circa 15 mm.Alcune di esse sono in prossimita' del margine marcato con i due fili. Si indica allargamento sul versante laterale.
Gentilmente,cosa significa esattamente, che bisogna intervenire di nuovo?
La ringrazio tantissimo per la Sua disponibilita'.
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Microcalcificazioni non vuol dire sempre tumore maligno
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Quello che fa testo è l'esame istologico definitivo
Tanti saluti
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Quello che fa testo è l'esame istologico definitivo
Tanti saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 02/12/2013.
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