Errore o casualità? Carcinoma infiltrante ad 1 anno e 4 mesi da mastectomia sottocutanea

Sono molto confusa e sconvolta.

A fine settembre ho fatto la ricostruzione bilaterale del seno, un intervento resosi necessario dopo che nel 2012 ho subito una mastectomia sottocutanea monolaterale dx per carcinoma duttale in situ.
Preciso che la mastectomia in questione è stata l'apice di una serie di esami tra cui ben due mammotome effettuati a 15 gg di distanza l'uno dall'altro.

L'esame istologico dei frammenti di tessuto prelevati dal chirurgo durante la ricostruzione ha rivelato che attualmente, laddove c'era la cicatrice del primo mammotome, è presente un carcinoma duttale infiltrante grado 2 (Ki-67: 30%).

Il prossimo lunedì torno in sala operatoria. Rifaccio il percorso dall'inizio: asportazione del tessuto che va dal capezzolo in giù, copertura con lembo prelevato dalla schiena, inserimento di una protesi adatta per eventuale radioterapia, svuotamento del cavo ascellare ecc. ecc.

Ora mi faccio tante domande:
- come ha potuto lasciare un carcinoma la chirurga che ha fatto la mastectomia sottocutanea?
- cosa sarebbe successo se non avessi fatto la ricostruzione?
- perchè nessuno si è mai preoccupato di verificare i miei dubbi? Fin da pochi mesi dopo la mastectomia avendo notato esternamente in quel punto una minuscola "pallina", l'ho fatto presente più o meno a tutti quelli che mi hanno esaminato, dagli oncologi ai chirurghi, ma la risposta è sempre stata la stessa: "Non si preoccupi, sarà un coagulo di sangue dovuto alla cicatrice o una formazione di grasso".
- come è possibile che pur avendo già stabilito l'asportazione totale della ghiandola mammaria la radiologa abbia ritenuto indispensabile fare il mammotome e per giunta due volte?
- perchè il mio medico di base ha scritto nel certificato di richiesta di aggravio l. 104 che è una recidiva? A me non sembra per niente corretto parlare di "recidiva", quanto piuttosto di intervento di mastectomia non riuscito. Sono due cose molto diverse.
- sono un caso isolato?

Non mi resta che pagare fisicamente e psicologicamente (oltre che economicamente, visto che sono precaria e il mio medico esita nel riconoscermi le "gravi patologie" se non dopo che avrò effettuato il prossimo intervento e avrò una terapia da parte dell'oncologo) tutte le conseguenze di quello che io considero un vero e proprio errore.
In questi 16 mesi, quello che prima era in situ si è trasformato in infiltrante. E questo in barba a tutte le rassicurazioni mediche.

Ho 46 anni e nonostante tutto da qualche parte troverò la forza di combattere.
Quello che non so o che non capisco è se ci sono delle responsabilità anche a livello legale - anche se essendo così abbattuta che non riuscirei mai ad intraprendere nessuna iniziativa.

Il fatto è che quando si entra nel tunnel del tumore al seno, si abbassa la testa e si fa tutto quello che ci viene detto. Tutto, proprio tutto.
E fino al 30 settembre scorso sono sempre stata grata ai medici che ho incontrato. E' tutto così assurdo.


[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
>>perchè nessuno si è mai preoccupato di verificare i miei dubbi? Fin da pochi mesi dopo la mastectomia avendo notato esternamente in quel punto una minuscola "pallina", l'ho fatto presente più o meno a tutti quelli che mi hanno esaminato, dagli oncologi ai chirurghi, ma la risposta è sempre stata la stessa: "Non si preoccupi, sarà un coagulo di sangue dovuto alla cicatrice o una formazione di grasso".>>

Tra gli esami di controllo ha eseguito una Risonanza Magnetica oppure no ?

Ho riletto diverse volte le sue domande. Credo che a distanza sia impossibile rispondere secondo le sue aspettative.
Francamente non saprei proprio dire cosa , e quando, possa essere successo sulla base di quel che ci descrive con tanta precisione.

Una mastectomia sottocutanea purtroppo non azzera il rischio di una recidiva o di un tumore metacrono, anche se le probabilità sono da considerare scarse ( 5% circa). Ma dai dati scarsi non è possibile neanche inserirla in quel 5% di pazienti sfortunati.

Legga

https://www.medicitalia.it/news/senologia/3426-l-effetto-angelina-jolie-l-oroscopo-genetico-e-il-rischio-reale.html

Mi dispiace, ma non saprei proprio come aiutarla a lenire il suo risentimento anche perché non è possibile neanche ipotizzare se possa essere giustificato o meno dai dati scarni che allega.

Questo purtroppo è il limite del consulto online

Ha provato con molta franchezza a riproporre le stesse domande alla equipe che ha eseguito l'intervento ?

Tanti saluti.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie di cuore per la velocità nella risposta.

Riguardo la Risonanza Magnetica, l'oncologa mi disse che avendo l'espansore non si sarebbe visto nulla. Aggiunse anche "non si preoccupi, al momento della ricostruzione faranno dei prelievi di tessuto".
Effettivamente, è andata così. Peccato che tra il dire e il fare siano passati almeno 8 mesi.

Passato questo intervento, mi metterò in contatto con la chirurga della mastectomia, visto che attualmente mi sono spostata in un ospedale altamente specializzato in senologia.

Forse è risentimento... o forse è una combinazione di rabbia e pietà.
Non so, sono immersa in un vortice di emozioni ed è difficile individuare quale di queste prevalga.

La sua risposta mi è stata utile, davvero.

Forse non c'è nulla da capire, certi eventi accadono e basta.
E come ho letto nell'articolo che mi ha indicato, sapere di appartenere ad una percentuale piuttosto che un'altra può essere molto astratto.

Grazie ancora per il coraggio e l'impegno esemplare che dedica a questa attività online.




[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Tanti auguri

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