Microcalcificazioni seno

Gent.mo dottor Catania,
Le scrivo per conoscere il suo parere in merito all'ultima ecografia e mammografia di mia madre di anni 78, obesa. Ogni anno effettua regolarmente sempre presso la stessa struttura ospedaliera, visita senologica portando a visionare mammografia e ecografia. Le riporto il referto della mammografia: mammelle simmetriche con cute con spessore normale, segni di involuzione fibro-adiposa con residue aree ghiandolari, particolarmente rappresentate ai QE e disomogenea mente distribuite come da segni di displasia. A destra piccola opacità nodulare di circa 5-6 mm localizzata al QIE leggermente aumentato di volume rispetto al precedente controllo. Piccolo gruppetto di microcalcificazioni fra i QQ interni a sinistra. I modificate le restanti opacità già segnalate. Opacità linfonodali, a sede para-ascellare destra.
Rispetto alle precedenti mammografia l'unico elemento nuovo riscontrato sono le microcalcificazioni. La senologa ritiene che mia madre debba ripetere tra sei mesi una nuova mammografia, preferibilmente sempre presso lo stesso centro diagnostico. Come mai non le ha prescritto una biopsia? Leggendo su internet mi è parso di capire che generalmente in presenza di microcalcificazioni vengono richiesti degli esami più invasivi. Grazie mille per la sua professionalità e gentilezza
Barbara
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non è affatto vero che in presenza di microcalcificazioni debbano essere richieste indagini più invasive

In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html

Quindi o si aspetta il monitoraggio con una mammografia monolaterale a 4-6 mesi o, in considerazione del programma di procreazione, si procede subito ad una microbiopsia con Mammotome e non ci si pensa più, anche se da quanto scrive è probabile si tratti di microcalcificazioni benigne già presenti da tempo (non si può esserne certi perchè si tratta del PRIMO riscontro mammografico)


Pertanto il monitoraggio a 6 mesi (io lo farei a 4 mesi) è corretto.

Tanti saluti
[#2]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie per la risposta dottore. In base a quanto ha detto, ho deciso di far fare a mia madre l'ecografia tra quattro mesi e non sei. Nell'87 mia madre fu sottoposta anche ad un ago aspirato per un modulo che risultò liquido e benigno. Da allora si è' sempre fatta monitorare dalla stessa struttura ospedaliera pubblica annualmente.e a volte anche semestralmente se il senologo lo riteneva opportuno. Come lui è' parso di capire, potrebbe essere che nella mammografia eseguita l'anno scorso non risultassero queste microcalcificazioni anche se forse già c'erano? Considerando anche che quest'anno l'eco e la mammografia di controllo sono state eseguite presso un'altra struttura, quindi con macchinari diversi. Tra quattro mesi, quando mia madre porterà la nuova mammografia, il medico valuterà se procedere con una biopsia o meno. Secondo lei data l'età, 78 anni e vari acciacchi di salute ( non gravi ), se dovesse essere necessario, la opererebbero lo stesso oppure in genere in pazienti anziani si procede con terapie ormonali o altro?
Grazie mille per la pazienza e la disponibilità, la aggiornerò .cordiali saluti
Barbara
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
L'età anagrafica non conta ma contano le condizioni generali

Legga

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/66-e-meno-aggressivo-il-carcinoma-nell-eta-senile.html
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