Bruciori e problemi zona cavo ascellare

Buongiorno,

non so se la categoria senologia sia quella giusta...

maschio, 40, non fumatore, normopeso,

ho un rigonfiamento nell'ascella sinistra, inizialmente il mio medico di base l'ha liquidato come pannicolo adiposo, che forse c'è anche, ma non è il problema, i tessuti in questa zona sono decisamente più "duri", e ho una costante sensazione di fastidio che si articola in molti modi, nell'ascella ma anche intorno:

bruciori, anche nella zona retrostante, i tessuti molli dietro il bicipite, nella zona dove il braccio disteso incontro il busto, subito in continuità con la fine dell'ascella, bruciori o comunque un dolore,

sotto il cavo ho sempre questa sensazione di avere qualcosa d'impigliato, come se inopinatamente la sensibilità nella zona fosse aumentata, infatti quando non avverto bruciori ho comunque una sensazione come se il tessuto "friggesse", come essere percorso da brividi,

e avverto, come se fossi maggiormente consapevole la mobilità dei tessuti molli, di fatto ho perso massa e tono muscolare in tutto il corpo, causa inattività e cambiamento del regime alimentare, meno proteico, però sempre nella zona incriminata la sensibilità a questo fenomeno è maggiore,

i linfonodi non sono ingrossati, ed ecografie dei tessuti molli non hanno fornito significativi risultati, e io sto diventando matto, anche perché questo è solo uno dei tanti sintomi e disturbi che sto combattendo, sono quando sono in piedi, e cammino e sto con il braccio disteso la consapevolezza diminuisce, aumenta se sono seduto e a computer, come sono quasi sempre per lavoro, a torso nudo diminuisce parzialmente, forse senza abiti, quindi la presenza oggettiva di qualcosa si riduce...

potrebbe essere un problema neurologico, come suggerito in una seconda visita dal mio medico di base? Ho sofferto di epilessia morfeica per 25 anni, ora non sono più in terapia da alcuni anni...

ho anche una lipomatosi abbastanza attiva, il medico di base ha suggerito che potrebbe esserci un lipoma, in queso caso sintomatico, che crea problemi, dopo avermi detto che "brancola nel buio" sulle questioni ascellari,

potrebbe essere qualcosa di simile a una sindrome dello stretto toracico? Ci sono alcuni sintomi in comune...

in un altro consulto su questo sito mi hanno indicato le problematiche legate a questioni di natura psicosomatico dovute all'ansia, ho preso in considerazione la cosa e mi sono attivato, e ancora mi sto sto attivando per affrontare queste possibilità, ma il dannato bruciore, la consapevolezza, il fastidio in questa zona sembrano aumentare, devo andare al pronto soccorso?



Grazie anticipatamente
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Da quanto scrive purtroppo non si può aggiungere alcun contributo perchè l'esame clinico (=visita) è fondamentale per formulare una diagnosi.

Se il suo medico brancola chiederei in ordine, ma senza eccessive preoccupazioni, una visita neurologica e successivamente una eventuale visita ortopedica.

Tanti saluti
[#2]
Utente
Utente
intanto la ringrazio della celerità,

ma questi sintomi, da accompagnare a qualche disturbo circolatorio, parestesia braccio/mano sinistra, non suggeriscono alcuna possibile ipotesi? Com'è facile immaginare, la totale mancanza di riscontri, l'impossibilità di fare ipotesi sono la cosa peggiore...

Anche perché a me sembra di ravvisare un peggioramento nelle ultime ore, ecco perché ho postato...

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Segua l'iter che Le ho tracciato. Dalla descrizione della sintomatologia ritengo che la componente ansiosa giustificata dai mancati riscontri di quanto Lei TEME (ma è probabile che non esista) l'ha avviluppato in un circolo vizioso.

Se un mio familiare mi descrivesse questa sintomatolologia me ne OCCUPEREI senza PREOCCUPARMENE.

Su Internet ciò è particolarmente amplificato e frequente

Si legga, anche se si tratta di una storia differente, questo caso.

https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/273602-per-il-dott-catania.html


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Utente
Utente
ho letto, capisco le intenzioni,
e vorrei anche rassicurarla - c'invertiamo le parti - che lo stress è stato preso ampiamente in considerazione, e infatti fra un paio di settimane ho una visita con una specialista che si occupa di diverse cose, coniugando più discipline,

siccome, d'altro canto, ho un quadro molto più ampio di problematiche, come avevo postato in un'altra richiesta di consulto, e queste sono tutte riscontrate e riscontrabili, e siccome NON sono un ipocondriaco, ma al contrario uno che ha sempre preso con filosofia i disturbi, e non mi sento un soggetto malato nonostante ne abbia passate di cotte e di crude (un lungo capitolo di vita da epilettico in forma morfeica), ho fatto qualche ricerca online e mi appare chiaro che può essere una prassi controproducente, non tendo alla paranoia a ogni pie' sospinto, e questi disturbi sono presenti da mesi con un recente peggioramento, quindi, ben venga se la causa di tutto è lo stress/circolo vizioso... invito anche i medici a non pensare che sia sempre un paziente ipocondriaco e paranoico, mi è anche capitato di verificare sulla mia pelle che l'opinione di specialisti sia stata sconfessata dai fatti, uno su tutti quel buffone considerato il luminare dell'epilettologia in Italia, con questo OVVIAMENTE non mi sto riferendo a vicende presenti, voglio solo confermarle che la variabile stress è sotto esame, ma che dato l'ampio quadro che ho in questa fase è anche possibile che ci sia un insieme di concause, patologiche_psicosomatiche, ecco perché cerco di portare aventi un'indagine, senza allarmismi, sulle problematiche qui proposte, la sensazione di una "presenza" di un qualche cosa, di bruciore e via elencando, da mesi, mi sta senza dubbio contribuendo ad aumentare la dose di stress... mi capirà...
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Ma chi ha mai scritto che Lei sia un ipocondriaco. Ho scritto

>>Dalla descrizione della sintomatologia ritengo che la componente ansiosa giustificata dai mancati riscontri di quanto Lei TEME (ma è probabile che non esista) l'ha avviluppato in un circolo vizioso>>

La componente ansiosa è una reazione adattiva molto positiva utilissima per la conservazione della specie , giustificata dai MANCATI RISCONTRI...ecc
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Utente
Utente
no, per carità, non ha scritto niente del genere,

ma fra il "TEME (ma...)" e forse anche la lettura - senza dubbio legittima - della paziente dell'altro consulto, ho giocato un po' sulla difensiva, ma nessun tono polemico, le assicuro, grazie del parere, nonostante l'ora tarda!