Microcalcificazione al seno destro
Gentilissimi dottori,mia mamma ha fatto una mammografia e un'ecografia al seno la settimana scorsa e le hanno riscontrato una piccola calcificazione al seno destro con assenza di noduli e radici,definita da lei stessa piccola come una pietra,non ben definita,tipo forma stellata. Ovviamente i risultati del referto ancora non li abbiamo quindi immagino sia difficile dare uno specifico bilancio della situazione. Almeno volevo sapere apparentemente cosa si possa sospettare. Ed inoltre una unica calcificazione potrebbe essere segnale di tumore grave? Io ho sempre sentito parlare di più microcalcificazioni insieme. E le calcificazioni in sè per sè sono tumori o segnali di tumori? Grazie mille anticipatamente.Chiedo scusa per essermi prolungata. Cordiali saluti.
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Da quanto scrive starei tranquilla, anche se sarebbe indispensabile consultare la documentazione strumentale per averne conferma.
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.9k visite dal 13/05/2012.
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