Microcalcificazioni
Gentile dottore,
ho 50 anni. Sei mesi fa, dopo aver effettuato una mammografia di screening, mi veniva consigliato il mammotome in seguito a microcalcificazioni sospette. Però, dopo una visita presso l'Isituto dei Tumori di Milano, si è deciso quanto segue:
"Consulto definito complessivo.
Consulto mammografie effettuate altrove in data 18/11/2011.
Non siamo in possesso di alcun radiogramma precedente per confronto.
Mammelle intensamente e diffusamente radiopache per diffuse alterazioni displasiche fibronodulari a medi e grossi nodi, più evidenti a sinistra, a verosimile componente cistica. D'ambo i lati sono presenti plurime e diffuse microcalcificazioni puntiformi e granulari sparse, non tendenti a raggruppare, di aspetto complessivamente displasico.
Non sembra di osservare un significativo raggruppamento delle microcalcificazioni in sede infero interna destra, in corrispondenza dei dubbi mammografici espressi altrove.
Anche a giudizio clinico, si consiglia pertanto un controllo mammo-ecografico in Istituto tra sei mesi."
Cosa ne pensa della mia situazione e fino a che punto devo allarmarmi?
Grazie infinite e cordiali saluti.
ho 50 anni. Sei mesi fa, dopo aver effettuato una mammografia di screening, mi veniva consigliato il mammotome in seguito a microcalcificazioni sospette. Però, dopo una visita presso l'Isituto dei Tumori di Milano, si è deciso quanto segue:
"Consulto definito complessivo.
Consulto mammografie effettuate altrove in data 18/11/2011.
Non siamo in possesso di alcun radiogramma precedente per confronto.
Mammelle intensamente e diffusamente radiopache per diffuse alterazioni displasiche fibronodulari a medi e grossi nodi, più evidenti a sinistra, a verosimile componente cistica. D'ambo i lati sono presenti plurime e diffuse microcalcificazioni puntiformi e granulari sparse, non tendenti a raggruppare, di aspetto complessivamente displasico.
Non sembra di osservare un significativo raggruppamento delle microcalcificazioni in sede infero interna destra, in corrispondenza dei dubbi mammografici espressi altrove.
Anche a giudizio clinico, si consiglia pertanto un controllo mammo-ecografico in Istituto tra sei mesi."
Cosa ne pensa della mia situazione e fino a che punto devo allarmarmi?
Grazie infinite e cordiali saluti.
[#1]
Sin qui non vedo ragioni per allarmarsi.
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Ora nel suo caso mi pare evidente che siano state valutate come BENIGNE (>> di aspetto complessivamente displasico>>) tant'è che Le hanno suggerito un controllo a sei mesi. In caso contrario Le avrebbero suggerito altro (mammotome) oppure una Risonanza Magnetica Mammaria
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Ora nel suo caso mi pare evidente che siano state valutate come BENIGNE (>> di aspetto complessivamente displasico>>) tant'è che Le hanno suggerito un controllo a sei mesi. In caso contrario Le avrebbero suggerito altro (mammotome) oppure una Risonanza Magnetica Mammaria
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore, la ringrazio per la sollecita ed esauriente risposta, che mi ha ridato speranza, ma non riesco comunque a capire perché debba ripetere la mammografia dopo sei mesi dalla precedente...
Il secondo consulto, scongiurando i dubbi che erano sorti in prima istanza con la mammografia di screening e il conseguente approfondimento (ingrandimenti del seno sinistro), avrebbe dovuto portarmi ad un normale rinvio ad un anno, o sbaglio?
Si possono fare più mammografie in così breve tempo?
Ancora grazie infinite. Leggo da tempo i suoi consulti e ho sempre apprezzato la sua disponibilità, ma cercherò di non approfittarne! Ce ne fossero di medici come lei!
Cordiali saluti
Il secondo consulto, scongiurando i dubbi che erano sorti in prima istanza con la mammografia di screening e il conseguente approfondimento (ingrandimenti del seno sinistro), avrebbe dovuto portarmi ad un normale rinvio ad un anno, o sbaglio?
Si possono fare più mammografie in così breve tempo?
Ancora grazie infinite. Leggo da tempo i suoi consulti e ho sempre apprezzato la sua disponibilità, ma cercherò di non approfittarne! Ce ne fossero di medici come lei!
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.4k visite dal 10/05/2012.
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