Mammografia
Salve, ho fatto la mammografia con esitto:
"Tumefazioni nodulariformi, mobili, sono apprezzabili bilateralmente all'esame clinico. All'indagine mammografica la componente parenchimale appare diffusamente e disomogeneamente addensata senza evidenza di distorsioni. Alcune microcalcificazioni rotondeggianti, di tipo distrofico a sinistra.
Al riscontro ecotomografico si mettono in evidenza bilateralmente alcune formazione anecogene tipo cistico, più numerose a sinistra in retroareolare, in corrispondenza delle microcalcificazioni soprasegnalate.
Necessario nuovo controllo mammografico mirato delle microcalcificazioni presenti a sinistra fra sei mesi."
Cosa vol dire tutto questo?
"Tumefazioni nodulariformi, mobili, sono apprezzabili bilateralmente all'esame clinico. All'indagine mammografica la componente parenchimale appare diffusamente e disomogeneamente addensata senza evidenza di distorsioni. Alcune microcalcificazioni rotondeggianti, di tipo distrofico a sinistra.
Al riscontro ecotomografico si mettono in evidenza bilateralmente alcune formazione anecogene tipo cistico, più numerose a sinistra in retroareolare, in corrispondenza delle microcalcificazioni soprasegnalate.
Necessario nuovo controllo mammografico mirato delle microcalcificazioni presenti a sinistra fra sei mesi."
Cosa vol dire tutto questo?
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Ex utente
Ho fatto di nuovo la mammografia " ...risultano sostanzialmente invariate le microcalcificazioni precedentemente evidenziate in sede retroareolare-passaggio dei quadranti superiori della mammella di sinistra, con prevalenti caratteri macroscopici di benignità. Conclusioni: si consiglia ultiriore controllo mammografico delle microcalcificazioni segnalate tra 6 mesi nell'ambito dell'esame senologico competo."
Devo chiedere anche un consulto specialistico ?
Devo chiedere anche un consulto specialistico ?
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in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Quelle che riporta nella mammografia sono benigne
>>>Alcune microcalcificazioni rotondeggianti, di tipo distrofico a sinistra>>
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Quelle che riporta nella mammografia sono benigne
>>>Alcune microcalcificazioni rotondeggianti, di tipo distrofico a sinistra>>
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.2k visite dal 24/01/2012.
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