Microcalcificazioni

Buongiorno,

ho 35 anni e ieri pomeriggio ho effettuato la consueta ecografia al seno. Il dottore che l'ha eseguita scrupolosamente ha individuato delle microcalcificazioni (1 mm) al seno sx. Non potendo valutare la benignità o meno delle microcalcificazioni, oggi ho effettuato una mammografia.

Ritirerò gli esiti domani, ma a video, il primario di senologia ha valutato le microcalcificazioni e senza dubbi le ha considerate benigne.

Le calcificazioni sono comunque una trasformazione che nel seno non dovrebbero esserci, anche se sono riscontrate molto spesso e mi consiglia due cose:

Controllare tra un anno se le calcificazioni sono rimaste della stessa numerica oppure no oppure se ce ne sono nuove sintomo di tumore, con una nuova mammografia;

Oppure non pensarci più e toglierle con anestesia locale in modo da non dovergli correr dietro inutilmente.

Ho un seno con cisti benigne da alcuni anni, non ho casi di tumore in famiglia a nessun grado di parentela e non ho mai avuto figli.

Chiedo cortesemente un vostro gentile parere.

Vale la pena toglierle?

E' possibile che alla prossima mammografia possa trovarmi di fronte ad una sorpresa come cellule tumorali?

In questo lasso di tempo tra una mammografia e l'altra è possibile che si sviluppi un tumore invasivo?

Grazie dell'attenzione.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Calma perchè credo che si stia preoccupando più del necessario.Il fatto che siano a recente insorgenza certamente meriterebbe un approfondimento definitivo, ma occorre tener presente che :
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.

Le sue calcificazioni sono benigne e pertanto non necessiterebbero neanche di ulteriori approfondimenti diagnostici , ma solo di un monitoraggio secondo quanto Le è stato consigliato da quanto Lei mi fa capire dalla descrizione del quadro strumentale.

Cordiali saluti





Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Catania,
grazie della risposta.

E' la prima mammografia che faccio, fatta solo ed esclusivamente per accertare queste microcalcificazioni notate via ecografia. Sono visibili all'eco quindi di dimensioni tracciabili con l'ecografia.

Lei mi dice che meriterebbero un approfondimento visto che sono di prima insorgenza. Mi può spiegare gentilmente.

Il dottore le ritiene assolutamente benigne anche se di prima insorgenza.

Domanda forse stupida, perchè si formano le microcalcificazioni e perchè Lei ritiene di approfondire?

Cordialmente.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
In realtà ho concluso

>>Le sue calcificazioni sono benigne e pertanto non necessiterebbero neanche di ulteriori approfondimenti diagnostici , ma solo di un monitoraggio secondo quanto Le è stato consigliato da quanto Lei mi fa capire dalla descrizione del quadro strumentale.
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