Carcinoma duttale infiltrante g2

Buongiorno e grazie per l'attenzione che dedicherete alla mia richiesta.
Alla fine di aprile scorso, seguito mammografia di controllo a mia mamma di anni 75 è stato riscontrato un carcinoma. Effettuate le indagini diagnostiche di rito (scintigrafia ossea e relative TAC mirate, ecografia addome, RX torace) non venivano individuate metastasi e si procedeva ad intervenire chirurgicamente il 26 maggio scorso con una quadrantectomia + resezione totale di linfonodi ascellari. Recentemente è pervenuto il referto dell'analisi istologica di cui segnalo i parametri più significativi:
carcinoma duttale infiltrante G2, OR neg, PgR neg, Ki67 35%, ceibB2 3+, pT 2 (2,3), pN 3 (12/12). L'oncologo che ci ha consegnato il referto ci ha detto che la situazione non è delle migliori perchè tutti i linfonodi ascellari sono interessati (12 su 12) anche se non ci sono metastasi a distanza e quello è molto importante. Le hanno perciò prescritto 4/5 cicli di chemioterapia forte, 1 mese di radioterapia ed 1 anno di ecoterapia (ma non sono sicuro si chiami così). Non abbiamo chiesto molto perchè era presente mamma e non volevamo intristirla, e quando abbiamo chiesto delle possibilità di guarigione l'oncologo ci ha risposto che parlare di guarigione nel caso di mamma è molto difficile ma che sulla base della risposta alla terapia potrebbe essere tenuta bene sotto controllo la situazione. Mamma è cardiopatica, ha fibrillazione atriali e scompensi cardiaci situazioni tenute sotto controllo con l'assunzione di anticoagulanti (SYNTROM o COUMADIN), ma noi siamo preoccupati per la chemio.
Volevo chiedervi se la chemio potrebbe essere eccessivamente dannosa per il suo cuore, se dai parametri dell'esame istologico il tumore è molto aggressivo, se ha caratteristiche di alta, media o bassa proliferazione, la situazione degli indici predittivi e se l'età avanzata e l'assenza di metastasi a distanza può aiutare nel controllare eventuali (pare probabili) recidive.
Ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicare alle mie richieste, so bene che potrei chiederlo all'oncologo dell'Istituto che la segue ma non è facile perchè lei è quasi sempre presente ed è molto molto emotiva.
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 34k 1.2k
Effettivamente si tratta di una neoplasia aggressiva con diversi fattori biologici sfavorevoli oltre al massivo interessamento ascellare (recettori negativi, CerbB2 3+, indice di proliferazione elevato...) ma da qui a prevedere >>ci ha risposto che parlare di guarigione nel caso di mamma è molto difficile >> ne passa.

Difficile sicuramente è la gestione perchè si deve tener conto più che dell'età anagrafica delle condizioni generali della paziente.

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/66-e-meno-aggressivo-il-carcinoma-nell-eta-senile.html
Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Egregio Dottore, grazie della sollecita risposta che in casi come quello che stiamo affrontando aiuta e non poco.
Se posso dilungarmi mi sono chiesto, una volta che il carcinoma ed i linfonodi sono stati asportati, il quadro sfavorevole si riferisce se ho capito bene ad una possibile recidiva (le cui percentuali di probabilità sarebbero alte) ed alla relativa difficoltà a tenere sotto controllo un eventuale riprensentari della malattia con fattori di aggressività e proliferazione?
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 34k 1.2k
Le perplessità sulla prognosi sono in relazione allo stadio della malattia e alla presenza di diversi fattori
prognostici sfavorevoli.

Ma questo non vuol dire che non ci siano cure e speranze concrete.

Occorrerà solo "rimboccarsi le maniche" un pò di più rispetto a casi più favorevoli.

Tanti auguri !
Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto

Consulti simili su tumore al seno

Altri consulti in senologia