Esito ecognafia: formazione sospetta al seno

Mia moglie ha partorito poco più di tre mesi fa. Non producendo quantità sufficiente di latte materno, non ha potuto allattare al seno nostro figlio. Per la soppressione della produzione del poco latte disponibile per qualche giorno ha pompato il latte con l'apposito strumento acquistato in farmacia. Già in quel periodo lamentava dolore soprattutto al seno dx. Più recentemente ha poi notato che si era formata una sorta di "pallina" nella parte inferiore del seno dx e che le dolevano anche i linfonodi ascellari da entrambi i lati. Su consiglio del medico curante, si è sottoposta oggi ad un'ecografia, che è stata refertata come segue: "La formazione clinicamente palpabile al quadrante inferiore esterno della mammella di destra appare ecograficamente come un’area solida con margini bozzuti, diffusamente un poco disomogenea, di circa 15 mm di diametro massimo.
Essa presenta calcificazioni piuttosto piccole e una calcificazione più evidente.
Il fatto che sia solida e presenti calcificazioni piuttosto piccole impone effettuazione di mammografia e di citologia o istologia su guida ecografica.
Alla luce di tali indagini si deciderà il successivo comportamento terapeutico che potrà prevedere anche asportazione della formazione.
Una piccola cisti a destra non significativa.
Non particolari alterazioni a sinistra.
In ambedue i cavi ascellari si riconoscono piccole adenopatie, di diametro non significativo, come da linfonodo reattivo, senza caratteri ecografici di evolutività".
Chiaramente siamo caduti entrambi in preda allo sconforto, anche perché il radiologo che le ha eseguito l'eco si è mostrato discretamente allarmato, con particolare riferimento alle calcificazioni più piccole.
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Aspetti a trarre conclusioni catastrofiche.

Per la recente gravidanza il rischio di tumore è maggiore (poi, più avanti, la gravidanza rappresenta un fattore di protezione), ma nello stesso tempo per la complessità strutturale delle mammelle, la probabilità di una sovrastima del quadro clinico e strumentale è elevata.

Concordo con l'opportunià di completare l'iter diagnostico tramite una mammografia ed una agobiopsia.

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
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Utente
Utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la celere risposta.
Volevo solo aggiungere due particolari che potrebbero aver inciso sul quadro di valutazione e che avevo omesso: mia moglie ha 33 anni ed il medico che ha eseguito l'esame non e' un senologo, ma un radiologo generico di un piccolo ospedale di provincia.
Il fatto che le calcificazioni siano interne alla formazione, le dimensioni di questa e la bilateralità delle lievi adenopatie sono segni concordanti per una diagnosi più favorevole o al contrario più sfavorevole?
Grazie ancora!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non aggiungono nulla a quanto è stato descritto dal referto. Lo so che l'ansia anticipatoria vorrebbe delle risposte, ma mi creda un referto se non fosse dubbio lo si definirebbe in altro modo.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
oggi mia moglie si è sottoposta alla mammografia consigliata. Il referto recita: mammelle simmetriche con cute e capezzoli regolari. Parenchima mammario normorappresentato, con presenza al QIE dx di immagini riferibili a microcalcificazioni di incerto significato in assenza di distorsioni nette della struttura.
Mi sembra che l'esito non sposti di una virgola il problema ...
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
eseguiti sia l'ago aspirato che il prelievo con mammotome, il referto istologico - in attesa dell'integrazione diagnostica relativa alla valutazione dei fattori prognostici e predittivi di risposta alla terapia - la diagnosi è stata di "carcinoma duttile in situ di tipo solido, comedo e clinging, di alto grado con necrosi, circondato da manicotto flogistico cronico. La colorazione immunoistochimica per calponina evidenzia rima continua mioepiteliale. Non evidenza di microinvasione nelle sezioni in esame".
A voce mi hanno anche aggiunto che il quadro ormonale di mia moglie, che ha partorito poco meno di quattro mesi fa e' il probabile responsabile dell"alto grado".

Mia moglie ha 34 anni e non presenta familiarità specifica (madre e nonna materna hanno invece avuto rispettivamente un principio di carcinoma all'utero guarito ed un carcinoma all'utero con esito infausto). Cosa dobbiamo attenderci?

La ringrazio vivamente!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Che bisogna vederci l'aspetto positivo : poteva trattarsi di un carcinoma infiltrante e invece è solo un carcinoma in situ (non dà metastasi).

A distanza senza poter consultare la docomentazione non è possibile esprimere valutazioni sul tipo di trattamento
chirurgico.
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