Referto mammografia bilaterale eco mammaria

Buonasera gentili dottori,

vi scrivo per avere un parere sul risultato della mia mammografia bilaterale + ecografia mammaria con ascelle.

Ho 39 anni.
Familiarità negativa.

Il referto recita:
Corpus mammae di tipo denso nel cui contesto non si apprezzano distorsioni parenchimali di nuova insorgenza.
L'odierno controllo documenta inoltre la presenza di microcalcificazioni puntiformi, al limite della visibilità e dalla forma indefinibile. (tipo 3 sec. le Gal).
In tale sede l'esame ecografico, eseguito ad integrazione dell'indagine mammaria, ha documentato la presenza di formazioni ipo-anecogene, con seppur debole rinforzo di parete posteriore, pertanto di verosimile significato cistico.
Reperti analoghi ma di minore entità sono inoltre apprezzabili a sinistra.
Prolungamenti ascellari liberi da adenopatie.

Il quadro eco-mammografico descritto, anche tenuto conto del pattern ghiandolare, appare meritevole di valutazione con indagine RM e, sulla scorta del risultato dell'indagine, eventuale prelievo microistologico sotto guida mammotome delle microcalcificazioni descritte.

Conclusioni:
Formazioni cistiche mammarie bilaterali, alcune delle quali a verosimile contenuto corpuscolato, con microcalcificazioni tipo 3 sec. le Gal.
Per i reperti descritti e per il pattern ghiandolare si consiglia RM mammaria e, sulla scorta del risultato dell'indagine, eventuale prelievo microistologico delle micorcalcificazioni descritte in corrispondenza del QSE dx. BR 3.

Sono un pò preoccupata....faro la RM...cosa ne pensate?

Grazie infinite e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Si tratta di microcalcificazioni dubbie :in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.

Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.

La RM sicuramente è indicata

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm