Recidiva mammella
gentile dott.catania,purtroppo ho bisogno ancora della sua competenza.mia madre è stata operata nel 2007 di carcinoma duttale infiltrante g3 negativo agli ormoni e c-erb neg. nel luglio 2010 è stata operata di un nuovo tumore metacrono controlaterale g2 ormonoresponsivo c-erb minore di 2.ora in seguito ad una sostituzione di una protesi,il chirurgo riscontrva nel muscolo pettorale del primo seno operato nel 2007 una neoformazione che analizzata è risultata essere una recidiva del primo carcinoma (scarsamente differenziato,negativo agli ormoni,c-erb 2 da approndire mediante fish). durante l'intervento è stata rimossa anche la pregressa cicatrice che è risultata esente da neoplasia. il chirurgo dice che la recidiva loco-regionale non cambia i tassi di sopravvivenza.E? così? perchè qui su internet leggo tutt'altro...poi ha detto che dato che ha fatto scintigrafia,eco addominale nell'agosto 2010 e analisi del sandue ora a marzo tutti negativi,dovrebbe bastare la radioterapia. Lei ritiene basti la radioterapia? e cos dobbiamo aspettarci,dottore? è una progressiva condanna?? spero in una sua pronta risposta perchè siamo nel panico...3 tumori in 3 anni mi sembrano una esagerazione...
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Chiaramente a distanza non è possibile interferire tramite Internet su una programmazione terapeutica che non mi sembra scorretta.
Piuttosto la "bilateralità" della malattia della mamma dovrebbe responsabilizzare ancora di più ..la figlia in senso preventivo
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
http://www.senosalvo.com/valutazione.htm
modificando lo stile di vita (ma vale anche per la mamma ovviamente)
http://www.senosalvo.com/menu_di_lunga_vita.htm
http://www.senosalvo.com/camminare_almeno_30_min_giorno.htm
Piuttosto la "bilateralità" della malattia della mamma dovrebbe responsabilizzare ancora di più ..la figlia in senso preventivo
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
http://www.senosalvo.com/valutazione.htm
modificando lo stile di vita (ma vale anche per la mamma ovviamente)
http://www.senosalvo.com/menu_di_lunga_vita.htm
http://www.senosalvo.com/camminare_almeno_30_min_giorno.htm
[#2]
Ex utente
gentile dottore,io oramai la consulto da quando è incominciato questo calvario e la sua opinione per me è fondamentale(leggo tutti i suoi link con attenzione).faccio visita senologica ed ecografia da diversi anni.il senologo dice che la mammografia devo iniziarla dopo i 40. Lei concorda? ma si esprima un po' di più sulla situazione di mamma.è vero che le recidive locali nn influenzano la sopravvivenza o devo credere a quanto c'è scritto su internet dove si dice che per una recidiva il tasso di sopravvivenza è il 35% a 5 anni e il 7% a 10 anni???e poi un'ultima cosa.un oncologo ci ha detto che se la tac che le farà sarà negativa vuole procedere con la sola radioterapia. un altro oncologo dice che con tac negativa non esclude chemio perchè la radio non va effettuata con la protesi. lei cosa ne pensa??? la prego di illuminarmi perchè le sue parole per me valgono molto. la ringrazio.
[#3]
Grazie per la fiducia ma Lei sopravvaluta le conoscenze a mia disposizione.
Le dico subito, invitandola a staccare da Internet dove il rischio di rastrellare spazzatura virtuale è molto elevato, che >>c'è scritto su internet dove si dice che per una recidiva il tasso di sopravvivenza è il 35% a 5 anni e il 7% a 10 anni>< è del tutto fuorviante.
In realtà il problema è molto complesso e complicato anche perchè già nel caso di sua mamma siamo di fronte a due tipi di tumore del tutto differenti : il primo un cosiddetto "triplo negativo" (riceviamo molte richieste)
https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/65067-triplo-negativo.html
https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/132587-ca-midollare-triplo-negativo.html
il secondo quello metacrono invece ormonoresponsivo.
Esistono molti studi orientati a valutare il significato prognostico di una recidiva locale.
Semplificando si può dire che esistano due ipotesi prevalenti di differente significato.
1)La prima considera la recidiva come conseguenza di un trattamento locale inadeguato.
2) La seconda considera la recidiva come un marcatore (=un segnale , un allarme) della aggressività biologica della malattia. Questo segnale dovrebbe indicare una programmazione terapeutica più aggressiva rispetto ai tumori appartenenti alla prima ipotesi.
Classicamente un grande della oncologia mondiale (Fisher)
sosteneva che la recidiva di per sè non è promotrice di una diffusione a distanza della malattia, ma rappresenta un marcatore che permette di selezionare casi ad alto rischio di successiva metastatizzazione a distanza, indicando la necessità di introdurre precocemente una terapia sistemica protettiva.
E' comunque possibile che le due ipotesi siano interdipendenti e non in antagonismo.
Le dico subito, invitandola a staccare da Internet dove il rischio di rastrellare spazzatura virtuale è molto elevato, che >>c'è scritto su internet dove si dice che per una recidiva il tasso di sopravvivenza è il 35% a 5 anni e il 7% a 10 anni>< è del tutto fuorviante.
In realtà il problema è molto complesso e complicato anche perchè già nel caso di sua mamma siamo di fronte a due tipi di tumore del tutto differenti : il primo un cosiddetto "triplo negativo" (riceviamo molte richieste)
https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/65067-triplo-negativo.html
https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/132587-ca-midollare-triplo-negativo.html
il secondo quello metacrono invece ormonoresponsivo.
Esistono molti studi orientati a valutare il significato prognostico di una recidiva locale.
Semplificando si può dire che esistano due ipotesi prevalenti di differente significato.
1)La prima considera la recidiva come conseguenza di un trattamento locale inadeguato.
2) La seconda considera la recidiva come un marcatore (=un segnale , un allarme) della aggressività biologica della malattia. Questo segnale dovrebbe indicare una programmazione terapeutica più aggressiva rispetto ai tumori appartenenti alla prima ipotesi.
Classicamente un grande della oncologia mondiale (Fisher)
sosteneva che la recidiva di per sè non è promotrice di una diffusione a distanza della malattia, ma rappresenta un marcatore che permette di selezionare casi ad alto rischio di successiva metastatizzazione a distanza, indicando la necessità di introdurre precocemente una terapia sistemica protettiva.
E' comunque possibile che le due ipotesi siano interdipendenti e non in antagonismo.
[#4]
Ex utente
no dottore ,non sono io che la sopravvaluto ma lei che si sottovaluta. in effetti la recidiva mostra una progressione di aggressività considetando che il cerb negativo del primo tumore ora è un cerb equivoco di 2. quindi il tumore si è ripresentato più aggressivo secondo me,giusto?? la recidiva è di 1 cm.anche nel caso delle recidive le dimensioni sono un valore prognostico? la ringrazio di cuore. Ah dimenticavo di chiederle:nel mio caso dovrei anticipare la mammografia a 37 anni o cntinuare con visita senologica ed eco?
[#5]
Se è per questo mi sembra che il più aggressivo fosse il primo tumore ("triplo negativo")
Per poter dare consigli sui programmi preventivi occorrerebbe avere molti altri dati (insorgenza del menarca, ecc ecc) sulla storia personale e sui fattori di rischio........
Per poter dare consigli sui programmi preventivi occorrerebbe avere molti altri dati (insorgenza del menarca, ecc ecc) sulla storia personale e sui fattori di rischio........
[#6]
Ex utente
gentile dott. catania la aggiorno sulla situazione.la tac di mamma è negativa( c'è solo un micronodulo polmonare da ricontrollare tra 6 -8 mesi). invece il referto della fish è il seguente:"documentabile amplificazione del gene her2-neu.non documentabile polisomia del cromosoma 17.rapporto gene her2-neu/centromero 17>2". A questo punto,dottore, mi sembra che mamma debba fare radio,chemio ed herceptin giusto? ma la chemio dovrà essere quella gialla e rossa? glielo chiedo perchè mamma è ossessionata dalla perdita di capelli....aspetto con ansia il suo parere.
[#8]
Ex utente
gentile dott. Catania,torno ad assillarla (in senso bonario) perchè gradirei aggiornarla sulla situazione della mia mamma. Dopo la recidiva di 1 cm asportata dal grande pettorale (g3,prog neg,estr. neg,cerb 2+) ha cominciato 4 cicli di chemio al termine dei quali farà radio per 5 settimane e poi herceptin per un anno.Le sembra una procedura corretta,dottore? il senologo ci tranquillizza dicendo che la recidiva era isolata ( dato che tac e scintigrfia sono negative) e di piccole dimensioni. In reltà 1 cm nn mi sembra così piccolo...sbaglio,dottore? poi volevo anche dirle che mi sono sottoposta anche io alla mia visita senologica annuale con ecografia da cui risulta "assenza di lesioni focali rilevabili. aree addensate quadranti esterni.assenza di dimpling.assenza di linfoadenomegalie ascellari".ho chiesto se nn fosse stato il caso di fare una mammografia data la situazione di mamma e il senologo mi ha risposto che in donne giovani come me le mammografie sono deludenti e quindi bastava visita con eco.mi ha detto che dovrei cominciarle tra un paio d'anni.Che ne pensa,dottore? posso stare tranquilla? la ringrazio per la sua disponibilità.
[#9]
Ok per la terapia programmata.
Non sono del tutto d'accordo con il senologo .
In caso di familiarità, o alto richio personale, a 38 anni la farei e poi se il risultato "fosse deludente" lo scopriremmo dopo averla fatta., perchè alla sua età se la componente adiposa rispetto a quella ghiandolare fosse ben rappresentata (ma non possiamo saperlo se non la fa) i risultati sarebbero meno deludenti.
Se invece il risultato fosse effettivmente deludente per una opacità diffusa ghiandolare, ai successivi controlli tornerei alla sola ecografia per un paio di anni.
Non sono del tutto d'accordo con il senologo .
In caso di familiarità, o alto richio personale, a 38 anni la farei e poi se il risultato "fosse deludente" lo scopriremmo dopo averla fatta., perchè alla sua età se la componente adiposa rispetto a quella ghiandolare fosse ben rappresentata (ma non possiamo saperlo se non la fa) i risultati sarebbero meno deludenti.
Se invece il risultato fosse effettivmente deludente per una opacità diffusa ghiandolare, ai successivi controlli tornerei alla sola ecografia per un paio di anni.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 11.8k visite dal 12/04/2011.
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