Il quadro stabile, annuali
Buonasera, ho 31 anni ed ormai da quasi 10 anni mi sottopongo regolarmente ad ecografia per la presenza di una struttura mammaria fibroghiandolare, con formazioni nodulari su entrambe le mammelle con i caratteri ecografici dei fibroadenomi, le maggiori localizzate a destra nel quadrante supero-esterno ed in sede retroareolare, sostanzialmente invariate negli esami effettuati negli anni.
Ho effettuato l'ultima ecografia lunedì e l'esame è stato integrato da mammografia destra (mai effettuata prima) per l'evidenza ecografica di "spot simil microcalcifici in corrispondenza delle formazioni nodulari di dimensioni maggiori".
L'esito della mammografia è: limitatamente al pattern strutturale "denso", non evidenti segni radiologici di patologia sospetta. Qualche rada e sparsa microcalcificazione di aspetto benigno. In assenza di sintomatologia clinica intercorrente, si consiglia controllo clinico ecografico fra tre e sei mesi.
La presenza di microcalcificazioni che non mi sono state segnalate prima mi preoccupa perchè ho letto che spesso sono un segnale di allarme ed anche perchè mi è stato prescritto il prossimo controllo tra soli tre mesi, mentre nella struttura dove mi recavo prima effettuavo inizialmente controlli semestrali e successivamente, visto il quadro stabile, annuali. Posso stare tranquilla? Devo prenotare la prossima ecografia tra 3 mesi invece di 6? grazie
Ho effettuato l'ultima ecografia lunedì e l'esame è stato integrato da mammografia destra (mai effettuata prima) per l'evidenza ecografica di "spot simil microcalcifici in corrispondenza delle formazioni nodulari di dimensioni maggiori".
L'esito della mammografia è: limitatamente al pattern strutturale "denso", non evidenti segni radiologici di patologia sospetta. Qualche rada e sparsa microcalcificazione di aspetto benigno. In assenza di sintomatologia clinica intercorrente, si consiglia controllo clinico ecografico fra tre e sei mesi.
La presenza di microcalcificazioni che non mi sono state segnalate prima mi preoccupa perchè ho letto che spesso sono un segnale di allarme ed anche perchè mi è stato prescritto il prossimo controllo tra soli tre mesi, mentre nella struttura dove mi recavo prima effettuavo inizialmente controlli semestrali e successivamente, visto il quadro stabile, annuali. Posso stare tranquilla? Devo prenotare la prossima ecografia tra 3 mesi invece di 6? grazie
[#1]
Gentile utente
nn una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Nella sua mammella DENSA (fisiologicamente per l'età)
sono più difficili da identificare, ma se il radiologo le descrive come benigne starei trnquilla.
Esse talvolta tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Nel suo caso sono sparse, nei tumori invece sono raggruppate, inoltre hanno un aspetto benigno e poichè sono identificate in corrispondenza dei fibrodenomi confermano la natura benigna dei fibroadenomi stessi che frequentemente tendono a calcificarsi ("a spegnersi").
Ci sono quindi molte ragioni per stare tranquilli.
nn una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Nella sua mammella DENSA (fisiologicamente per l'età)
sono più difficili da identificare, ma se il radiologo le descrive come benigne starei trnquilla.
Esse talvolta tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Nel suo caso sono sparse, nei tumori invece sono raggruppate, inoltre hanno un aspetto benigno e poichè sono identificate in corrispondenza dei fibrodenomi confermano la natura benigna dei fibroadenomi stessi che frequentemente tendono a calcificarsi ("a spegnersi").
Ci sono quindi molte ragioni per stare tranquilli.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 09/03/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore al seno
Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.