Trattamento del cancro della mammella: chemioterapia, radioterapia, chirurgia.

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le scrivo con la speranza che Lei possa chiarirci le idee su una situazione familiare particolarmente delicata:
-una paziente affetta da ca mammario, chemiotrattata e successivamente sottoposta a mastectomia radicale + linfoadenectomia ascellare (2mesi fa). Presenta metastasi ai lindonodi sovraclaveari omolat + linfonodi mediastino ant + linfonodi laterocervicali omolat(non metastasi a distanza!). La linfoadenopatia è da una settimana trattata con radioterapia.
E' consigliabile associare ulteriori cicli di chemioterapia? O, ancora, è possibile asportare chirurgicamente i suddetti linfonodi patologici?
(I nostri medici ritengono non necessaria la chemioterapia, "perchè sono già stati fatti 6 cicli prima dell'intervento"... ma la malattia è ancora diffusa.... CHE SIGNIFICA ??!! )
Spero che la sua risposta possa far luce su alcune perplessità comuni anche a tante altre persone.

Cordialmente
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non è possibile a distanza comprendere le ragioni delle scelte terapeutiche da parte dei vostri curanti, ma il senso di quanto affermato è condivisibile perchè la chemioterapia va considerata come trattamento SISTEMICO e la radioterapia come trattamento LOCO-REGIONALE.

http://www.senosalvo.com/radioterapia_intro.htm

E pertanto ...FIDATEVI !

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva.
Ci tengo a precisare che la mia domanda è stata proposta solo per comprendere meglio la scelta terapeutica dei nostri curanti, di cui sicuramente non metto in dubbio la grande professionalità che ci hanno dimostrato fino ad oggi.
Purtroppo, già dall'inizio delle cure, la malattia in questione era parecchio avanzata. La paura sta nel fatto che il cancro abbia già invaso il circolo ematico e possa diffondere ai tessuti distanti. Ecco la perplessità sulla "chemioterapia non necessaria".
Due mesi fa ci è stato detto che l'intervento chirurgico non era possibile, eppure è stato poi eseguito con buoni risultati...L'escozul "non è efficace", ma abbiamo deciso comunque di farglielo assumere...
In certe circostanze, chiunque si troverebbe a desiderare che la persona che ama venga curata nel modo migliore.
Grazie ancora, a lei ed a tutti quelli che ogni giorno si impegnano ad aiutare gli altri.

C.P
[#3]
Utente
Utente
Come diceva il celebre Manzoni in una sua poesia: "ai posteri l'ardua sentenza"...

Davanti alla morte di una donna di 45 anni, restano poche parole. La scienza, oggi, in certe situazioni può fare ben poco. Non si possono giudicare i medici come causa di eventi inevitabili. Ma non c'è niente di peggio che accorgersi di essersi trovati difronte ad una condotta terapeutica inadeguata!

UN CARCINOMA DELLA MAMMELLA DI MASSA NOTEVOLE (6cm) CON LE METASTASI DIFFUSE AI INFONODI DEL MEDIASTINO NON VA OPERATO CHIRURGICAMENTE: CIO' POTREBBE SOLO FAVORIRE LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA A DISTANZA E, DUNQUE, PEGGIORARE LE ASPETTATIVE DI VITA.

Ancora una volta, "l'ignoranza uccide"... i pazienti... e i loro familiari, a cui resterà sempre lo scrupolo di non aver fatto il possibile!

Rivolgo questo post a tutte le persone che sfortunatamente si trovano nelle stesse condizioni, e nell'eventualità potranno evitare di essere condotti a cure sbagliate.

Al Dottor Catania vanno i miei più cari saluti, permettendomi di affermare che nel caso esposto LA CHEMIOTERAPIA DOVEVA ESSERE CONSIGLIATA!
(Magari non nelle ultime fasi della malattia, come è stato fatto nella nostra situazione)

C.P.


[#4]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non volevo aggiungere altri commenti.
Dinnanzi al dolore il silenzio è la strada migliore.

Tuttavia Lei scriveva

1 )>>(I nostri medici ritengono non necessaria la chemioterapia, "perchè sono già stati fatti 6 cicli prima dell'intervento"... ma la malattia è ancora diffusa....>>

Io Le rispondevo

>>Non è possibile a distanza comprendere le ragioni delle scelte terapeutiche da parte dei vostri curanti>> e tutt'ora non è possibile. Si potevano solo fare delle ipotesi.

Nel senso che avendo fatto 6 cicli di chemioterapia + l'intervento (difficile valutare se questo può modificare le aspettative di vita, ma in questo caso è probabile che avesse un solo intento : ridurre quanto possibile la massa neoplastica) avessero a ragion veduta (impossibile stabilirlo a distanza) di non procedere oltre con la chemioterapia.

2) >Ancora una volta, "l'ignoranza uccide"... i pazienti... e i loro familiari, a cui resterà sempre lo scrupolo di non aver fatto il possibile!>>

Questo scrupolo mi sembra fuori luogo perchè da tutto quello che avete scritto si evince che voi abbiate avete fatto il possibile e l'impossibile (persino l'escozul).

Sull'"ignoranza " dei curanti non mi sento di aggiungere nulla perchè tutt'ora
>>Non è possibile a distanza comprendere le ragioni delle scelte terapeutiche da parte dei vostri curanti>>

E la prego di credermi la mia non è una difesa d'ufficio della categoria, perchè sarebbe una ulteriore beffa alla vostra intelligenza e soprattutto al vostro dolore.
[#5]
Utente
Utente
La stessa categoria a cui Lei fa riferimento ha considerato "sbagliatissime" le scelte terapeutiche dei nostri curanti.

I PAZIENTI CON CANCRO METASTATICO DELLA MAMMELLA NON VANNO OPERATI! Non è nè scientifico, nè etico.
Purtroppo, solo oggi capisco il perchè (il perchè di tanti "no" da parte dei bravi chirurghi a cui ci eravamo rivolti). La mastectomia radicale secondo Halsted veniva praticata nell'800. Oggi è utile solo per "rubare" tempo a trattamenti più adeguati.

Ma ribadisco: niente contro di Lei. Ho lasciato questo post solo per "mettere in guardia" tanti pazienti che, come noi, potrebbero cadere nelle mani sbagliate.
>> "E pertanto, NON FIDATEVI!" >>

Con la vita, non si gioca.


CORDIALI SALUTI

C.P.
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