Un tumore, ora siamo
Salve scrivo a seguito di una visita sostenuta da mia mamma, le è stata riscontrata una massa dura che, testuali parole, "occupa pressochè tutta la mammella destra" il medico che l'ha visitata le ha comunicato immediatamente che dovrà sottoporsi a chemioterapia e intervento. A sentire lei due mesi fa ha sentito un piccolo fastidio e la presenza di un "nocciolino" dopodichè è stata a lavorare via per tre settimane ed ha continuato ad andare in piscina. Non so se due mesi sono tanti o pochi per l'evoluzione di un tumore, ora siamo in attesa di effettuare una biopsia confermativa, sono terrorizzato, mi sto attaccando alle statistiche favorevoli che vengono promosse per la cura del cancro al seno ma quello che mi preoccupa di più è questa massa rilevata che mi sembra enorme, in questi mesi è possibile si siano già formate metastasi esterne al seno? mia madre ha 60 anni è in menopausa, è sempre stata in buona salute ed anche in questi mesi non ha sofferto di alcun problema.
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La dimensione del tumore tra i fattori prognostici rappresenta un parametro sicuramente significativo, ma non è l'unico nel senso che possono esistere anche tumori
di dimensioni ragguaurdevoli e scarsmente aggressivi e vicevers tumori piccolissimi e molto aggressivi.
Quindi al momento la sua ansia, comprensibilissima, è solo anticipatoria di uno stadio che non è stato ancora definito.
di dimensioni ragguaurdevoli e scarsmente aggressivi e vicevers tumori piccolissimi e molto aggressivi.
Quindi al momento la sua ansia, comprensibilissima, è solo anticipatoria di uno stadio che non è stato ancora definito.
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Ex utente
la ringrazio per questa prima risposta, vorrei se possibile qualche altro chiarimento riguardo le tempistiche.. i due mesi di cui parlavo è possibile ipotizzare se sono tanti o pochi per avere la possibilità di aver colto un tumore ancora in stadio iniziale?
la visita che ha fatto mia madre è durata non più di due minuti e si è subito detto "chemio + operazione" ora però la biopsia si fa tra 4 giorni e penso per i risultati ce ne vorranno almeno altri 2.. ma non si dovrebbe agire con altrettanta rapidità?
mi scusi per la logorrea ma sono molto preoccupato, nonostante abbia un amico con madre operata 12 anni fa ad entrambi i seni, e dopo questo periodo penso si possa definire "guarita" e anche ne sul suo caso mi ha detto si sono aspettati ben 6 mesi prima di decidere sul da farsi.. ma è normale attendere così? la situazione è psicologicamente molto stressante anche se fisicamente mia madre sta bene
la visita che ha fatto mia madre è durata non più di due minuti e si è subito detto "chemio + operazione" ora però la biopsia si fa tra 4 giorni e penso per i risultati ce ne vorranno almeno altri 2.. ma non si dovrebbe agire con altrettanta rapidità?
mi scusi per la logorrea ma sono molto preoccupato, nonostante abbia un amico con madre operata 12 anni fa ad entrambi i seni, e dopo questo periodo penso si possa definire "guarita" e anche ne sul suo caso mi ha detto si sono aspettati ben 6 mesi prima di decidere sul da farsi.. ma è normale attendere così? la situazione è psicologicamente molto stressante anche se fisicamente mia madre sta bene
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Ex utente
Un'ultima domanda tecnica, ma dalla biopsia si avrà già una classificazione del tumore e quindi già un'idea della chemioterapia da affrontare, se prima o dopo l'intervento, con quali farmaci, e quale intervento sarà necessario sostenere oppure serve solo ad avere la conferma "si è un tumore" e da li il ricovero ed altre analisi?
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Ex utente
Salve, volevo una piccola opinione, prima di tutto siamo ancora in attesa dell'esito della biopsia che dovrebbe arrivare verso la metà di settimana prossima.. nel frattempo mia madre ha effettuato diversi altri esami, ecografia a fegato, milza, pancreas (risultati normali) e scintigrafia ossea.. da qualche giorno ha dei fastidi al braccio e ascella, pruriti, piccoli dolori, intorpidimenti.. è "normale" e può essere causato dal prelievo della biopsia, eseguita il 20/12, oppure è meglio sollecitare l'ospedale per un ricovero?
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Ex utente
Salve, la trafila degli esami sembra interminabile e non arrivano ancora chiamate dall'ospedale riguardo la biopsia.. lo stress è quindi alle stelle, ora poi a seguito di una TAC al fegato è stato evidenziato un angioma di 20mm e un nodulo di 7mm, non riconducibile per comportamento ad un angioma, che andrà ulteriormente analizzato con una Risonanza Magnetica, il nodulo non era stato rilevato tramite ecografia e visto che era stata consigliata direttamente dal centro di senologia mi domando.. ma se non fosse stato per l'angioma questo nodulo, che a questo punto temo sia una metastasi, non sarebbe mai stato individuato? può trattarsi di qualcos'altro visto che all'ecografia non è risultato?
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Ex utente
Salve nel frattempo è arrivata la diagnosi finale, si parla di un T4b con espressione recettoriale assente e adenopatia ascellare bilaterale N1
recettore estrogeno 0%, recettore progesterone 0%, Ki 67 40%, c-erbB-2 3+ intensa e completa marcatura di membrana nel 90% delle cellule tumorali
cellule tumorali maligne epitaliali voluminose prevalentemente isolate ed emazie positività immunocitochimica per CAM 5.2
scintigrafia ossea negativa
ecografia epatica + TAC addome evidenziano angioma e lesione da approfondire con RMN
per quanto riguarda la lesione epatica la dottoressa dice che al momento non è urgente la RMN ma di procedere il più rapidamente possibile ad una RMN all'altro seno di verifica anche se la mammografia non ha evidenziato nulla
ora l'oncologa dovrà impostare la terapia, si parla di una chemioterapia neoadiuvante e di un intervento chirurgico per cui, parole della dottoressa si potrà aspettare anche un 4/5 mesi.. secondo lei la situazione generale come'è?
cosa significano i dati sui recettori? ma soprattutto, 4/5 mesi prima dell'operazione, ma non è pericoloso aspettare tutto questo tempo visto che sono coinvolti anche i linfonodi?
recettore estrogeno 0%, recettore progesterone 0%, Ki 67 40%, c-erbB-2 3+ intensa e completa marcatura di membrana nel 90% delle cellule tumorali
cellule tumorali maligne epitaliali voluminose prevalentemente isolate ed emazie positività immunocitochimica per CAM 5.2
scintigrafia ossea negativa
ecografia epatica + TAC addome evidenziano angioma e lesione da approfondire con RMN
per quanto riguarda la lesione epatica la dottoressa dice che al momento non è urgente la RMN ma di procedere il più rapidamente possibile ad una RMN all'altro seno di verifica anche se la mammografia non ha evidenziato nulla
ora l'oncologa dovrà impostare la terapia, si parla di una chemioterapia neoadiuvante e di un intervento chirurgico per cui, parole della dottoressa si potrà aspettare anche un 4/5 mesi.. secondo lei la situazione generale come'è?
cosa significano i dati sui recettori? ma soprattutto, 4/5 mesi prima dell'operazione, ma non è pericoloso aspettare tutto questo tempo visto che sono coinvolti anche i linfonodi?
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Ex utente
Salve, volevo portare un aggiornamento alla situazione visto che ci sono stati resi noti i risultati della PET eseguita da mia madre in data 10/01, oltre a confermare il tumore al seno e l'interessamento dei linfonodi ascellari sono evidenziati focolai di patologico accumulo del tracciante significativi per presenza di lesioni neoproduttive ad elevato metabolismo glucidico a livello epatico al VI segmento ed a livello scheletrico a più metameri del rachide dorso-lombare (D8, L2,5 S1), questo esito si riferisce a prima dell'inizio della terapia al momento sono già stati fatti due cicli di chemioterapia, il secondo proprio oggi.
Immagino da solo che non siano buone notizie, mi chiedevo però se si può considerare come diagnosi definitiva di metastasi? A fronte di scintigrafia ossea fatta qualche settimana prima e risultata negativa e TAC che al VI segmento ha confermato confermato solo la presenza di un angioma (come indicavano i referti che ho riportato precedentemente).
L'oncologa dopo essersi ritenuta molto soddisfatta, parole sue non supposizioni mie, del risultato della prima chemioterapia a livello della massa tumorale del seno e a fronte degli esami del sangue che non presentano anomalie, è rimasta molto male nel consultare il referto della PET dicendo che ora richiederà un consulto ed eventualmente farà sapere, intanto la terapia non cambia.
A questo punto dobbiamo metterci nell'ottica di cose che molto difficilmente ci potrà essere una guarigione e si dovrà sperare in una sopravvivenza più lunga possibile con una buona qualità di vita o c'è ancora qualche fattore che può farci essere ottimisti? Mi farebbe piacere avere una risposta questa volta, mi solleverebbe almeno un po' dal dovere subire l'attesa di tre settimane per la prossima chemioterapia.
Immagino da solo che non siano buone notizie, mi chiedevo però se si può considerare come diagnosi definitiva di metastasi? A fronte di scintigrafia ossea fatta qualche settimana prima e risultata negativa e TAC che al VI segmento ha confermato confermato solo la presenza di un angioma (come indicavano i referti che ho riportato precedentemente).
L'oncologa dopo essersi ritenuta molto soddisfatta, parole sue non supposizioni mie, del risultato della prima chemioterapia a livello della massa tumorale del seno e a fronte degli esami del sangue che non presentano anomalie, è rimasta molto male nel consultare il referto della PET dicendo che ora richiederà un consulto ed eventualmente farà sapere, intanto la terapia non cambia.
A questo punto dobbiamo metterci nell'ottica di cose che molto difficilmente ci potrà essere una guarigione e si dovrà sperare in una sopravvivenza più lunga possibile con una buona qualità di vita o c'è ancora qualche fattore che può farci essere ottimisti? Mi farebbe piacere avere una risposta questa volta, mi solleverebbe almeno un po' dal dovere subire l'attesa di tre settimane per la prossima chemioterapia.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.2k visite dal 17/12/2010.
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