Microcalcificazioni al seno

Buongiorno,
durante l'ultima visita di controllo al seno attraverso mammografia bilaterale e ecografia mammaria mi è stato diagnosticato quanto segue:
clinica negativa. alla mammografia, nel QSE della mammella sinistra, evidenzia di piccolo cluster di microcalcificazioni, estese per circa 6-8 mm, in apparente aumento rispetto all'idagine mammografica precedente del 2009 (premetto che nel referto dell'anno 2009 non erano state mensionate queste microcalcificazioni) e, pertanto da proporre per bicrobiopsia stereotassica (che ho già fatto e di cui sono in attesa del risultato). All'ecografia permane sostanzialmente invariata la lesione ipogenica di 6 mm nel QSE della stessa mammella rispetto all'indagine analoga del 10/2009 nulla da segnalare per la mammella destra.
Vorrei sapere cosa mi aspetta ringraziandovi anticipatamente per la disponibilità cordialmente vi saluto.
[#1]
Dr. Maurizio Di Giacomo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 72 3
Prima del risultato dell'esame istologico è difficile fare qualsiasi valutazione.
Mi tenga informato.
Cordiali saluti

Maurizio Di Giacomo

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non si può dire nulla perchè si tratta di microcalcificazioni dubbie e comunque starei tranquilla perchè l'estensione di queste è di piccole dimensioni.

In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.

Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.

[#3]
Dr. Massimo Vergine Senologo, Chirurgo generale 811 18
gentiel utente,

l'iter diagnostico al quale si è sottoposta è corretto.

Aspetterei con tranquillità l'esito della risposta dell'esame istologico prima di fare ipotesi che potrebbero allarmare e nulla più


Cordiali saluti


prof. Massimo Vergine


www.senologia.eu

Prof. Massimo Vergine
www.massimovergine.it

[#4]
Utente
Utente
Volevo ringraziarre i Dottori che hanno risposto alla mia richiesta di un consulto Dott. Di Giacomo, Dott. Vergine e Dott. Catania e volevo precisare al Dott. Catania che l'esame istologico che ho fatto è stato eseguito con lo strumento chiamato Mammotome.
[#5]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
So bene di cosa sta parlando trattandosi di uno strumento che altro non è che un perfezionamento di un agoaspiratore automatico che ha inventato il sottoscritto

http://www.senosalvo.com/le%20mie%20invenzioni.htm
[#6]
Utente
Utente
La ringrazio per questa informazione aggiuntiva e con l'occasione quando avrà un pò di tempo vorrei che lei mi spiegasse il perchè dell'uso di questa tecnica per le microcalcificazioni ed inoltre quando si fa questo tipo di intervento le suddette vengono tolte tutte? il mammotome però per chi ha il seno piccolo non è il massimo (parlo per esperienza personale) il giorno del prelievo ho visto il personale infermieristico un pò in difficoltà secondo lei ci sarebbe un modo per superare l'ostacolo? ringrazindola per la sua disponibuilità cordialmente la saluto
[#7]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Il Mammotome utilizza una sonda che viene introdotta nel seno, e avendo la possibilità di ruotare è in grado di raccogliere multipli campioni di tessuto da esaminare ed in alcuni casi di asportare completamente il tessuto tumorale.
La sonda è collegata ad un computer che calcola le traiettorie migliori per raggiungere il bersaglio, rielaborando i dati forniti dalla ecografia o dalla mammografia stereotassica.



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Utente
Utente
La ringrazio per le sue delucidazioni il 16 dicembre avrò la risposta...
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