Il cui esito mi ha un pò confuso perchè non riesco
Buongiorno a distanza di un anno e mezzo sotto consiglio del senologo ho eseguito un a mammografia il cui esito mi ha un pò confuso perchè non riesco a capire bene il risultato!!! Potreste darmi una mano e un consiglio in attesa del controllo col mio senologo? Preciso che ho già subito quattro interventi per fibroadenomi, l'esito è il seguente:
struttura mammaria densa, irregolarmente nodulare, che non consente una adeguata valutazione mammografica.
Bilaterali radiopacità con contorni definiti.
A dx, tra i QQSS, cluster di microcalcificazioni poliforme estese per circa 12x7mm, apparentemente proiettantesi su tenue radiopacità, non presenti nel precedente esame mammografico del 25/03/09, che necessitano di correlazione ecografica ed eventuale tipizzazione istologica stereotassica.
Altre microcalcificazioni raggruppate al QSE della stessa mammella e a sinistra, di numero e dimensioni aumentate rispetto al controllo precedente.
Alcune isolate microcalcificazioni di natura benigna a sin.
Cosa devo pensare??
Vi ringrazio e vi saluto
struttura mammaria densa, irregolarmente nodulare, che non consente una adeguata valutazione mammografica.
Bilaterali radiopacità con contorni definiti.
A dx, tra i QQSS, cluster di microcalcificazioni poliforme estese per circa 12x7mm, apparentemente proiettantesi su tenue radiopacità, non presenti nel precedente esame mammografico del 25/03/09, che necessitano di correlazione ecografica ed eventuale tipizzazione istologica stereotassica.
Altre microcalcificazioni raggruppate al QSE della stessa mammella e a sinistra, di numero e dimensioni aumentate rispetto al controllo precedente.
Alcune isolate microcalcificazioni di natura benigna a sin.
Cosa devo pensare??
Vi ringrazio e vi saluto
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Impossibile esprimere una valutzione corretta senza una consultazione delle "lastre", ma è chir la comparsa rispetto al controllo precedente di un gruppo (per fortuna l'estensione è piccola) di microclcificazioni raggruppate di dubbio significato.
In una mammografia "trasparente" (la sua è opaca e quindi più difficilmente riconoscibili) le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome in stereotassi, come a Lei consigliato, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.
In una mammografia "trasparente" (la sua è opaca e quindi più difficilmente riconoscibili) le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %) e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome in stereotassi, come a Lei consigliato, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 28/10/2010.
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