Tecnica chirurgica per rimozione papilloma
Ho 43 anni e in seguito ad una eco-mammografia di routine mi è stato riscontrato "un gruppetto di formazioni ovalari, ipoecogene di circa 10mm situate nel quadrante superiore esterno" del seno destro.
E' stata quindi praticata agobiopsia che ha prelevato 3 frustoli la cui diagnosi è stata "tessuto mammario con formazione papillomatosa di tipo centrale e mastite periduttale".
La struttura ritiene indicato, a scopo precauzionale, un "intervento l'asportazione del papilloma previo posizionamento di mammorepere in TIVA".
Mi è stato precisato che l'intervento lascierà cicatrice.
Vorrei cortesemente chiedere se tale tecnica chirurgica può essere definita lo "stato dell'arte" per la rimozione del papilloma. Sarebbe possibile utilizzare invece una duttogalattoforectomia selettiva previa duttogalattografia onde limitare l'invasività dell'intervento che, se ho ben capito, verrebbe in tal caso effettuato con incisione intrareolare con esiti cicatriziali meno evidenti?
Vi sarò grata mi vorrete dare anche un'opinione sull'effettiva necessità dell'intervento piuttosto che procedere con una periodica (annuale? semestrale?) supervisione dell'evoluzione con ecomammografie.
Elenco di seguito ulteriori dati di anamnesi:
età 43 anni, menarca a 14 anni, cicli regolari, estroprogestinici assunti per 13 anni fino a 5 anni fa, prima gravidanza a 41 anni, allattamento al seno per 8 mesi, nessuna familiarità per neoplasie mammarie/ovariche/uterine, non assumo farmaci, mammelle simmetriche e normoconformate bilateralmente, nessuna alterazione di cute/areole/capezzoli, nessuna secrezione dai capezzoli, cavi ascellari indenni bilateralmente.
Vi ringrazio per la cortese risposta che vorrete darmi.
E' stata quindi praticata agobiopsia che ha prelevato 3 frustoli la cui diagnosi è stata "tessuto mammario con formazione papillomatosa di tipo centrale e mastite periduttale".
La struttura ritiene indicato, a scopo precauzionale, un "intervento l'asportazione del papilloma previo posizionamento di mammorepere in TIVA".
Mi è stato precisato che l'intervento lascierà cicatrice.
Vorrei cortesemente chiedere se tale tecnica chirurgica può essere definita lo "stato dell'arte" per la rimozione del papilloma. Sarebbe possibile utilizzare invece una duttogalattoforectomia selettiva previa duttogalattografia onde limitare l'invasività dell'intervento che, se ho ben capito, verrebbe in tal caso effettuato con incisione intrareolare con esiti cicatriziali meno evidenti?
Vi sarò grata mi vorrete dare anche un'opinione sull'effettiva necessità dell'intervento piuttosto che procedere con una periodica (annuale? semestrale?) supervisione dell'evoluzione con ecomammografie.
Elenco di seguito ulteriori dati di anamnesi:
età 43 anni, menarca a 14 anni, cicli regolari, estroprogestinici assunti per 13 anni fino a 5 anni fa, prima gravidanza a 41 anni, allattamento al seno per 8 mesi, nessuna familiarità per neoplasie mammarie/ovariche/uterine, non assumo farmaci, mammelle simmetriche e normoconformate bilateralmente, nessuna alterazione di cute/areole/capezzoli, nessuna secrezione dai capezzoli, cavi ascellari indenni bilateralmente.
Vi ringrazio per la cortese risposta che vorrete darmi.
[#1]
1)L'intervento è indicato
2)Non comprendo il....voler "mettere avanti le mani" sugli esiti cicatriziali, che dovrebbero essere invece accettabili con una incisione peri(in realtà intra) areolare.
3)Non mi è del tutto chiara l'associazione della "lesione papillomatosa" con la mastite periduttale trattandosi di "entità" di solito distinte.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/mastite_periduttale.html
2)Non comprendo il....voler "mettere avanti le mani" sugli esiti cicatriziali, che dovrebbero essere invece accettabili con una incisione peri(in realtà intra) areolare.
3)Non mi è del tutto chiara l'associazione della "lesione papillomatosa" con la mastite periduttale trattandosi di "entità" di solito distinte.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/mastite_periduttale.html
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Ex utente
Grazie Dottore!
Il "mettere le mani avanti" da parte del medico che mi ha visitata è dovuto al fatto che la tecnica che userebbe non contempla l'incisione intrareolare ma direttamente un'incisione nel quadrante superiore esterno. Potrebbe confermarmi che l'accesso intrareolare è sempre possibile anche se il papilloma è "lontano" dall'areola?
L'associazione della lesione papillomatosa con la mastite periduttale è riportata nell'esito della biopsia che ho citato integralmente e letteralmente ("tessuto mammario con formazione papillomatosa di tipo centrale e mastite periduttale"). Ho consultato la scheda del suo sito e la presentazione e non posso che confermare di non avere nessuno dei sintomi o delle manifestazioni esteriori ivi descritti. Non sono mai stata fumatrice. La mastite periduttale sembra dunque rilevata soltanto dalla biopsia senza che da essa mi derivi alcuna evidenza o dolore.
Ancora grazie per i definitivi chiarimenti che vorrà darmi.
Il "mettere le mani avanti" da parte del medico che mi ha visitata è dovuto al fatto che la tecnica che userebbe non contempla l'incisione intrareolare ma direttamente un'incisione nel quadrante superiore esterno. Potrebbe confermarmi che l'accesso intrareolare è sempre possibile anche se il papilloma è "lontano" dall'areola?
L'associazione della lesione papillomatosa con la mastite periduttale è riportata nell'esito della biopsia che ho citato integralmente e letteralmente ("tessuto mammario con formazione papillomatosa di tipo centrale e mastite periduttale"). Ho consultato la scheda del suo sito e la presentazione e non posso che confermare di non avere nessuno dei sintomi o delle manifestazioni esteriori ivi descritti. Non sono mai stata fumatrice. La mastite periduttale sembra dunque rilevata soltanto dalla biopsia senza che da essa mi derivi alcuna evidenza o dolore.
Ancora grazie per i definitivi chiarimenti che vorrà darmi.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 22.8k visite dal 28/05/2010.
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