Carcinoma mammario- terapia adiuvante

Gentili Dottori,
sono una donna di 41 anni operata da una ventina di giorni di carcinoma mammario duttale infiltrante (o invasivo) nel quadrante superiore esterno della mammella sinistra. Mi hanno praticato una quuadrantectomia con svuotamento ascellare (13 linfonodi). Mia madre è stata operata due volte di carcinoma mamamario (all'età di 65 anni al seno sinistro e di 75 anni a quello destro).
L'esito del mio esame istologico é: carcinoma duttale invasivo. Nodulo del diam max di cm 1. Linfonodi ascellari negativi pT1 nMX, G3 n*0/13, Anti ER 60%, Anti PgR 60%, Anti ki67 20%, Anti HER -2/NEU 0%, intentistà della marcature Her-2: 0.
Devo ancora completare tutte le analisi per la terapia ma nel frattempo
mi è stato anticipato che la terapia aduivante consisterà in:
- chemioterapia: EC 3 cicli Taxotere 3 cicli (ogni 21 giorni)
- Radioterapia per un mese
- Ormonoterapia con Tamoxifene per 5 anni

Le mie domande:
- visto che il carcinoma è stato asportato in tempi abbastanza precoci (diam di circa 1 cm e linfonodi negativi) la terapia adiuvante post operatoria è adeguata o troppo aggressiva (tenuto conto anche degli effetti collaterali, tra i quali anche quelli cardiaci)?;
- avrebbe un efficaca comparabile una terapia con antracicline per 4 cicli (senza Taxotere)?;
- in ogni caso, in che modo è possibile ridurre gli effetti collaterali del trattamento chemioterapico (inclusa la caduta dei capelli)?
- l'oncologo mi diceva che andrei incontro ad una menopausa irreversibile a seguito di terapia ormonale. E' corretto quanto mi è stato riferito? Considerato che ho una bambina di 18 mesi e mi piacerebbe avere una altro figlio è possibile evitare tale situazione? E' consigliabile avere una gravidanza? E se si dopo quanto tempo dal termine delle terapie?
Aspetto con ansia una risposta.
Grazie a tutti per la disponibilità.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Inizio con una "perplessita":
Perchè è stato eseguito lo svuotamento scellare e non l'analisi del Linfonodo Sentinella per un tumore di 1 cm?

http://www.senosalvo.com/terapia_chirurgica.htm


Le terapie sono adeguate e non ci sono problemi per una eventuale gravidanza anche se la tendenza sia quella di procrastinarla dopo il periodo di più alto rischio di ricaduta (24-36 mesi).

Le terapie anche quelle ormonali vanno discusse non attraverso lo strumento telematico ma guardandosi negli occhi con il proprio oncologo cui andrebbero poste tutte le domande su vantaggi e svantaggi delle singole terapie e per quelle ormonali in particolare andrebbe specificato il desiderio di una nuova maternità.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Catania,
innanzitutto grazie per la risposta. Quanto all'asportazione dei linfonodi ho posto anch'io questa domanda al medico che mi ha operato e lui mi ha risposto che non c'erano le condizioni per praticare l'analisi del linfonodo sentinella. Non sono un medico e non
Approfitto della sua gentilezza per chiederle se 4 cicli di chemioterapie con antracicline sono altrettanto efficaci die 6 cicli (3 EC e 3 taxotere).

Infine, mi pare di capire da quello che mi scrive, che potrei, definendo con il mio medico la terapia ormonale più adatta, pensare ad avere una gravidanza non prima di tre anni dall'intervento. Immagino quindi che in tal caso dovrò terminare la terapia entro i tre anni e non prolungarla, come mi è stato detto, a 5 anni?

Mi domando e le domando: perchè, pur avendo io espresso questo mio desiderio di maternità il mio medico mi ha dato per scontato che la terapia ormonale mi avrebbe portato alla menopausa e quindi ha escluso tale possibilità?

Grazie ancora e cordiali saluti
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