Svuotamento mammella
Buongiorno,
sono da anni sotto controllo presso un centro di diagnostica mammaria perche' ho un seno caratterizzato da ampia componente fibro/ghiandolare con diffuse calcificazioni, cisti e alcuni fibroadenomi (mi sono operata 2 volte per 2 fibroadenomi).
Per precauzione, poiche' il tessuto è molto denso e non consente un'indagine accurata tramite ecografia e mammografia, il senologo che mi ha in cura mi ha consigliato una rm dalla quale è emersa una situazione molto complessa, per fortuna caratterizzata solo da formazioni benigne.
Il senologo (non è chirurgo, quindi non ha alcun interesse ad operare) mi ha detto che devo iniziare, senza urgenza, a prendere in considerazione l'ipotesi di un intervento alle mammelle che preveda l'asportazione totale del tessuto mammario con l'inserimento di protesi. Detto intervento servirebbe a scongiurare qualsiasi tipo di problematica in quanto, a detta del medico, sarebbe in questo caso impossibile contrarre un tumore maligno e anche se succedesse, sarebbe di facile individuabilita'.
Viceversa, la conformazione attuale del mio seno non consentirebbe una diagnosi precoce, con conseguente maggiorazione di rischio di non individuarlo in tempo.
Volevo chiedere e pertanto mi rivolgo a medici di diverse specialita':
1) quanto è diffusa questa prassi di intervento preventivo;
2) come avviene l'intervento, quali aree del seno coinvolge (anche la parte ascellare?),quanto dura e quanto è il periodo di degenza;
3) dopo quanto tempo c'è una riabilitazione totale;
4) quali sono i rischi;
5)se da un punto di vista estetico è possibile ricostruire il tutto adeguatamente;
6) se è sufficiente un unico intervento;
sono molto preoccupata,
grazie infinite a chiunque vosse cosi' gentile da darmi qualche indicazione.
sono da anni sotto controllo presso un centro di diagnostica mammaria perche' ho un seno caratterizzato da ampia componente fibro/ghiandolare con diffuse calcificazioni, cisti e alcuni fibroadenomi (mi sono operata 2 volte per 2 fibroadenomi).
Per precauzione, poiche' il tessuto è molto denso e non consente un'indagine accurata tramite ecografia e mammografia, il senologo che mi ha in cura mi ha consigliato una rm dalla quale è emersa una situazione molto complessa, per fortuna caratterizzata solo da formazioni benigne.
Il senologo (non è chirurgo, quindi non ha alcun interesse ad operare) mi ha detto che devo iniziare, senza urgenza, a prendere in considerazione l'ipotesi di un intervento alle mammelle che preveda l'asportazione totale del tessuto mammario con l'inserimento di protesi. Detto intervento servirebbe a scongiurare qualsiasi tipo di problematica in quanto, a detta del medico, sarebbe in questo caso impossibile contrarre un tumore maligno e anche se succedesse, sarebbe di facile individuabilita'.
Viceversa, la conformazione attuale del mio seno non consentirebbe una diagnosi precoce, con conseguente maggiorazione di rischio di non individuarlo in tempo.
Volevo chiedere e pertanto mi rivolgo a medici di diverse specialita':
1) quanto è diffusa questa prassi di intervento preventivo;
2) come avviene l'intervento, quali aree del seno coinvolge (anche la parte ascellare?),quanto dura e quanto è il periodo di degenza;
3) dopo quanto tempo c'è una riabilitazione totale;
4) quali sono i rischi;
5)se da un punto di vista estetico è possibile ricostruire il tutto adeguatamente;
6) se è sufficiente un unico intervento;
sono molto preoccupata,
grazie infinite a chiunque vosse cosi' gentile da darmi qualche indicazione.
[#1]
Gentile signora,
da chirurghi plastici noi ci occupiamo della parte ricostruttiva e seguiamo le indicazione dei chirughi senologi.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it
da chirurghi plastici noi ci occupiamo della parte ricostruttiva e seguiamo le indicazione dei chirughi senologi.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
[#2]
Da quanto scrive non credo che ci sia una indicazione a fare una mastectomia profilattica sottocutanea bilaterale con ricostruzione immediata.
E si vede subito che il suo senologo non sia un chirurgo.
Se lo fosse stato non avrebbe visto solo i vantaggi della opzione proposta, ma anche le incognite legate ad un intervento su cui occorra in primis discutere QUANTO sia necessario.
E inoltre, per quanto precisi si possa essere nella resezione ghiandolare, non è possibile al 100% soddisfare l'ipotesi prospettata dal suo senologo >>> preveda l'asportazione totale del tessuto mammario >>>
Sono ben altri i fattori, o la somma dei fattori, di rischio che in casi selezionati spingono ad una decisione così estrema.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/64-fattori-e-indicatori-di-rischio-per-il-carcinoma-mammario.html
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
Tenendo pure conto che esistono efficaci strumenti di prevenzione da prendere in considerazione che si riferiscono in particolare allo stile di vita in una mammella "ad alto rischio"
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/82-prevenzione-la-vita-moderna-nemica-del-seno.html
http://www.senosalvo.com/alimentazione_parte_III.htm
http://www.senosalvo.com/il_cibo_delluomo.htm
http://www.senosalvo.com/camminare_almeno_30_min_giorno.htm
Ultima considerazione : l'attuale situazione riferita alla complessità strutturale delle sue mammelle
non è da considerare definitiva potendo modificarsi in tempi medi al punto da rendere più facile in futuro la diagnosi precoce.
Negli anni in cui questa è molto difficile si può ricorrere alla ecografia + Risonanza Magnetica come ha già fatto.
Ovviamente ogni caso è da considerare a sè !
Cordiali saluti
E si vede subito che il suo senologo non sia un chirurgo.
Se lo fosse stato non avrebbe visto solo i vantaggi della opzione proposta, ma anche le incognite legate ad un intervento su cui occorra in primis discutere QUANTO sia necessario.
E inoltre, per quanto precisi si possa essere nella resezione ghiandolare, non è possibile al 100% soddisfare l'ipotesi prospettata dal suo senologo >>> preveda l'asportazione totale del tessuto mammario >>>
Sono ben altri i fattori, o la somma dei fattori, di rischio che in casi selezionati spingono ad una decisione così estrema.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/64-fattori-e-indicatori-di-rischio-per-il-carcinoma-mammario.html
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
Tenendo pure conto che esistono efficaci strumenti di prevenzione da prendere in considerazione che si riferiscono in particolare allo stile di vita in una mammella "ad alto rischio"
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/82-prevenzione-la-vita-moderna-nemica-del-seno.html
http://www.senosalvo.com/alimentazione_parte_III.htm
http://www.senosalvo.com/il_cibo_delluomo.htm
http://www.senosalvo.com/camminare_almeno_30_min_giorno.htm
Ultima considerazione : l'attuale situazione riferita alla complessità strutturale delle sue mammelle
non è da considerare definitiva potendo modificarsi in tempi medi al punto da rendere più facile in futuro la diagnosi precoce.
Negli anni in cui questa è molto difficile si può ricorrere alla ecografia + Risonanza Magnetica come ha già fatto.
Ovviamente ogni caso è da considerare a sè !
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#3]
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta, molto chiara ed esaustiva.
Leggendo gli articoli che mi ha proposto è evidente la corresponsabilità di tutta una serie di fattori, in primiis lo stile di vita, nell'aumentare la probabilità di contrarre un tumore al seno.
Mi pare di capire che esista anche una predisposizione genetica che possa essere indagata attraverso degli esami.
A questo proposito mi permetto di chiederle di che analisi si tratta e dove possono essere effettuate e, infine, volevo sapere se la risonanza magnetica si puo' fare piu' di una volta l'anno.
grazie!
Leggendo gli articoli che mi ha proposto è evidente la corresponsabilità di tutta una serie di fattori, in primiis lo stile di vita, nell'aumentare la probabilità di contrarre un tumore al seno.
Mi pare di capire che esista anche una predisposizione genetica che possa essere indagata attraverso degli esami.
A questo proposito mi permetto di chiederle di che analisi si tratta e dove possono essere effettuate e, infine, volevo sapere se la risonanza magnetica si puo' fare piu' di una volta l'anno.
grazie!
[#4]
Si fa un test genetico se occorre solo se emerge che il tumore sia ereditario (solo il 5% dei casi), perchè negli altri casi si parla di tumore familiare o sporadico e non occorre nè il test nè la Risonanza Magnetica.
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
Da quanto scrive Lei non rientra il suo caso tra quelli candidabili al test genetico e quindi la Risonanza va fatta solo decidendo di volta in volta.
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/69-i-tumori-sono-ereditari.html
Da quanto scrive Lei non rientra il suo caso tra quelli candidabili al test genetico e quindi la Risonanza va fatta solo decidendo di volta in volta.
[#7]
Utente
no. mi ha solo detto di iniziare senza urgenza a prendere in considerazione questa ipotesi parlandone anche con un chirurgo. al momkento non ho avuto la presenza di spirito per rivolgergli tutte queste domande perche' sono rimasta totalmente spiazzata. Solo ora mi sto rendendo conto della portata dell'intervento e, soprattutto, della responsabilita' che mi ha attribuito.
[#8]
Utente
gent.dottore,
mi scusi se le scrivo nuovamente ma, da quando il mio snologo mi ha consigliato l'intervento, non vivo piu' e, in attesa di un consulto con un altro specialista,desideravo conoscere il suo parere sul referto della rm che ha portato a questa conclusione.
esame rm eseguito secondo i piani assiale e coronale tirm, sagittale fl3d fs prima e dopo infusione di mdc ev (slice 0,8 mm) e con sequenze ge t1 (slice 1,5 mm) con sottrazione dopo infusione di mdcev (ac.gadoterico),integrata da ricostruzioni mip e studio delle curve e/t
dati anamnesici: da esame ecografico del 9/2, aspetto diffusamente displasico con apprezzabilita'di spots iperecogeni come per piccole sparse calcificazioni. immagini ipoanecogene di tipo cistico si rilevano a destra nel settore para-equatoriale.a destra in sede para areolare esterna immagine ovalare ipo-ecogena (fibroadenomamm 15x6)
Nelle sequenze basali prevalenza della componente ghiandolare con diffusi segni di congestione ghiandolare.dopo infusione di mdc si evidenziano bilateralmente focali aree di impregnazione nodulare con diametro massimo a destra, in corrispondenza del qsi a sede paramediana del diametro massimo di circa 6,8 mm ed in corrispondenza del qii con diam max dicirca 5,5 mm.
a sin. apprezzabilità in sede sovrareolare retroareolare di formazioni ipointense in t1 ed iperintense in t2 con diffuso enhancement dopo mdc e v.
apprezzabilità in corrispondenza della regione retroareolare nei piani profondi a sin. di formazione ovalariforme del diametro dic.ca 15 mm che non mostra enhancement dopo mdc e v
in fase tardiva diffuso enhancement della componente ghiandolare.
Le curve e/t calcolate in corrispondenza delle aree di maggiore vascolarizzazione mostrano prevalentemente curve di tipo i ad andamento progressivo ad eccezione della formazione segnalata in corrispondenza del qii a destra che appare piu' vascolarizzata.
non evidenti linfoadenomengalie.
La ringrazio infinitamente
mi scusi se le scrivo nuovamente ma, da quando il mio snologo mi ha consigliato l'intervento, non vivo piu' e, in attesa di un consulto con un altro specialista,desideravo conoscere il suo parere sul referto della rm che ha portato a questa conclusione.
esame rm eseguito secondo i piani assiale e coronale tirm, sagittale fl3d fs prima e dopo infusione di mdc ev (slice 0,8 mm) e con sequenze ge t1 (slice 1,5 mm) con sottrazione dopo infusione di mdcev (ac.gadoterico),integrata da ricostruzioni mip e studio delle curve e/t
dati anamnesici: da esame ecografico del 9/2, aspetto diffusamente displasico con apprezzabilita'di spots iperecogeni come per piccole sparse calcificazioni. immagini ipoanecogene di tipo cistico si rilevano a destra nel settore para-equatoriale.a destra in sede para areolare esterna immagine ovalare ipo-ecogena (fibroadenomamm 15x6)
Nelle sequenze basali prevalenza della componente ghiandolare con diffusi segni di congestione ghiandolare.dopo infusione di mdc si evidenziano bilateralmente focali aree di impregnazione nodulare con diametro massimo a destra, in corrispondenza del qsi a sede paramediana del diametro massimo di circa 6,8 mm ed in corrispondenza del qii con diam max dicirca 5,5 mm.
a sin. apprezzabilità in sede sovrareolare retroareolare di formazioni ipointense in t1 ed iperintense in t2 con diffuso enhancement dopo mdc e v.
apprezzabilità in corrispondenza della regione retroareolare nei piani profondi a sin. di formazione ovalariforme del diametro dic.ca 15 mm che non mostra enhancement dopo mdc e v
in fase tardiva diffuso enhancement della componente ghiandolare.
Le curve e/t calcolate in corrispondenza delle aree di maggiore vascolarizzazione mostrano prevalentemente curve di tipo i ad andamento progressivo ad eccezione della formazione segnalata in corrispondenza del qii a destra che appare piu' vascolarizzata.
non evidenti linfoadenomengalie.
La ringrazio infinitamente
[#9]
Mi dispiace ma è impossibile tramite lo strumento telematico arrivare ad una conclusione diagnostica.
Effettivamente si tratta di una situazione difficile, stante la complessità strutturale delle mammelle, e la Risonanza Magnetica è da considerarsi tecnica ad integrazione della mammografia e della ecografia, sempre previa valutazione caso per caso.Essa infatti permette di identificare tumori non altrimenti riconoscibili con i test tradizionali, ma purtroppo evidenzia anche un discreto numero di aree falsamente sospette.
http://www.senosalvo.com/prevenzione/eco%20cito.htm
Effettivamente si tratta di una situazione difficile, stante la complessità strutturale delle mammelle, e la Risonanza Magnetica è da considerarsi tecnica ad integrazione della mammografia e della ecografia, sempre previa valutazione caso per caso.Essa infatti permette di identificare tumori non altrimenti riconoscibili con i test tradizionali, ma purtroppo evidenzia anche un discreto numero di aree falsamente sospette.
http://www.senosalvo.com/prevenzione/eco%20cito.htm
[#12]
Utente
SENZ'ALTRO. NON ESCLUDO DI VENIRE ANCHE A MILANO. NEL CASO, CI SENTIAMO.
COMUNQUE, QUELLO CHE MI LASCIA PERPLESSA E' CHE IL MIO SENOLOGO MI HA SEMPRE DETTO CHE LE PROBABILITA' CHE HO DI SVILUPPARE UN TUMORE MALIGNO SONO PRESSOCCHE' PARI ALLE ALTRE DONNE MA CHE, A CAUSA DELLA COMPLESSITA' DEL MIO SENO, SAREBBE STATO DI DIFFICILE RILEVAZIONE E, DA CIO', NASCEVA L'ESIGENZA DI EFFETTUARE CONTROLLI FREQUENTI.
LA STESSA RADIOLOGA CHE HA EFFETTUATO LA RM MI HA DETTO CHE, ESSENDO UNO DEI TRE FIBROADENOMI CHE HO VASCOLARIZZATO, AVREI DOVUTO TENERLO MAGGIORMENTE SOTTO CONTROLLO PERCHE'AVREBBE POTUTO AUMENTARE DI DIMENSIONI. MA, ONESTAMENTE, NON MI E' SEMBRATA AFFATTO PREOCCUPATA E MI HA DETTO SUBITO CHE NON VEDEVA SEGNALI SOSPETTI.
MI E' SEMBRATO MOLTO STRANO, QUINDI, L'ATTEGGIAMENTO DEL SENOLOGO ALLA VISTA DELLA RM, E' COME SE FOSSE ARRABBIATO DEL FATTO CHE DUE DEI TRE FIBROADENOMI NON LI AVEVA VISTI CON L'ECOGRAFIA.
FINO ALL'ALTRO GIORNO PENSAVO DI AVERE UN QUADRO CLINICO COMPLESSO MA AL PARI DI TANTE ALTRE DONNE, OGGI MI SI DICE CHE DEVO TOGLIERE TUTTE LE GHIANDOLE MAMMARIE!
COMUNQUE, QUELLO CHE MI LASCIA PERPLESSA E' CHE IL MIO SENOLOGO MI HA SEMPRE DETTO CHE LE PROBABILITA' CHE HO DI SVILUPPARE UN TUMORE MALIGNO SONO PRESSOCCHE' PARI ALLE ALTRE DONNE MA CHE, A CAUSA DELLA COMPLESSITA' DEL MIO SENO, SAREBBE STATO DI DIFFICILE RILEVAZIONE E, DA CIO', NASCEVA L'ESIGENZA DI EFFETTUARE CONTROLLI FREQUENTI.
LA STESSA RADIOLOGA CHE HA EFFETTUATO LA RM MI HA DETTO CHE, ESSENDO UNO DEI TRE FIBROADENOMI CHE HO VASCOLARIZZATO, AVREI DOVUTO TENERLO MAGGIORMENTE SOTTO CONTROLLO PERCHE'AVREBBE POTUTO AUMENTARE DI DIMENSIONI. MA, ONESTAMENTE, NON MI E' SEMBRATA AFFATTO PREOCCUPATA E MI HA DETTO SUBITO CHE NON VEDEVA SEGNALI SOSPETTI.
MI E' SEMBRATO MOLTO STRANO, QUINDI, L'ATTEGGIAMENTO DEL SENOLOGO ALLA VISTA DELLA RM, E' COME SE FOSSE ARRABBIATO DEL FATTO CHE DUE DEI TRE FIBROADENOMI NON LI AVEVA VISTI CON L'ECOGRAFIA.
FINO ALL'ALTRO GIORNO PENSAVO DI AVERE UN QUADRO CLINICO COMPLESSO MA AL PARI DI TANTE ALTRE DONNE, OGGI MI SI DICE CHE DEVO TOGLIERE TUTTE LE GHIANDOLE MAMMARIE!
[#13]
Se ci sono dubbi su aree ben definite si può fare anche una agobiopsia precauzionale o una biopsia chirurgica.
Il ragionamento del senologo non è convincente...soprattutto per me che ho un sito
www.senosalvo.com
Il ragionamento del senologo non è convincente...soprattutto per me che ho un sito
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Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 10.9k visite dal 02/03/2010.
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Approfondimento su Tumore al seno
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