Problemi alimentazione
Buongiorno,
sono un ragazzo di 24 anni e non ho un problema specifico;
vi scrivo perchè vorrei raccontarvi la mia storia e ricevere qualche consiglio utile.
Da bambino mi è stata riscontrata un'intolleranza alimentare totale, venivo nutrito tramite un prodotto in polvere proveniente dagli USA. era circa il 1986, sono stati fatti esami su esami ma senza trovare una soluzione. continuavo a perdere peso.
ho passato dunque 3 anni della mia vita tra casa e ospedale.
ho subito anche una tracheotomia di urgenza per problemi respiratori.
attualmente sono in salute se non fosse per la mia alimentazione:
dati i trascorsi poco felici ho come un rifiuto psicologico (indotto sicuramente dai miei genitori) verso molti tipi di cibi.
questo mi mette a disagio in molte situazioni come cene di lavoro, mangiate tra amici, parenti, etc..
se il problema si limitasse a quello non sarebbe nulla ma ho paura che una così scarsa alimentazione dal punto di vista qualitativo e non quantitativo possa avere riscontri negativi sul mio fisico.
in breve posso elencare ciò che mangio:
pasta in bianco e pomodoro, ogni tanto con il ragù.
pizza margherita.
salumi NO
affettati NO
verdura NO
frutta SI (tutta)
bevande (tutte)
pesce NO
carne mangio solamente pollo, cotoletta e coste di maiale.
credo sia un fattore psicologico, ma fin'ora non sono riuscito a superarlo, ho paura anche per il mio futuro, quando avrò dei figli, non potrò continuare a vivere in questo modo.
concludo dicendo che fisicamente sono nella norma.
altezza 1,71 , peso 65kg (ero 59kg un anno fa.
disturbi fisici non ne ho, se non che ho la pelle molto chiara, penso sia dovuto alla carenza di melanina; ho una forma di miopia lieve che spero non peggiori ma per il resto sono in forma, dunque non ho episodi di debolezza o affaticamento.
vi ringrazio anticipatamente anche solo per avermi 'letto'.
saluti
sono un ragazzo di 24 anni e non ho un problema specifico;
vi scrivo perchè vorrei raccontarvi la mia storia e ricevere qualche consiglio utile.
Da bambino mi è stata riscontrata un'intolleranza alimentare totale, venivo nutrito tramite un prodotto in polvere proveniente dagli USA. era circa il 1986, sono stati fatti esami su esami ma senza trovare una soluzione. continuavo a perdere peso.
ho passato dunque 3 anni della mia vita tra casa e ospedale.
ho subito anche una tracheotomia di urgenza per problemi respiratori.
attualmente sono in salute se non fosse per la mia alimentazione:
dati i trascorsi poco felici ho come un rifiuto psicologico (indotto sicuramente dai miei genitori) verso molti tipi di cibi.
questo mi mette a disagio in molte situazioni come cene di lavoro, mangiate tra amici, parenti, etc..
se il problema si limitasse a quello non sarebbe nulla ma ho paura che una così scarsa alimentazione dal punto di vista qualitativo e non quantitativo possa avere riscontri negativi sul mio fisico.
in breve posso elencare ciò che mangio:
pasta in bianco e pomodoro, ogni tanto con il ragù.
pizza margherita.
salumi NO
affettati NO
verdura NO
frutta SI (tutta)
bevande (tutte)
pesce NO
carne mangio solamente pollo, cotoletta e coste di maiale.
credo sia un fattore psicologico, ma fin'ora non sono riuscito a superarlo, ho paura anche per il mio futuro, quando avrò dei figli, non potrò continuare a vivere in questo modo.
concludo dicendo che fisicamente sono nella norma.
altezza 1,71 , peso 65kg (ero 59kg un anno fa.
disturbi fisici non ne ho, se non che ho la pelle molto chiara, penso sia dovuto alla carenza di melanina; ho una forma di miopia lieve che spero non peggiori ma per il resto sono in forma, dunque non ho episodi di debolezza o affaticamento.
vi ringrazio anticipatamente anche solo per avermi 'letto'.
saluti
[#1]
gentile utente
una volta escluse allergie alimentari (con i prick test) e la celiachia non ci sono problemi di sorta. Dovrebbe però affrontare il problema attraverso un percorso cognitivo comportamentale presso uno psicologo o psichiatra.
Saluti
una volta escluse allergie alimentari (con i prick test) e la celiachia non ci sono problemi di sorta. Dovrebbe però affrontare il problema attraverso un percorso cognitivo comportamentale presso uno psicologo o psichiatra.
Saluti
--
Dott. Mauro Lombardo
Medico Chirurgo
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
www.maurolombardo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 06/05/2009.
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