Oli e grassi vegetali
Salve,
Da un po' di tempo mi preoccupo di guardare le etichette degli ingredienti e di stare attento a ciò che mangio.
Evito come la peste i cibi che contengono grassi idrogenati perchè ho letto che sono dannosissimi.
Da un po' di tempo però quello che mi preoccupa è che praticamente il 90% dei cibi che trovo al supermercato (anche quelli di marca!) contengono grassi vegetali e/o oli vegetali non specificati. Questo mi preoccupa, perchè ho letto che se non viene specificato che tipo di grasso/olio vegetale viene utilizzato, molto probabilmente si tratta di olio di palma, olio di cocco o olio di colza, che sono molto dannosi, quasi come i grassi saturi presenti nei cibi animali, e quindi contribuiscono ad otturare le arterie, ecc...
I grassi idrogenati riesco quindi ad evitarli, ma i grassi e gli oli vegetali non specificati è quasi impossibile evitarli perchè li trovo ovunque.
Allora volevo porvi alcune domande, premettendo che voglio curare la mia alimentazione sia per un benessere generico a lungo termine, sia per evitare problemi a cui potrei essere predisposto geneticamente (mio padre e i suoi fratelli soffrono di ipertensione, mio nonno (il padre di mio padre) è morto inseguito a vari ictus, ma mangiava molti grassi saturi senza curarsene, ecc...:
1) E' vero che se negli ingredienti dei prodotti trovo "oli vegetali", "grassi vegetali" o entrambe le cose, molto probabilmente si tratta di olio/grasso di palma, cocco o colza ?
2) E' ragionevole evitare il più possibile gli alimenti che contengono oli vegetali o grassi vegetali ? oppure ha poco senso e posso tranquillamente non preoccuparmene e prenderli in serenità ?
3) Nei prodotti in cui gli oli/grassi vegetali vengono specificati, ce ne sono altri altri da evitare a parte quelli di palma/cocco e di colza ? l'olio di semi di girasole, di soia, di arachidi, ecc... vanno bene ?
4) Mi pare di aver capito che per una legge europea è obbligatorio specificare negli ingredienti se sono presenti dei grassi/oli idrogenati. Quindi se non viene esplicitamente detto che sono presenti "grassi idrogenati" o "oli idrogenati", anche se non c'è scritto "senza grassi idrogenati" posso stare sicuro che non ci sono, oppure devo cercare i prodotti che dicono esplicitamente "senza grassi idrogenati" ?
5) Ho visto che molti demonizzano le margarine, dicendo che hanno grassi idrogenati e che non è vero che fanno meno male del burro. Però ho visto che ci sono alcune margarine senza grassi idrogenati, con omega 3, e con poche calorie e grassi saturi (per es. ne ho una che ha le seguenti caratteristiche per 100gr: grassi saturi: 16g, polinsaturi: 13g, monoinsaturi: 25g), queste posso usarle ogni tanto oppure fanno ugualmente male ed è meglio evitarle il più possibile ?
Grazie mille!
Da un po' di tempo mi preoccupo di guardare le etichette degli ingredienti e di stare attento a ciò che mangio.
Evito come la peste i cibi che contengono grassi idrogenati perchè ho letto che sono dannosissimi.
Da un po' di tempo però quello che mi preoccupa è che praticamente il 90% dei cibi che trovo al supermercato (anche quelli di marca!) contengono grassi vegetali e/o oli vegetali non specificati. Questo mi preoccupa, perchè ho letto che se non viene specificato che tipo di grasso/olio vegetale viene utilizzato, molto probabilmente si tratta di olio di palma, olio di cocco o olio di colza, che sono molto dannosi, quasi come i grassi saturi presenti nei cibi animali, e quindi contribuiscono ad otturare le arterie, ecc...
I grassi idrogenati riesco quindi ad evitarli, ma i grassi e gli oli vegetali non specificati è quasi impossibile evitarli perchè li trovo ovunque.
Allora volevo porvi alcune domande, premettendo che voglio curare la mia alimentazione sia per un benessere generico a lungo termine, sia per evitare problemi a cui potrei essere predisposto geneticamente (mio padre e i suoi fratelli soffrono di ipertensione, mio nonno (il padre di mio padre) è morto inseguito a vari ictus, ma mangiava molti grassi saturi senza curarsene, ecc...:
1) E' vero che se negli ingredienti dei prodotti trovo "oli vegetali", "grassi vegetali" o entrambe le cose, molto probabilmente si tratta di olio/grasso di palma, cocco o colza ?
2) E' ragionevole evitare il più possibile gli alimenti che contengono oli vegetali o grassi vegetali ? oppure ha poco senso e posso tranquillamente non preoccuparmene e prenderli in serenità ?
3) Nei prodotti in cui gli oli/grassi vegetali vengono specificati, ce ne sono altri altri da evitare a parte quelli di palma/cocco e di colza ? l'olio di semi di girasole, di soia, di arachidi, ecc... vanno bene ?
4) Mi pare di aver capito che per una legge europea è obbligatorio specificare negli ingredienti se sono presenti dei grassi/oli idrogenati. Quindi se non viene esplicitamente detto che sono presenti "grassi idrogenati" o "oli idrogenati", anche se non c'è scritto "senza grassi idrogenati" posso stare sicuro che non ci sono, oppure devo cercare i prodotti che dicono esplicitamente "senza grassi idrogenati" ?
5) Ho visto che molti demonizzano le margarine, dicendo che hanno grassi idrogenati e che non è vero che fanno meno male del burro. Però ho visto che ci sono alcune margarine senza grassi idrogenati, con omega 3, e con poche calorie e grassi saturi (per es. ne ho una che ha le seguenti caratteristiche per 100gr: grassi saturi: 16g, polinsaturi: 13g, monoinsaturi: 25g), queste posso usarle ogni tanto oppure fanno ugualmente male ed è meglio evitarle il più possibile ?
Grazie mille!
[#1]
Gent. utente,
noto che anche questa volta non si limita ad un semplice consulto...ma eccede con un altro "3° grado" :-))
https://www.medicitalia.it/consulti/scienza-dell-alimentazione/281168-vino-rosso.html
Cercherò ancora una volta di dare qualche delucidazione in merito e con sintesi, rispondendo in ordine alle Sue domande:
1) è vero per i preparati industriali ed è obbligatorio indicare la quantità dell'ingrediente solo se supera il 20%;
2) se consuma saltuariamente i preparati industriali non vedo motivi di preoccupazione;
3) l'olio di girasole e di soia sono composti quasi completamente da acidi grassi insaturi, non sono adatti alle cotture e per questo vanno utilizzati crudi. Sono tra i più utilizzati per la produzione di margarina. Mentre, l'olio di arachidi è abbastanza stabile al calore e adatto alla cottura. E' un ingrediente base per la preparazione della margarina;
4) l'obbligo di legge deve essere sempre rispettato dal produttore. La mancata dicitura è indicativa della non presenza (se non si tratta di truffa!);
5) la margarina è un'emulsione di grassi (vegetali o animali) e acqua. Quelle realizzate per uso domestico sono a base di olii di semi (arachide, soia, mais, palma, cocco), mentre quelle per uso industriale utilizzano anche grassi animali (bovino). Importanti nella sua preparazione sono i processi di lavorazione per limitare la produzione di acidi "trans", sospettati di essere nocivi alla salute, attraverso tecniche di "frazionamento" e "interesterificazione".
A questo Le faccio io una domanda semplice semplice e chiudo: scrive da una zona dove gli uliveti non scarseggiano...perchè, invece di complicarsi a tutti i costi la vita, non usa l' OLIO d'OLIVA??
Cordiali saluti.
noto che anche questa volta non si limita ad un semplice consulto...ma eccede con un altro "3° grado" :-))
https://www.medicitalia.it/consulti/scienza-dell-alimentazione/281168-vino-rosso.html
Cercherò ancora una volta di dare qualche delucidazione in merito e con sintesi, rispondendo in ordine alle Sue domande:
1) è vero per i preparati industriali ed è obbligatorio indicare la quantità dell'ingrediente solo se supera il 20%;
2) se consuma saltuariamente i preparati industriali non vedo motivi di preoccupazione;
3) l'olio di girasole e di soia sono composti quasi completamente da acidi grassi insaturi, non sono adatti alle cotture e per questo vanno utilizzati crudi. Sono tra i più utilizzati per la produzione di margarina. Mentre, l'olio di arachidi è abbastanza stabile al calore e adatto alla cottura. E' un ingrediente base per la preparazione della margarina;
4) l'obbligo di legge deve essere sempre rispettato dal produttore. La mancata dicitura è indicativa della non presenza (se non si tratta di truffa!);
5) la margarina è un'emulsione di grassi (vegetali o animali) e acqua. Quelle realizzate per uso domestico sono a base di olii di semi (arachide, soia, mais, palma, cocco), mentre quelle per uso industriale utilizzano anche grassi animali (bovino). Importanti nella sua preparazione sono i processi di lavorazione per limitare la produzione di acidi "trans", sospettati di essere nocivi alla salute, attraverso tecniche di "frazionamento" e "interesterificazione".
A questo Le faccio io una domanda semplice semplice e chiudo: scrive da una zona dove gli uliveti non scarseggiano...perchè, invece di complicarsi a tutti i costi la vita, non usa l' OLIO d'OLIVA??
Cordiali saluti.
Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica
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[#2]
Ex utente
Mi scusi, ha ragione. Tendo sempre a dilungarmi anche se mi prefiggo di essere coinciso :) Mi dispiace di averle fatto perdere tempo più volte.
Riguardo al punto 2, il problema è che la maggior parte delle cose che trovo al supermercato contengono oli e grassi non specificati, quindi li mangio purtroppo molto spesso. Ad esempio, i cereali per il latte la maggior parte li contengono (anche quelli di marca), e li mangio ogni mattina, ma li ho visti anche in altri cibi semplici di uso comune (comprese alcune fette biscottate). Farò più attenzione ad evitarli allora.
Riguardo l'uso dell'olio di oliva lo uso spesso sia a crudo che per le fritture, ma qualche volta (saltuariamente) mi capita di preparare qualcosa usando la margarina (per soffriggere ad esempio) perchè da un sapore diverso, quindi mi chiedevo se era assolutamente da abolire o meno.
A tal proposito le chiedo un ultima cosa sperando di non farmi nuocere :). In assenza di problemi o malattie particolari, visto che non riesco assolutamente a mangiare verdure lessate o cucinate in modo troppo semplice, mi chiedevo se preparare alcuni cibi (più o meno giornalmente) usando dei soffritti con poco olio d'oliva (es. 5-7 gr) fa male ugualmente o può essere considerato "sano" se non si eccede con le quantità e si usano cibi sani (verdure, cereali, ecc...). Per es. faccio spesso dei cibi combinando verdure, fagioli, ceci, pasta, anche come condimento per la pasta, ma ahimè serve soffriggerle con poco olio per dare il giusto sapore.
Riguardo al punto 2, il problema è che la maggior parte delle cose che trovo al supermercato contengono oli e grassi non specificati, quindi li mangio purtroppo molto spesso. Ad esempio, i cereali per il latte la maggior parte li contengono (anche quelli di marca), e li mangio ogni mattina, ma li ho visti anche in altri cibi semplici di uso comune (comprese alcune fette biscottate). Farò più attenzione ad evitarli allora.
Riguardo l'uso dell'olio di oliva lo uso spesso sia a crudo che per le fritture, ma qualche volta (saltuariamente) mi capita di preparare qualcosa usando la margarina (per soffriggere ad esempio) perchè da un sapore diverso, quindi mi chiedevo se era assolutamente da abolire o meno.
A tal proposito le chiedo un ultima cosa sperando di non farmi nuocere :). In assenza di problemi o malattie particolari, visto che non riesco assolutamente a mangiare verdure lessate o cucinate in modo troppo semplice, mi chiedevo se preparare alcuni cibi (più o meno giornalmente) usando dei soffritti con poco olio d'oliva (es. 5-7 gr) fa male ugualmente o può essere considerato "sano" se non si eccede con le quantità e si usano cibi sani (verdure, cereali, ecc...). Per es. faccio spesso dei cibi combinando verdure, fagioli, ceci, pasta, anche come condimento per la pasta, ma ahimè serve soffriggerle con poco olio per dare il giusto sapore.
[#4]
Ex utente
Gentile Dott. Serafino o qualsiasi altro medico mi voglia rispondere:
Torno a scriverle per alcuni dubbi che ho ancora: continuo a leggere ovunque che bisogna ridurre al minimo le fritture, sopratutto per il fatto che c'è la possibilità che si producano sostanze cancerogene.
Io purtroppo mangio praticamente ogni giorno fritture in un modo o nell'altro, o probabilmente ho interpretato male il concetto di frittura.
Le chiedo quindi, cosa si intende esattamente per "frittura" (intendo la frittura da evitare) ?
Per es. mangio spesso, diciamo 4-5 volte a settimana cibi panati (carne rosse, bianca, e anche verdure). La panatura la faccio immergendo l'alimento nell'olio extravergine di oliva e poi nel pangrattato (in cui è presente anche sale, grana, a volte un po' di curcuma, paprika, e se è il caso altre spezie). La pietanza così panata la faccio cuocere in una padella senza olio, e stando attendo a non farla carbonizzare (anche se è inevitabile che alcune parti di panatura diventano un po' nere). Mi chiedo: in questo caso, essendoci dell'olio che viene cotto, viene considere ugualmente frittura ed è quindi da ridurre al minimo, o può essere tranquillamente mangiata anche 4-5 volte a settimana senza la paura di ingerire sostanze cancerogene ?
Altri esempi, come le avevo accennato nella mia precendente, sono le verdure e i cereali (fagioli, ceci per es.) che mangio quasi ogni giorno, ma per "farmeli piacere" sono costretto a cucinarli in olio extravergine d'oliva riducendolo comunque al minimo (10-15gr in padella), spesso usando varie spezie (curry, curcuma, cumino, coriandolo, ecc...). Anche in questo caso è considerata frittura o si può mangiare più o meno giornalmente ed è salutare comunque considerando che si tratta di verdure ?
Ovviamente evito al minimo cibi immersi nell'olio cotto o che assorbono molto olio, come patatine fritte, le melanzane fritte, ecc...
Volevo farle un'altra domanda: riguardo gli oli per friggere, so che il migliore in assoluto e con il punto di fumo più altro è l'olio extravergine di oliva e in secondo luogo quello di semi di arachidi. Mi chiedevo però, per le fritture saltuarie che richiedono molto olio (per es. patatine fritte, pizzette fritte, melanzane, ecc...), va bene usare degli oli adatti alle fritture (quelli con la bottiglia rossa) che contengono oli di semi vari (tra cui olio di palma) ma che resistono bene alle alte temperature, considerando che l'olio extravergine di oliva costa molto ? in alternativa è meglio l'olio di oliva (non extravergine) o l'olio di arachide (visto che hanno più o meno lo stesso prezzo).
Grazie mille ancora per la sua gentilezza e pazienza :)
Cordiali Saluti.
Grazie mille.
Torno a scriverle per alcuni dubbi che ho ancora: continuo a leggere ovunque che bisogna ridurre al minimo le fritture, sopratutto per il fatto che c'è la possibilità che si producano sostanze cancerogene.
Io purtroppo mangio praticamente ogni giorno fritture in un modo o nell'altro, o probabilmente ho interpretato male il concetto di frittura.
Le chiedo quindi, cosa si intende esattamente per "frittura" (intendo la frittura da evitare) ?
Per es. mangio spesso, diciamo 4-5 volte a settimana cibi panati (carne rosse, bianca, e anche verdure). La panatura la faccio immergendo l'alimento nell'olio extravergine di oliva e poi nel pangrattato (in cui è presente anche sale, grana, a volte un po' di curcuma, paprika, e se è il caso altre spezie). La pietanza così panata la faccio cuocere in una padella senza olio, e stando attendo a non farla carbonizzare (anche se è inevitabile che alcune parti di panatura diventano un po' nere). Mi chiedo: in questo caso, essendoci dell'olio che viene cotto, viene considere ugualmente frittura ed è quindi da ridurre al minimo, o può essere tranquillamente mangiata anche 4-5 volte a settimana senza la paura di ingerire sostanze cancerogene ?
Altri esempi, come le avevo accennato nella mia precendente, sono le verdure e i cereali (fagioli, ceci per es.) che mangio quasi ogni giorno, ma per "farmeli piacere" sono costretto a cucinarli in olio extravergine d'oliva riducendolo comunque al minimo (10-15gr in padella), spesso usando varie spezie (curry, curcuma, cumino, coriandolo, ecc...). Anche in questo caso è considerata frittura o si può mangiare più o meno giornalmente ed è salutare comunque considerando che si tratta di verdure ?
Ovviamente evito al minimo cibi immersi nell'olio cotto o che assorbono molto olio, come patatine fritte, le melanzane fritte, ecc...
Volevo farle un'altra domanda: riguardo gli oli per friggere, so che il migliore in assoluto e con il punto di fumo più altro è l'olio extravergine di oliva e in secondo luogo quello di semi di arachidi. Mi chiedevo però, per le fritture saltuarie che richiedono molto olio (per es. patatine fritte, pizzette fritte, melanzane, ecc...), va bene usare degli oli adatti alle fritture (quelli con la bottiglia rossa) che contengono oli di semi vari (tra cui olio di palma) ma che resistono bene alle alte temperature, considerando che l'olio extravergine di oliva costa molto ? in alternativa è meglio l'olio di oliva (non extravergine) o l'olio di arachide (visto che hanno più o meno lo stesso prezzo).
Grazie mille ancora per la sua gentilezza e pazienza :)
Cordiali Saluti.
Grazie mille.
[#5]
Gent. utente,
è ben dimostrato che la frittura come metodica di cottura, per vari motivi, deve essere utilizzata il meno possibile!
Il problema che Lei pone <<continuo a leggere ovunque che bisogna ridurre al minimo le fritture, sopratutto per il fatto che c'è la possibilità che si producano sostanze cancerogene>> è reale per la produzione di Acroleina, sostanza riconosciuta come fortemente cancerogena, la cui produzione avviene dopo il cosiddetto "punto di fumo".
Considerate le notevoli proprietà dell'olio d'oliva extravergine ed un punto di fumo compreso tra i 190° ed i 240°, è raccomandabile il suo utilizzo per la preparazione di qualche frittura "salutare" anzichè olii diversi con un punto di fumo più basso e rischio di produzione di acroleina più elevato.
Ha ragione quando scrive <<l'olio extravergine di oliva costa molto >>...ma la nostra salute non ha prezzo!! Non crede?!
Cordiali saluti.
è ben dimostrato che la frittura come metodica di cottura, per vari motivi, deve essere utilizzata il meno possibile!
Il problema che Lei pone <<continuo a leggere ovunque che bisogna ridurre al minimo le fritture, sopratutto per il fatto che c'è la possibilità che si producano sostanze cancerogene>> è reale per la produzione di Acroleina, sostanza riconosciuta come fortemente cancerogena, la cui produzione avviene dopo il cosiddetto "punto di fumo".
Considerate le notevoli proprietà dell'olio d'oliva extravergine ed un punto di fumo compreso tra i 190° ed i 240°, è raccomandabile il suo utilizzo per la preparazione di qualche frittura "salutare" anzichè olii diversi con un punto di fumo più basso e rischio di produzione di acroleina più elevato.
Ha ragione quando scrive <<l'olio extravergine di oliva costa molto >>...ma la nostra salute non ha prezzo!! Non crede?!
Cordiali saluti.
[#6]
Ex utente
Salve,
Concordo pienamente con lei sul fatto che la salute non ha prezzo, le ho fatto quella domanda perchè volevo sapere se l'olio per frittura di semi vari era paragonabile a quello extravergine di oliva (non come sapore ovviamente, ma come "punto di fumo" e produzione di sostanze cancerogene), ma visto che non è così da oggi in poi preferirò spendere qualcosa.
Però il mio dubbio su cosa può essere considerato frittura rimane, le chiedo quindi gentilmente di dirmi se i cibi panati (mangiati spesso, quindi circa 4-5 volte a settimana) e cotti in padella come descritto nel mio post precedente (oppure con lo stesso procedimento ma cotti in forno con il grill o con forno ventilato) sono considerati allo stesso modo della frittura (l'olio extravergine d'oliva che si trova in mezzo alla panatura diventa ugualmente dannoso ?) e quindi producono ugualmente sostanze cancerogene o sono invece "sicuri" ? considerando che non aggiungo olio sulla padella e/o sulla teglia del forno, ma lo impiego solo per far aderire il pangrattato alla pietanza ?
(Insisto con la panatura perchè è un tipo di cottura che uso spesso e che mi piace particolarmente).
Inoltre un dubbio che mi afflige e di cui non trovo risposta ovunque: se l'olio extravergine d'oliva produce sostanze cancerogene SOLO dopo il punto di fumo (quindi oltre 190° più o meno), questo significa che usare spesso olio extravergine d'oliva per fritture di qualsiasi tipo, cotto a temperature inferiori (diciamo meno di 170-180 gradi, misurandoli con un termometro da cucina o tramite una friggitrice con termostato) toglie completamente il rischio di sviluppo di sostanze cancerogene e quindi si può mangiare spesso, oppure rimane il consiglio di essere usato saltuariamente ?
Grazie mille per la sua gentilezza, e scusi se insisto, ma vorrei togliermi questi dubbi una volta per tutte e purtroppo non riesco a trovare nulla a riguardo su internet.
Cordiali Saluti.
Concordo pienamente con lei sul fatto che la salute non ha prezzo, le ho fatto quella domanda perchè volevo sapere se l'olio per frittura di semi vari era paragonabile a quello extravergine di oliva (non come sapore ovviamente, ma come "punto di fumo" e produzione di sostanze cancerogene), ma visto che non è così da oggi in poi preferirò spendere qualcosa.
Però il mio dubbio su cosa può essere considerato frittura rimane, le chiedo quindi gentilmente di dirmi se i cibi panati (mangiati spesso, quindi circa 4-5 volte a settimana) e cotti in padella come descritto nel mio post precedente (oppure con lo stesso procedimento ma cotti in forno con il grill o con forno ventilato) sono considerati allo stesso modo della frittura (l'olio extravergine d'oliva che si trova in mezzo alla panatura diventa ugualmente dannoso ?) e quindi producono ugualmente sostanze cancerogene o sono invece "sicuri" ? considerando che non aggiungo olio sulla padella e/o sulla teglia del forno, ma lo impiego solo per far aderire il pangrattato alla pietanza ?
(Insisto con la panatura perchè è un tipo di cottura che uso spesso e che mi piace particolarmente).
Inoltre un dubbio che mi afflige e di cui non trovo risposta ovunque: se l'olio extravergine d'oliva produce sostanze cancerogene SOLO dopo il punto di fumo (quindi oltre 190° più o meno), questo significa che usare spesso olio extravergine d'oliva per fritture di qualsiasi tipo, cotto a temperature inferiori (diciamo meno di 170-180 gradi, misurandoli con un termometro da cucina o tramite una friggitrice con termostato) toglie completamente il rischio di sviluppo di sostanze cancerogene e quindi si può mangiare spesso, oppure rimane il consiglio di essere usato saltuariamente ?
Grazie mille per la sua gentilezza, e scusi se insisto, ma vorrei togliermi questi dubbi una volta per tutte e purtroppo non riesco a trovare nulla a riguardo su internet.
Cordiali Saluti.
[#7]
Gent. utente,
sarò breve e chiaro.
La metodica di cottura da Lei citata è considerata frittura se esiste solo l'olio come elemento liquido...anche se la breve esposizione alle temperature la rende meno dannosa.
L'olio d'oliva extravergine è tra gli elementi più preziosi della nostra dieta Mediterranea...ma usato sempre ad alte temperature che sfiorino il punto di fumo, evita la produzione di cancerogeni e non di altre sostanze assolutamente non salutari per l'organismo.
In conclusione, eviti comunque di mangiare così frequentemente fritture!
Buona giornata.
sarò breve e chiaro.
La metodica di cottura da Lei citata è considerata frittura se esiste solo l'olio come elemento liquido...anche se la breve esposizione alle temperature la rende meno dannosa.
L'olio d'oliva extravergine è tra gli elementi più preziosi della nostra dieta Mediterranea...ma usato sempre ad alte temperature che sfiorino il punto di fumo, evita la produzione di cancerogeni e non di altre sostanze assolutamente non salutari per l'organismo.
In conclusione, eviti comunque di mangiare così frequentemente fritture!
Buona giornata.
[#9]
<<Peccato che le cose più buone siano le meno salutari :( >>
Provi ad utilizzare metodiche di cottura dietetiche ed insaporisca gli alimenti con spezie ed aromi da cucina...non rimpiangerà certamente la frittura ed i fritti in genere (^___^)
Cordialità.
Provi ad utilizzare metodiche di cottura dietetiche ed insaporisca gli alimenti con spezie ed aromi da cucina...non rimpiangerà certamente la frittura ed i fritti in genere (^___^)
Cordialità.
[#10]
Ex utente
eheheh, proprio oggi ho provato a fare un po' di pasta con tonno e un vasetto di yogurt magro (al posto della panna) e un po' di sale, senza nessun soffritto, soltanto riscaldando leggermente la crema che ho ottenuto e mettendola nella pasta, ma il sapore purtroppo non è come quello che da la panna con un soffrittino e un po' di vino bianco, anche se è un buon sostituto.
Dovrò farmi una cultura dei metodi di cottura dietetica, appena ho un attimo di tempo cerco un po' su internet :)
Grazie mille! :)
Dovrò farmi una cultura dei metodi di cottura dietetica, appena ho un attimo di tempo cerco un po' su internet :)
Grazie mille! :)
[#11]
Ex utente
Ma se a colazione mangiassi delle fettine di torta fatte da me utilizzando olio extravergine di oliva, e per torta intendo torte leggere senza burro, con poche uova (1-2 al max per torta da 8 porzioni), e con utilizzo moderato di zucchero (ho letto non più del 10% del totale degli ingredienti) per es. una torta allo yogurt, l'olio extravergine di oliva utilizzato, quando viene cotta in un forno a convezione (quindi ventilato) a circa 160-180°, essendo l'olio immerso in un'altro liquido (l'impasto della torta), va anche in questo caso incontro alla produzione di sostanze poco salutari, oppure una torta del genere può essere mangiata a colazione (più o meno giornalmente, magari aggiungendo anche qualche cereale sulla tazza di latte) tranquillamente ?
PS: ho calcolato che le calorie di una porzione sono circa 300-350 kcal, e una delle torte che ho fatto recentemente aveva pochi grassi saturi (circa 1/4 dei grassi totali).
E se invece dell'olio extravergine d'oliva nella torta uso olio di semi di girasole invece, suppongo che già in forno a 160° diventa cancerogeno, anche se immerso in altro liquido (l'impasto), vero ? (Lo chiedo perchè a volte uso degli impasti pronti come quelli che si trovano nei banchi frigo, perchè ho avuto modo di vedere che tra gli ingredienti non ci sono cose particolari come conservanti o oli non specificati, ma solo olio di semi di girasole, uova, farina, ecc...).
Grazie.
PS: ho calcolato che le calorie di una porzione sono circa 300-350 kcal, e una delle torte che ho fatto recentemente aveva pochi grassi saturi (circa 1/4 dei grassi totali).
E se invece dell'olio extravergine d'oliva nella torta uso olio di semi di girasole invece, suppongo che già in forno a 160° diventa cancerogeno, anche se immerso in altro liquido (l'impasto), vero ? (Lo chiedo perchè a volte uso degli impasti pronti come quelli che si trovano nei banchi frigo, perchè ho avuto modo di vedere che tra gli ingredienti non ci sono cose particolari come conservanti o oli non specificati, ma solo olio di semi di girasole, uova, farina, ecc...).
Grazie.
[#14]
Ex utente
Gent.le Dr Serafino,
ieri sono riuscito a trovare l'olio di lino in un negozio bio e l'ho comprato, appena sono arrivato a casa però ho provato ad assaggiarlo e ho notato che oltre ad avere un sapore amaro, ha anche un leggero retrogusto di pesce, per quanto riguarda l'odore invece sembra più o meno inodore.
Ho letto su internet che sa di pesce quando irracidisce e quindi è dannoso mangiarlo, è vero ? Lo butto o lo posso mangiare tranquillamente ?
Inoltre nel supermercato dove l'ho acquistato era esposto a temperatura ambiente, e la bottiglia è di vetro scuro, simile a quella dell'olio evo, ma non scurissima (pensavo fossero bottiglie proprio nere opache).
Inoltre dopo averlo aperto non l'ho messo in frigorifero perchè non sapevo che si dovesse fare. L'ho saputo solo 5-6 ore dopo e così ho fatto. La temperatura ambiente qui a palermo è intorno ai 13-14 gradi, crede che in queste ore all'aperto si sia degradato e sia diventato dannoso ?.
PS: il leggero retrogusto di pesce l'aveva comunque già subito dopo averlo aperto la prima volta.
Cosa faccio ?
Grazie ancora!
ieri sono riuscito a trovare l'olio di lino in un negozio bio e l'ho comprato, appena sono arrivato a casa però ho provato ad assaggiarlo e ho notato che oltre ad avere un sapore amaro, ha anche un leggero retrogusto di pesce, per quanto riguarda l'odore invece sembra più o meno inodore.
Ho letto su internet che sa di pesce quando irracidisce e quindi è dannoso mangiarlo, è vero ? Lo butto o lo posso mangiare tranquillamente ?
Inoltre nel supermercato dove l'ho acquistato era esposto a temperatura ambiente, e la bottiglia è di vetro scuro, simile a quella dell'olio evo, ma non scurissima (pensavo fossero bottiglie proprio nere opache).
Inoltre dopo averlo aperto non l'ho messo in frigorifero perchè non sapevo che si dovesse fare. L'ho saputo solo 5-6 ore dopo e così ho fatto. La temperatura ambiente qui a palermo è intorno ai 13-14 gradi, crede che in queste ore all'aperto si sia degradato e sia diventato dannoso ?.
PS: il leggero retrogusto di pesce l'aveva comunque già subito dopo averlo aperto la prima volta.
Cosa faccio ?
Grazie ancora!
[#15]
Olio di lino??!!
Ma finora non avevamo parlato dell' olio extravergine d' oliva, della sua importanza, delle sue notevoli proprietà, del suo basso costo, del suo punto di fumo più elevato...??!!
Mi dispiace davvero tanto che dopo 15 post...sia ancora confuso.
Saluti.
Ma finora non avevamo parlato dell' olio extravergine d' oliva, della sua importanza, delle sue notevoli proprietà, del suo basso costo, del suo punto di fumo più elevato...??!!
Mi dispiace davvero tanto che dopo 15 post...sia ancora confuso.
Saluti.
[#16]
Ex utente
Nono, non sono confuso... ho capito che per friggere l'olio evo è il migliore, e anche a crudo.
Però ho letto un po' ovunque che l'olio di lino (rigorosamente a crudo) era l'unico ad avere il più alto contenuto di grassi polinsaturi e di omega3.
Pensavo quindi che a crudo era buono da mangiare, ogni tanto, oltre all'olio evo. Quindi non è vero?
Però ho letto un po' ovunque che l'olio di lino (rigorosamente a crudo) era l'unico ad avere il più alto contenuto di grassi polinsaturi e di omega3.
Pensavo quindi che a crudo era buono da mangiare, ogni tanto, oltre all'olio evo. Quindi non è vero?
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 7.7k visite dal 24/07/2012.
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