Le premetto che la gastroscopia
Gentili dottori,
mi rivolgo a voi perché è da più di un anno che soffro di disturbi digestivi e non so cosa fare per stare un po’ meglio. Questi disturbi consistono principalmente in notevole difficoltà a digerire dopo pasto con eruttazioni frequenti, e lontano dai pasti ho la sensazione che quasi lo stomaco si muova male. Riferisco disturbi anche quando assumo liquidi, quando pratico attività fisica (non tanto aerobica ma anaerobica come ad esempio sollevamento pesi) e se vado a coricarmi subito dopo pasti.
Le premetto che la gastroscopia a cui mi sono sottoposto recentemente ha evidenziato una lieve e inattiva gastrite cronica atrofica antrale con focale atrofia ghiandolare, metaplasia intestinale al 10% e aggregati linfoidi nella tonaca propria; atri esami non ne ho fatti. Da circa un anno assumo giornalmente a stomaco vuoto inibitori di pompa protonica (inizialmente rabeprazolo sodico, poi lansoprazolo ed ora esomeprazolo) e procinetici vari (prima peridon poi motilex); inoltre ho abolito dalla mia alimentazione cibi piccanti, aglio, menta, alcolici, bevande gasate, caffè e thè e limitato gli agrumi. Nonostante tutto, non ho notato alcun miglioramento rispetto a dodici mesi fa e i disturbi persistono; ora le pongo le seguenti domande:
- i miei sono sintomo tipici da reflusso gastroesofageo?
- Che posso fare per attenuare o meglio eliminare i disturbi?
- Riuscirò a guarire completamente da questi disturbi o dovrò PER SEMPRE seguire una terapia e un’alimentazione così restrittiva?
La ringrazio per la vostra cortese attenzione e aspetto con ansia una vostra risposta.
mi rivolgo a voi perché è da più di un anno che soffro di disturbi digestivi e non so cosa fare per stare un po’ meglio. Questi disturbi consistono principalmente in notevole difficoltà a digerire dopo pasto con eruttazioni frequenti, e lontano dai pasti ho la sensazione che quasi lo stomaco si muova male. Riferisco disturbi anche quando assumo liquidi, quando pratico attività fisica (non tanto aerobica ma anaerobica come ad esempio sollevamento pesi) e se vado a coricarmi subito dopo pasti.
Le premetto che la gastroscopia a cui mi sono sottoposto recentemente ha evidenziato una lieve e inattiva gastrite cronica atrofica antrale con focale atrofia ghiandolare, metaplasia intestinale al 10% e aggregati linfoidi nella tonaca propria; atri esami non ne ho fatti. Da circa un anno assumo giornalmente a stomaco vuoto inibitori di pompa protonica (inizialmente rabeprazolo sodico, poi lansoprazolo ed ora esomeprazolo) e procinetici vari (prima peridon poi motilex); inoltre ho abolito dalla mia alimentazione cibi piccanti, aglio, menta, alcolici, bevande gasate, caffè e thè e limitato gli agrumi. Nonostante tutto, non ho notato alcun miglioramento rispetto a dodici mesi fa e i disturbi persistono; ora le pongo le seguenti domande:
- i miei sono sintomo tipici da reflusso gastroesofageo?
- Che posso fare per attenuare o meglio eliminare i disturbi?
- Riuscirò a guarire completamente da questi disturbi o dovrò PER SEMPRE seguire una terapia e un’alimentazione così restrittiva?
La ringrazio per la vostra cortese attenzione e aspetto con ansia una vostra risposta.
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Pneumologo, Perfezionato in medicine non convenzionali
Il periodo di tempo in cui studiai agopuntura bioenergetica, percorso specialistico poi condotto a termine per due terzi per vari motivi, mi è stato utile per poi comprendere che la medicina ufficiale, attualmente ancora impostata sui vecchi canoni di trent'anni fa (quando c'era lo zantac), è poca cosa rispetto ai canoni di una conoscenza che data tremila anni (l'agopuntura, secondo le conoscenze dettate dall'imperatore giallo) e rispetto ai valori del nutrizionismo avanzato, della diagnosi omeopatica, delle comprenasioni omotossicologiche e via dicendo.
Non voglio impaurirla, ci mancherebbe altro: lei è giovane (24 anni), e, sebbene pesi sui 70 kh, come leggo dalla scheda della sua richiesta, ha perlomeno altri settanta anni avanti a se.
Però, in un soggetto giovane, una "lieve e inattiva gastrite cronica atrofica antrale con focale atrofia ghiandolare, metaplasia intestinale al 10% e aggregati linfoidi nella tonaca propria", a chi ha praticato quel tipo di agopuntura (e qui voglio ricordare che l'infissione di aghi, se praticata da mani esperte, ben poche, non fa altro che favorire il deflusso linfatico, alterato nella maggioranza delle patologie, quello individuato anche durante lo studio del MALT), fa riflettere.
Primo: deve praticare o la dieta dissociata o la zona, immediatamente, bevendo due litri di acqua oligominerale al giorno, deve eliminare del tutto lo scatolame, gli insaccati, il latte e i latticini, i dadi, gli oli di semi, gli alcoolici, le cioccolate (a parte un pezzetto di fondente di tanto in tanto) e i dolci.
Secondo: deve ripristinare la flora batterica intestinale, almeno durante i prossimi sei mesi (natura non facit saltus, e, se sono occorsi diversi anni per giungere alla sua gastrite, e non solo a quella, occorre almeno un anno di buona condotta quantomeno nutrizionale per riottenere un quadro generale normale).
Terzo: ha bisogno di una piccola inculturazione, per seguire al meglio questi percorsi. In tal senso, si rilegga tutte le altre mie risposte su MEDICITALIA.it, che talora contengono indicazioni che possono far risalire al suo problema, e, se vuole, anche quelli inseriti alla categoria Medicina del mio weblog.
Quarto: poichè non posso indicarle terapia su queste pagine, per motivi deontologici, se vuole mi scriva sull'email, e potrò fornirle qualche gratuito consiglio in più.
Non voglio impaurirla, ci mancherebbe altro: lei è giovane (24 anni), e, sebbene pesi sui 70 kh, come leggo dalla scheda della sua richiesta, ha perlomeno altri settanta anni avanti a se.
Però, in un soggetto giovane, una "lieve e inattiva gastrite cronica atrofica antrale con focale atrofia ghiandolare, metaplasia intestinale al 10% e aggregati linfoidi nella tonaca propria", a chi ha praticato quel tipo di agopuntura (e qui voglio ricordare che l'infissione di aghi, se praticata da mani esperte, ben poche, non fa altro che favorire il deflusso linfatico, alterato nella maggioranza delle patologie, quello individuato anche durante lo studio del MALT), fa riflettere.
Primo: deve praticare o la dieta dissociata o la zona, immediatamente, bevendo due litri di acqua oligominerale al giorno, deve eliminare del tutto lo scatolame, gli insaccati, il latte e i latticini, i dadi, gli oli di semi, gli alcoolici, le cioccolate (a parte un pezzetto di fondente di tanto in tanto) e i dolci.
Secondo: deve ripristinare la flora batterica intestinale, almeno durante i prossimi sei mesi (natura non facit saltus, e, se sono occorsi diversi anni per giungere alla sua gastrite, e non solo a quella, occorre almeno un anno di buona condotta quantomeno nutrizionale per riottenere un quadro generale normale).
Terzo: ha bisogno di una piccola inculturazione, per seguire al meglio questi percorsi. In tal senso, si rilegga tutte le altre mie risposte su MEDICITALIA.it, che talora contengono indicazioni che possono far risalire al suo problema, e, se vuole, anche quelli inseriti alla categoria Medicina del mio weblog.
Quarto: poichè non posso indicarle terapia su queste pagine, per motivi deontologici, se vuole mi scriva sull'email, e potrò fornirle qualche gratuito consiglio in più.
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Ex utente
La ringrazio per i consigli Dottore...anche se la prima parte della sua risposta per me risulta abbastanza incomprensibile...ma non si preoccupi sono io un pò ignorante..Rimango però un pò sorpreso per quello che mi ha risposto perchè i dottori che mi hanno dato la cura mi hanno riferito che l'esito della gastroscopia a cui mi sono sottoposto (cito testualmente quello che mi hanno detto) è di "sostanziale normalità". Non capisco inoltre "sebbene pesi sui 70 kh": non penso di essere grasso ma neanche troppo magro...Comunque è un periodo che sono abbastanza felice perchè ultimamente i sintomi che le avevo riferito sono se non scomparsi molto diminuiti; ho infatti cercato di sforzarmi a non pensare alla digestione in corso (una volta terminato il pasto) e ho avuto effetti veramente positivi; credo che nel mio caso la componente psicologica aggravava in maniera importante la mia situazione. Con questo non voglio dire che adesso che sono in via di guarigione mi metterò a mangiare qualsiasi cosa, starò sicuramente attento all'alimentazione ma senza preoccuparmi troppo se "digerirò bene oggi?". La ringrazio per i consigli che terrò sicuramente in considerazione.
[#3]
Pneumologo, Perfezionato in medicine non convenzionali
Quanto all'agopuntura, una gastrite atrofica rimanda a certi tipi di discorsi sui meridiani, che le ho solo accennato.
Mi fa piacere che lei stia bene, peraltro, e sono sicuro che si sia trattato solo di un fatto "psicosomatico", come mi riferisce, anche se una iperattività del vago difficlmente può dar ragione da sola ad una gastrite atrofica.
Ma sa, a volte anche solo aggiustare l'alimentazione può essere d'aiuto.
Cordiali auguri. MM
Mi fa piacere che lei stia bene, peraltro, e sono sicuro che si sia trattato solo di un fatto "psicosomatico", come mi riferisce, anche se una iperattività del vago difficlmente può dar ragione da sola ad una gastrite atrofica.
Ma sa, a volte anche solo aggiustare l'alimentazione può essere d'aiuto.
Cordiali auguri. MM
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.9k visite dal 03/03/2008.
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