Craving alimentare
Gentili dottori,
torno a scrivere dopo lungo tempo. Ho avuto negli ultimi tre anni parecchi problemi di salute, che oggi sono migliorati grazie all'utilizzo di un integratore, la palmitoiletannolamide. Scrivo però perchè vorrei un parere su un disturbo che ho da anni e sul quale ho rinunciato a sottopormi ad ulteriori visite, dopo molte indagini a vuoto che hanno scandagliato vari fronti. Ho 39 anni. Da quando ho avuto il menarca, a 12, ho sempre avuto problemi di craving alimentare. Mi manca il senso del troppo pieno e quindi vado avanti continuamente a mangiare, o comunque a pensare di farlo, sia che io sia tranquilla, sia che sia stressata, anche quando sono intenta a fare attività che mi danno piacere. Ho provato a cercare di analizzare il problema sia dal punto di vista fisico che psicologico, ma a nulla è servito. Sono alta 158 e peso 57 chilogrammi. Il peso è andato aumentando negli anni. Dal punto di vista fisico ho una curva da carico piatta che nessuno sa dirmi a cosa possa essere dovuta, e l'insulina a digiuno ha valori bassissimi, inferiori a 2.00 microUI/mL. Da sempre ho inoltre ferritina molto bassa (<1.0 ng/mL) e transferrina inferiore alla media. I livelli di glucosio nel sangue tuttavia sono sempre nella norma, e spesso inferiori alla norma, e anche i livelli del ferro si mantengono buoni. Da dopo il menarca inoltre ho sempre avuto acne sul viso, mai scomparsa, nonostante l’utilizzo di molte creme. Gli esami oromonali sono corretti, a parte il Delta4Asndrostenedione (3,60). Ma gli altri ormoni maschili sono tutti nella norma. L’ovaio in qualche ecografia, ma non in tutte, è risultato micropolicistico ma non mi sembrava che il ginecologo desse particolare peso a questo.
Sono vegetariana, ma introduco buoni apporti proteici con i legumi e le uova. Mangio molta verdura. Frutta. Assumo pane e pasta integrali. Integro con noci, soprattutto macadamia. Non posso mangiare formaggi e yogurt perché sono intollerante. Se li assumo sto molto male a livello stomaco. Faccio circa un’ora e mezza di camminata veloce ogni giorno. Eppure questo non placa il continuo desiderio di zuccheri raffinati.
Potrebbe sembrare un problema da niente, ma per me è una tossicodipendenza che dura da molti anni, aldilà di ogni mio impegno profuso.
Potreste darmi qualche spiegazione in merito? I valori insulinemici potrebbero essere alla base di questo problema?
Grazie.
torno a scrivere dopo lungo tempo. Ho avuto negli ultimi tre anni parecchi problemi di salute, che oggi sono migliorati grazie all'utilizzo di un integratore, la palmitoiletannolamide. Scrivo però perchè vorrei un parere su un disturbo che ho da anni e sul quale ho rinunciato a sottopormi ad ulteriori visite, dopo molte indagini a vuoto che hanno scandagliato vari fronti. Ho 39 anni. Da quando ho avuto il menarca, a 12, ho sempre avuto problemi di craving alimentare. Mi manca il senso del troppo pieno e quindi vado avanti continuamente a mangiare, o comunque a pensare di farlo, sia che io sia tranquilla, sia che sia stressata, anche quando sono intenta a fare attività che mi danno piacere. Ho provato a cercare di analizzare il problema sia dal punto di vista fisico che psicologico, ma a nulla è servito. Sono alta 158 e peso 57 chilogrammi. Il peso è andato aumentando negli anni. Dal punto di vista fisico ho una curva da carico piatta che nessuno sa dirmi a cosa possa essere dovuta, e l'insulina a digiuno ha valori bassissimi, inferiori a 2.00 microUI/mL. Da sempre ho inoltre ferritina molto bassa (<1.0 ng/mL) e transferrina inferiore alla media. I livelli di glucosio nel sangue tuttavia sono sempre nella norma, e spesso inferiori alla norma, e anche i livelli del ferro si mantengono buoni. Da dopo il menarca inoltre ho sempre avuto acne sul viso, mai scomparsa, nonostante l’utilizzo di molte creme. Gli esami oromonali sono corretti, a parte il Delta4Asndrostenedione (3,60). Ma gli altri ormoni maschili sono tutti nella norma. L’ovaio in qualche ecografia, ma non in tutte, è risultato micropolicistico ma non mi sembrava che il ginecologo desse particolare peso a questo.
Sono vegetariana, ma introduco buoni apporti proteici con i legumi e le uova. Mangio molta verdura. Frutta. Assumo pane e pasta integrali. Integro con noci, soprattutto macadamia. Non posso mangiare formaggi e yogurt perché sono intollerante. Se li assumo sto molto male a livello stomaco. Faccio circa un’ora e mezza di camminata veloce ogni giorno. Eppure questo non placa il continuo desiderio di zuccheri raffinati.
Potrebbe sembrare un problema da niente, ma per me è una tossicodipendenza che dura da molti anni, aldilà di ogni mio impegno profuso.
Potreste darmi qualche spiegazione in merito? I valori insulinemici potrebbero essere alla base di questo problema?
Grazie.
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Dr. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologo, Medico estetico
8.6k 129
Gent. utente,
il "food craving" ovvero la voglia incontrollabile di mangiare senza limiti ed in particolare cibi dolci presenta cause molto profonde e quasi mai generate da problematiche organiche. E' anche vero che, a livello biochimico, alterazioni dei valori di alcune sostanze come la serotonina, le endorfine, alcuni neurotrasmettitori...favoriscono un comportamento compulsivo nei confronti di alcuni alimenti. In tutti i casi, l'aspetto prioritario da affrontare, oltre ad un approfondimento di alcuni valori ematochimici che con il Suo Curante ha già verificato, è un consulto con un professionista Psicologo/Psicoterapeuta. Questo tipo di valutazione Le permetterà di mettere a fuoco situazioni strettamente personali e, spesso, latenti che potrebbero essere la vera causa di un disturbo del comportamento alimentare.
Magari, se lo desidera, mi aggiorni pure.
Cordiali saluti.
il "food craving" ovvero la voglia incontrollabile di mangiare senza limiti ed in particolare cibi dolci presenta cause molto profonde e quasi mai generate da problematiche organiche. E' anche vero che, a livello biochimico, alterazioni dei valori di alcune sostanze come la serotonina, le endorfine, alcuni neurotrasmettitori...favoriscono un comportamento compulsivo nei confronti di alcuni alimenti. In tutti i casi, l'aspetto prioritario da affrontare, oltre ad un approfondimento di alcuni valori ematochimici che con il Suo Curante ha già verificato, è un consulto con un professionista Psicologo/Psicoterapeuta. Questo tipo di valutazione Le permetterà di mettere a fuoco situazioni strettamente personali e, spesso, latenti che potrebbero essere la vera causa di un disturbo del comportamento alimentare.
Magari, se lo desidera, mi aggiorni pure.
Cordiali saluti.
Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica
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[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta. Quindi se ben comprendo, è più facile ipotizzare sia un problema psicologico? L'insulina sempre bassa non potrebbe interagire con questo senso di fame? Un'ultima cosa. Il mio peso 57 per 1,58 di altezza è da considerarsi sovrappeso? Ci sono periodi in cui mi porto a 53, ma non mangio praticamente niente, e da adolescente, quando ancora non avevo restrizioni e non conoscevo la parola dieta, il mio peso mangiando normalmente, era di 60 kg. Esistono dei limiti metabolici che non consentono al corpo di mantenersi sotto un peso che per un'altra persona sarebbe normale?
La ringrazio e porgo cordiali saluti.
La ringrazio per la risposta. Quindi se ben comprendo, è più facile ipotizzare sia un problema psicologico? L'insulina sempre bassa non potrebbe interagire con questo senso di fame? Un'ultima cosa. Il mio peso 57 per 1,58 di altezza è da considerarsi sovrappeso? Ci sono periodi in cui mi porto a 53, ma non mangio praticamente niente, e da adolescente, quando ancora non avevo restrizioni e non conoscevo la parola dieta, il mio peso mangiando normalmente, era di 60 kg. Esistono dei limiti metabolici che non consentono al corpo di mantenersi sotto un peso che per un'altra persona sarebbe normale?
La ringrazio e porgo cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 22/02/2012.
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