Tumore alla mammella e alimentazione
Ultimamente ho sentito molto parlare di prevenzione dei tumori attraverso l'alimentazione cioè nutrirsi di certe cose piuttosto che di altre aiuterebbe a non ammalarsi; la cosa che mi ha colpito maggiormente è che si dica che il latte non va piu' bevuto da dopo lo svezzamento! Ho ascoltato una conferenza dove si diceva che l'alimentazione è la più efficace delle terapie antitumore e si parlava anche di sindrome metabolica. Io ho avuto un tumore al seno nel 2004 e dopo tutte le cure adesso sto bene ma nessun oncoloco che mi ha avuto in cura mi ha mai parlao di queste cose volevo sapere cosa ne pensate voi. Ringrazio anticipatamente.
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Gent. utente,
sin dagli anni '70 studi epidemiologici, clinici e sperimentali hanno indicato una relazione tra il rischio di tumori e l'alimentazione.
Infatti, è ormai assodato che un aumento dell'apporto di fibre alimentari (da 20 - 35 g/die) in più frazioni, sotto forma di prodotti integrali, verdura e frutta, è preventiva per il rischio di cancro, soprattutto colorettale. I meccanismi di protezione, da parte delle fibre, a livello di altri siti diversi dal colon, come la cavità orale, l'esofago, lo stomaco, le ovaie e l'endometrio non sono noti.
Per il tumore della mammella, l'aumento di fibre alimentari sembra correlarsi con l'abbassamento di taluni ormoni (testosterone, estrone, androstendione, estradiolo libero) e l'elevazione della "sex-hormone binding globulin", per cui almeno in teoria, una dieta ricca in fibre potrebbe ridurre il rischio di tumori ormonodipendenti.
Per quanto riguarda l'alimentazione ricca di grassi, essa appare coinvolta nello sviluppo dei tumori soprattutto del seno, del colon e della prostata. Non solo la quantità totale, ma anche il tipo di grassi sembra esercitare un notevole effetto sullo sviluppo tumorale.
Per quanto riguarda le neoplasie mammarie, queste sembrano da correlarsi con l'aumento di estrogeni e, quindi, si sottintende un meccanismo ormonale.
E' risaputo, ormai, un'attività di protezione verso patologie tumorali esercitata in modo particolare dalla vitamina A, E e C ed il Selenio, in conto delle loro proprietà anti-ossidanti.
Per concludere, Le riporto le Raccomandazioni Dietetiche (NCI) per la prevenzione, o meglio, per la diminuzione del rischio di cancro:
1) riduzione dell'apporto lipidico al 30% del totale
calorico;
2) aumento dell'apporto di fibre a 20 - 30 g/die;
3) inclusione di una grande varietà di frutta e verdura
nella dieta giornaliera;
4) evitare l'obesità;
5) moderare, o meglio escludere, le bevande alcoliche;
6) minimizzare l'uso di cibi conservati, salati od
affumicati.
Con l'auspicio di aver fatto un minimo di chiarezza ed invitandola alla lettura del seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/scienza-dell-alimentazione/327-dieta-e-benessere.html
Le faccio i miei più sentiti auguri e Le porgo cordiali saluti.
sin dagli anni '70 studi epidemiologici, clinici e sperimentali hanno indicato una relazione tra il rischio di tumori e l'alimentazione.
Infatti, è ormai assodato che un aumento dell'apporto di fibre alimentari (da 20 - 35 g/die) in più frazioni, sotto forma di prodotti integrali, verdura e frutta, è preventiva per il rischio di cancro, soprattutto colorettale. I meccanismi di protezione, da parte delle fibre, a livello di altri siti diversi dal colon, come la cavità orale, l'esofago, lo stomaco, le ovaie e l'endometrio non sono noti.
Per il tumore della mammella, l'aumento di fibre alimentari sembra correlarsi con l'abbassamento di taluni ormoni (testosterone, estrone, androstendione, estradiolo libero) e l'elevazione della "sex-hormone binding globulin", per cui almeno in teoria, una dieta ricca in fibre potrebbe ridurre il rischio di tumori ormonodipendenti.
Per quanto riguarda l'alimentazione ricca di grassi, essa appare coinvolta nello sviluppo dei tumori soprattutto del seno, del colon e della prostata. Non solo la quantità totale, ma anche il tipo di grassi sembra esercitare un notevole effetto sullo sviluppo tumorale.
Per quanto riguarda le neoplasie mammarie, queste sembrano da correlarsi con l'aumento di estrogeni e, quindi, si sottintende un meccanismo ormonale.
E' risaputo, ormai, un'attività di protezione verso patologie tumorali esercitata in modo particolare dalla vitamina A, E e C ed il Selenio, in conto delle loro proprietà anti-ossidanti.
Per concludere, Le riporto le Raccomandazioni Dietetiche (NCI) per la prevenzione, o meglio, per la diminuzione del rischio di cancro:
1) riduzione dell'apporto lipidico al 30% del totale
calorico;
2) aumento dell'apporto di fibre a 20 - 30 g/die;
3) inclusione di una grande varietà di frutta e verdura
nella dieta giornaliera;
4) evitare l'obesità;
5) moderare, o meglio escludere, le bevande alcoliche;
6) minimizzare l'uso di cibi conservati, salati od
affumicati.
Con l'auspicio di aver fatto un minimo di chiarezza ed invitandola alla lettura del seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/scienza-dell-alimentazione/327-dieta-e-benessere.html
Le faccio i miei più sentiti auguri e Le porgo cordiali saluti.
Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica
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