Spondiloartrite o fibromialgia?
Gentili dottori,
da più di due mesi soffro di dolori alla zona lombosacrale che inizialmente attribuivo ad un'ernia discale in sede L5-S1 postero-laterale destra. Dopo un consulto neurochirurgico mi é stato detto che l'ernia non poteva causare la sintomatologia alla zona sacrale quindi sono stata indirizzata al reumatologo perché i dolori si riferirebbero ad una sacroileite. Nel frattempo a fine gennaio inizio ad avere dolori al tallone destro (stesso lato ernia) che mi impedisce di poggiare il tallone per terra mentre cammino altrimenti avverto una forte scossa. Il reumatologo ipotizza una fibromialgia e mi prescrive alcune analisi che sono risultate negative, tranne una carenza di vitamina D (19,4) e una debole positività con fluorescenza granulare per gli anticorpi ANA. Il dolore adesso riguarda entrambi i talloni quindi mi ritrovo a camminare malissimo e sulle punte dei piedi per evitare di sentire le scosse ai talloni. La ricerca di HLA B27 è risultata negativa e la prossima settimana farò una risonanza magnetica al bacino. Quando sono iniziati i dolori in sede sacrale ho fatto una RX che ha mostrato "tenui calcificazioni proiettate in prossimità dei cigli acetabolari superiori, da ambo i lati". I miei dolori ormai sono fissi alla zona sacrale destra, la notte mi sveglio perché fa troppo male e girarmi nel letto è una tortura. A volte ho male anche alle costole e alla parte alta della colonna. Non so cosa fare, non sto meglio. Gli antinfiammatori non mi stanno aiutando e ho preso anche dei miorilassanti. Sono stanca di stare male e ho paura di rimanere senza diagnosi e quindi senza una cura. In assenza di indici infiammatori (VES e PCR sono nella norma) e con HLA B27 negativo si può escludere una spondiloartrite?
Grazie per la cortese attenzione.
da più di due mesi soffro di dolori alla zona lombosacrale che inizialmente attribuivo ad un'ernia discale in sede L5-S1 postero-laterale destra. Dopo un consulto neurochirurgico mi é stato detto che l'ernia non poteva causare la sintomatologia alla zona sacrale quindi sono stata indirizzata al reumatologo perché i dolori si riferirebbero ad una sacroileite. Nel frattempo a fine gennaio inizio ad avere dolori al tallone destro (stesso lato ernia) che mi impedisce di poggiare il tallone per terra mentre cammino altrimenti avverto una forte scossa. Il reumatologo ipotizza una fibromialgia e mi prescrive alcune analisi che sono risultate negative, tranne una carenza di vitamina D (19,4) e una debole positività con fluorescenza granulare per gli anticorpi ANA. Il dolore adesso riguarda entrambi i talloni quindi mi ritrovo a camminare malissimo e sulle punte dei piedi per evitare di sentire le scosse ai talloni. La ricerca di HLA B27 è risultata negativa e la prossima settimana farò una risonanza magnetica al bacino. Quando sono iniziati i dolori in sede sacrale ho fatto una RX che ha mostrato "tenui calcificazioni proiettate in prossimità dei cigli acetabolari superiori, da ambo i lati". I miei dolori ormai sono fissi alla zona sacrale destra, la notte mi sveglio perché fa troppo male e girarmi nel letto è una tortura. A volte ho male anche alle costole e alla parte alta della colonna. Non so cosa fare, non sto meglio. Gli antinfiammatori non mi stanno aiutando e ho preso anche dei miorilassanti. Sono stanca di stare male e ho paura di rimanere senza diagnosi e quindi senza una cura. In assenza di indici infiammatori (VES e PCR sono nella norma) e con HLA B27 negativo si può escludere una spondiloartrite?
Grazie per la cortese attenzione.
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Penso che l'esame di risonanza magnetica nucleare del bacino potrebbe essere dirimente. In effetti le caratteristiche dei sintomi descritti potrebbe far ipotizzare una condizione di spondiloentesoartrite. Eventualmente anche l'esecuzione di una scintigrafia total body potrebbe aiutare nel porre la corretta diagnosi. Gli indici di infiammazione in questo tipo di malattie sono indifferenti e purtroppo esistono forme di spondiloartrite negative per quanto rigurda l'HLA B27. Saluti cordiali.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
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Utente
Gent.mo Dottor Granata,
Sono in attesa del risultato della risonanza magnetica al bacino. Ieri nel corso di un'ecografia ai cavi plantari la dottoressa ha voluto controllare anche la tiroide segnalando la sua preoccupazione in quanto ha riscontrato un ingrossamento delle ghiandole paratiroidee (7 mm).
Questo può incidere sulla mia situazione? Ho dolori e rigidità anche alla zona nucale da tre giorni ormai.
Sono in attesa del risultato della risonanza magnetica al bacino. Ieri nel corso di un'ecografia ai cavi plantari la dottoressa ha voluto controllare anche la tiroide segnalando la sua preoccupazione in quanto ha riscontrato un ingrossamento delle ghiandole paratiroidee (7 mm).
Questo può incidere sulla mia situazione? Ho dolori e rigidità anche alla zona nucale da tre giorni ormai.
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Utente
Gentile Dottore,
La risonanza senza contrasto al bacino non ha evidenziato nulla. Io continuo ad avere dolori alla zona lombare destra e da una settimana anche al collo, sempre regione destra. In assenza di segni nella risonanza può essere utile la scintigrafia ossea oppure non occorre?
Mi è stato detto da un reumatologo che ho la fibromialgia ma i miei dolori sono localizzati in queste due zone e avverto le scosse sotto i talloni se provo a poggiarli a terra, da quasi due mesi ormai non posso camminare e sono rinchiusa in casa. Il medico si è limitato a dirmi di prendere del cortisone, vitamina D e antinfiammatori, questi ultimi li ho già presi a lungo e non ho avuto effetti. Effettuerò una visita endocrinologica per verificare la situazione delle paratiroidi ma non penso che possano provocarmi tale sintomatologia.
Non so che provvedimenti prendere, ci sono altri esami che potrei fare per capire cosa mi sta succedendo?
La risonanza senza contrasto al bacino non ha evidenziato nulla. Io continuo ad avere dolori alla zona lombare destra e da una settimana anche al collo, sempre regione destra. In assenza di segni nella risonanza può essere utile la scintigrafia ossea oppure non occorre?
Mi è stato detto da un reumatologo che ho la fibromialgia ma i miei dolori sono localizzati in queste due zone e avverto le scosse sotto i talloni se provo a poggiarli a terra, da quasi due mesi ormai non posso camminare e sono rinchiusa in casa. Il medico si è limitato a dirmi di prendere del cortisone, vitamina D e antinfiammatori, questi ultimi li ho già presi a lungo e non ho avuto effetti. Effettuerò una visita endocrinologica per verificare la situazione delle paratiroidi ma non penso che possano provocarmi tale sintomatologia.
Non so che provvedimenti prendere, ci sono altri esami che potrei fare per capire cosa mi sta succedendo?
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Utente
Gentile Dott. Granata,
la situazione rimane invariata con dolori lombosacrali (soprattutto al risveglio, girarmi nel letto é come ricevere un calcio all'osso sacro) e impossibilità a camminare per i talloni che mi provocano la scossa se li appoggio. Sono stata da un ortopedico specializzato nella cura del piede che è rimasto perplesso dalla mia situazione e mi ha detto di fare risonanza a entrambi i piedi, dubita che il problema possa essere ortopedico. Crede che la natura dei miei problemi sia reumatica, anche se i miei esami del sangue (fatti i primi di febbraio) sono risultati negativi e la risonanza senza contrasto fatta al bacino non ha evidenziato nulla. Dice che ho un'età (32 anni) tipica di esordio dei problemi reumatici e che i miei sintomi rimandano proprio a quel genere di patologia. In famiglia nessuno ha la psoriasi ma mia madre soffre di RCU e io ho avuto in alcuni periodi una manifestazione di psoriasi su un gomito (il mio medico di famiglia diceva che non era psoriasi perché si presentava solo su un gomito, non era bilaterale).
Io sono sempre più scoraggiata perché vorrei giungere ad una diagnosi per potermi curare. Vorrei venirne a capo ma non so cosa fare, Lei cosa mi consiglia di fare?
la situazione rimane invariata con dolori lombosacrali (soprattutto al risveglio, girarmi nel letto é come ricevere un calcio all'osso sacro) e impossibilità a camminare per i talloni che mi provocano la scossa se li appoggio. Sono stata da un ortopedico specializzato nella cura del piede che è rimasto perplesso dalla mia situazione e mi ha detto di fare risonanza a entrambi i piedi, dubita che il problema possa essere ortopedico. Crede che la natura dei miei problemi sia reumatica, anche se i miei esami del sangue (fatti i primi di febbraio) sono risultati negativi e la risonanza senza contrasto fatta al bacino non ha evidenziato nulla. Dice che ho un'età (32 anni) tipica di esordio dei problemi reumatici e che i miei sintomi rimandano proprio a quel genere di patologia. In famiglia nessuno ha la psoriasi ma mia madre soffre di RCU e io ho avuto in alcuni periodi una manifestazione di psoriasi su un gomito (il mio medico di famiglia diceva che non era psoriasi perché si presentava solo su un gomito, non era bilaterale).
Io sono sempre più scoraggiata perché vorrei giungere ad una diagnosi per potermi curare. Vorrei venirne a capo ma non so cosa fare, Lei cosa mi consiglia di fare?
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Mi rendo conto della sua preoccupazione ma in questo contesto è davvero difficile andare oltre un orientamento di massima. Parli al suo reumatologo di riferimento dell'eventualità di eseguire l'esame scintigrafico che le accennavo. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.2k visite dal 28/02/2019.
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