Dolori articolari
Salve,
Scrivo questo consulto per capire a quale specialista rivolgermi.
La mia storia comincia con un fenomeno depressivo acuto causato da una perdita personale. Questo episodio si è protratto per circa due anni e si aggravato temporaneamente a causa di un ulteriore lutto. Contestualmente a queste perdite ho cercato di ricostruire la mia identità dedicandomi allo sport (fino ad un anno fa conducevo una vita principalmente sedentaria). Ho cominciato con degli sport con un elevato carico di fatica e con una certa dose di rischio perché erano gli unici che mi attiravano e che erano in grado di aumentare significativamente la mia autostima.
Dopo circa 8 mesi di attività intensa ho subito un infortunio al ginocchio, la cui natura non è stata ancora chiarita. Inoltre, durante il periodo sportivo, si sono manifestati delle deboli forme di tendinosi d'achille e fascite plantare (diagnosticate da un ortopedico dal quale nel frattempo mi ero fatto visitare a causa dell'infortunio al ginocchio).
Il suddetto ortopedico, palpandomi il ginocchio, ha concluso che fosse 'asciutto' e mi ha prescritto degli esami reumatici. Io ho recepito questa diagnosi come una via libera e sono ripartito con un'uscita in montagna la quale mi ha provocato dolori molto acuti al ginocchio. A questo punto, compresa la gravità e documentandomi un po' online, ho sospeso per 5 settimane, fino ad'ora, le attività sportive ritenendo si trattasse di un infortunio da sovraccarico. Dopo questo periodo di riposo il dolore al ginocchio si è abbastanza attenuato (ma non è del tutto scomparso), ma allo stesso tempo ho avuto come l'impressione che a riposo, sia la fascite che la tendinite d'achille, si acutizzassero. Spaventato da questo mancato decorso mi sono deciso a fare gli esami reumatici che mi aveva prescritto l'ortopedico (che al momento per ignoranza avevo declinato come troppo zelanti) ed il risultato è che ho gli ANA positivi a 320 (a pattern omogeneo), ho l'acido urico al limite (6.8, con valore di soglia a 6.8 mg/Dl), citrullina negativa e reuma test negativi. Sempre nel periodo di pausa mi si è acutizzato un dolore al polso sinistro, spesso accompagnato da formicolii e 'surriscaldamenti' (lavoro anche 10 ore al computer talvolta).
Tutto questo quadro mi ha portato a preoccuparmi significativamente temendo che possa trattarsi di una malattia autoimmune che colpisce le articolazioni. Sarebbe un duro colpo perché limiterebbe la portata d'azione di tutte quelle attività che mi hanno permesso di non alienarmi a seguito della mia depressione, nonché un colpo diretto all'immagine che ero riuscito faticosamente a costruirmi.
Segnalo infine per dare un quadro più completo che sono affetto da morbo celiaco, diagnosticato a 12 anni e che per una decina di anni buoni non ho rispettato la dieta priva di glutine.
A questo punto a chi devo rivolgermi? Un ortopedico, un reumatologo, un fisiatra?
Grazie per le risposte anticipatamente.
Scrivo questo consulto per capire a quale specialista rivolgermi.
La mia storia comincia con un fenomeno depressivo acuto causato da una perdita personale. Questo episodio si è protratto per circa due anni e si aggravato temporaneamente a causa di un ulteriore lutto. Contestualmente a queste perdite ho cercato di ricostruire la mia identità dedicandomi allo sport (fino ad un anno fa conducevo una vita principalmente sedentaria). Ho cominciato con degli sport con un elevato carico di fatica e con una certa dose di rischio perché erano gli unici che mi attiravano e che erano in grado di aumentare significativamente la mia autostima.
Dopo circa 8 mesi di attività intensa ho subito un infortunio al ginocchio, la cui natura non è stata ancora chiarita. Inoltre, durante il periodo sportivo, si sono manifestati delle deboli forme di tendinosi d'achille e fascite plantare (diagnosticate da un ortopedico dal quale nel frattempo mi ero fatto visitare a causa dell'infortunio al ginocchio).
Il suddetto ortopedico, palpandomi il ginocchio, ha concluso che fosse 'asciutto' e mi ha prescritto degli esami reumatici. Io ho recepito questa diagnosi come una via libera e sono ripartito con un'uscita in montagna la quale mi ha provocato dolori molto acuti al ginocchio. A questo punto, compresa la gravità e documentandomi un po' online, ho sospeso per 5 settimane, fino ad'ora, le attività sportive ritenendo si trattasse di un infortunio da sovraccarico. Dopo questo periodo di riposo il dolore al ginocchio si è abbastanza attenuato (ma non è del tutto scomparso), ma allo stesso tempo ho avuto come l'impressione che a riposo, sia la fascite che la tendinite d'achille, si acutizzassero. Spaventato da questo mancato decorso mi sono deciso a fare gli esami reumatici che mi aveva prescritto l'ortopedico (che al momento per ignoranza avevo declinato come troppo zelanti) ed il risultato è che ho gli ANA positivi a 320 (a pattern omogeneo), ho l'acido urico al limite (6.8, con valore di soglia a 6.8 mg/Dl), citrullina negativa e reuma test negativi. Sempre nel periodo di pausa mi si è acutizzato un dolore al polso sinistro, spesso accompagnato da formicolii e 'surriscaldamenti' (lavoro anche 10 ore al computer talvolta).
Tutto questo quadro mi ha portato a preoccuparmi significativamente temendo che possa trattarsi di una malattia autoimmune che colpisce le articolazioni. Sarebbe un duro colpo perché limiterebbe la portata d'azione di tutte quelle attività che mi hanno permesso di non alienarmi a seguito della mia depressione, nonché un colpo diretto all'immagine che ero riuscito faticosamente a costruirmi.
Segnalo infine per dare un quadro più completo che sono affetto da morbo celiaco, diagnosticato a 12 anni e che per una decina di anni buoni non ho rispettato la dieta priva di glutine.
A questo punto a chi devo rivolgermi? Un ortopedico, un reumatologo, un fisiatra?
Grazie per le risposte anticipatamente.
[#1]
Salve
io direi che può fare un consulto da un reumatologo per escludere una eventuale fibromialgia psicosomatica.
Gli esami sono nei limiti di norma.
Se persistesse il dolore opterei vista la sua situazione personale descritta a delle sedute di psicoterapia.
Cordiali Saluti
io direi che può fare un consulto da un reumatologo per escludere una eventuale fibromialgia psicosomatica.
Gli esami sono nei limiti di norma.
Se persistesse il dolore opterei vista la sua situazione personale descritta a delle sedute di psicoterapia.
Cordiali Saluti
Dr. michele volpi
dottvolpimichele@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie della risposta.
Leggendo online non ho ben compreso cosa sia la fibromialgia, ma mi sembra di capire che sia un qualcosa di fortemente legato agli stati d'ansia.
In questo momento mi sembra che i dolori si stiano moltiplicando eppure mi sento piuttosto tranquillo, seppur accusi dei disturbi del sonno che mi svegliano e talvolta, quando mi metto a dormire, mi sento come completamente irrigidito.
Allo stato attuale ho prenotato una visita fisiatrica (privata) sperando almeno di risolvere i sintomi, nel frattempo resterò in attesa della visita reumatologica che mi ha prescritto il medico di base, per la quale, non ricordo se l'ho scritto, dovrò aspettare fino all'estate prossima.
Leggendo online non ho ben compreso cosa sia la fibromialgia, ma mi sembra di capire che sia un qualcosa di fortemente legato agli stati d'ansia.
In questo momento mi sembra che i dolori si stiano moltiplicando eppure mi sento piuttosto tranquillo, seppur accusi dei disturbi del sonno che mi svegliano e talvolta, quando mi metto a dormire, mi sento come completamente irrigidito.
Allo stato attuale ho prenotato una visita fisiatrica (privata) sperando almeno di risolvere i sintomi, nel frattempo resterò in attesa della visita reumatologica che mi ha prescritto il medico di base, per la quale, non ricordo se l'ho scritto, dovrò aspettare fino all'estate prossima.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 21/10/2016.
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