La degenza terapia deltacortene 25 2+1

Buongiorno, volevo esporvi quanto ci è successo: a mia suocera avevano diagnosticato nel settembre 2007 una polimialgia reumatica, a maggio 2008 si è presentato gonfiore alla gola e mal di testa dopo circa una settimana, a seguito di ricovero, hanno diagnosticato arterite di horton, durante la degenza terapia Deltacortene 25 2+1 e a casa: Prednisone 2 mattino 1/2 pom. Lansoprazolo 30 1 die, vitD+alcio 1 bus al di ASA 100 1 die. A seguito di controllo la reumatologa scriveva: l'obiettività reumatologica odierna è caratterizzata da facies chshingoide. Non arterite temporale. non flogosi articolare. terapia: deltacortene forte 25 mg 2 + 1/4 da ridurre ogni due settimane di 1/4 cp fino a 1/2 cp e con periodici controlli di VES PCR NatecalD3 2 cp die, Optimate 35 mg 1 cp la sett. al mattimo a digiuno in pos eretta, cardioaspirin 100 mg 1 cp die gastroprotezione. a breve esami del sangue (la visita è avvenuta il lunedì) il giorno dopo ha subito un incidente (si è tagliata un tendine della mano e gli sono stati prescritti antibiotici e gli hanno fatto l'antitetanica, e contestualmente ha cominciato ad accusare fatica a respirare. Il mercoledì, visto che continuava a far fatica a respirare abbiamo chiamato subito la dottoressa che a sua volta ci ha fissato un appuntamento con un cardiologo. Il cardiologo l'ha visitata e ha scitto:toni aritmici medio frequenti. Buon compenso PA 140/95 Ecg ritmo sinusiale, extrasistolia sopraventricolare e ventricolare, ritardo di branca destra. Terapia antacal 1 cp ore 8 Lodoz 2,5+6,25. Programmare holter pressorio e cardiaco, ecocardiogramma. Tornati dalla dott.ssa dice di programmare gli esami ma che molto probabilmente con la terapia si sarebbe risolto tutto. Dopo due giorni mia suocera è morta per attecco cardiaco. Mi potete aiutare a capire cosa può essere successo? Dimenticavo nel frattempo abbiamo avuto gli esiti degli esami del sangue di cui trascrivo solo quelli alterati: Ematocrito 37.80, RDW-CV 16.90, ampiezza curva dim.piastrine 13.10, neutrofili 75.50, urea 0.58, esame urine: albumina 30.0 reso specifico 1027 PCR 5.29 .
Infinitamente grata. Francesca
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
L' arterite potrebbe essersi propagata alle coronarie, con tutta una serie di possibili conseguenze su tessuto contrattile e tessuto di conduzione (possibili aritmie). Probabilmente gia' la difficolta' di respiro maniestata in PS indicava i prodromi di una insufficienza cardiaca, che poi ha avuto evoluzione acuta e purtroppo, drammatica.




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Utente
Utente
grazie per la risposta. Le chiedo: si sarebbe potuto fare qualcosa? Io personalmente avevo detto al cardiologo che era affetta da arterite di Horton ma lui ci ha dato solo quelle pastiglie e non era affatto preoccupato. Purtroppo ci stiamo facendo un sacco di sensi di colpa, di non avere fatto abbastanza, abbiamo solo ascoltato i medici.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Non potevate farci niente, la situazione sembrava sotto controllo e con una diagnosi di Horton uno si aspetta complicanze lla testa e agli occhi, non al cuore. Le mie infatti sono puramente congetture, quando la situazione sembra clinicamente tranquilla, poi invece improvvisamente precipita, solo l'esame autoptico puo' svelare qualcosa.

Nella storia riferita appare insolita la diagnosi di Horton (posta come? biopsia?) non accompagnata da coinvolgimento dell'arteria temporale (il coinvolgimento e' stato escluso su base clinica o bioptica?), che e'invece e' una sede classica e patognomonica.
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Utente
Utente
la diagnosi di arterite di H. è arrivata a seguito di ricovero c/o PS con forte mal di testa (che si trascinava da circa una settimana ma presso un altro PS era stata rimandata a casa perchè non aveva nulla (sic!) e con bernoccoli che erano percettibili al tatto. Durante la degenza si sono evidenziate visibilmente le arterie della testa: I medici del reparto hanno contattato telefonicamente la reumatologa ed insieme hanno ritenuto di non effettuare la biopsia.
I miei dubbi sono sorti quando ripenso alla visita di controllo fatta dal reumatologo (il lunesì e mia suocera è mancata la domenica" che mi ha riferito: -Signora è stata "molto fortunata" poteva rimanere cieca o avere un infarto"-.
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