Condropatia - Sinovite cronica linfomonocitaria
Salve mi chiamo Giuseppe, 43 anni, 68 KG.
Da circa 4 anni soffro di dolori alle ginocchia, faccio risonanza e mi viene riscontrata una condropatia femore-rotulea, con abbondante versamento articolare. Mi viene consigliato da un ortopedico-fisiatra di fare attività di rinforzo muscoli gambe.
Mi rimanda anche a visita reumatologica, con relativi analisi reumatest ecc.
Le analisi sono negative, ma due o tre volte al mese mi si gonfiano anche le ginocchia. Per due volte faccio un artrocentesi ad un ginocchio per controllo del liquido sinoviale, con risultati nella norma. La cosa strana è che dopo l''artrocentesi fatta ad un ginocchio, mi si è sgonfiato anche l''altro e per circa un mese non ho avuto né dolori né gonfiori.
A marzo ho fatto un biopsia della membrana sinoviale ed esami del liquido.
Esami ematici: HB 12.9, Ht 38%, GB 7.58, PLT 199000, Na 138, K 4.3.
Risultati: liquido GB 400/mmc, culturale per aerobi e anaerobi negativo;
Esame istologico: lembi di membrana sinoviale con lining sinoviocitico focalmente pluristratificato. In sede subsinoviale si repertano edema, neoangiogenesi e scarso infiltrato linfomonocitario.
Diagnosi: sinovite cronica linfomonocitaria.
Il reumatologo mi prospetta come prova una terapia con Idrossiclorochina per sei mesi, 2 comp. da 200 al giorno.(Plaquenil)
Mi mette anche al corrente, che devo fare una visita oculistica e degli eventuali effetti che si possono avere con il plaquenil, tipo dermatiti, ploblemi ematici, ma la cosa che mi ha preoccupato di più sono gli effetti anche permanenti agli occhi, retina o cornea.
Secondo lei è il caso di iniziare una cura cosi pesante(fra parentesi come prova) per una infiammazione alla membrana dalla quale non si evince un''artrite reumatoide.
E' il caso di fare magari qualche infiltrazione con acido ialuronico
Grazie
Da circa 4 anni soffro di dolori alle ginocchia, faccio risonanza e mi viene riscontrata una condropatia femore-rotulea, con abbondante versamento articolare. Mi viene consigliato da un ortopedico-fisiatra di fare attività di rinforzo muscoli gambe.
Mi rimanda anche a visita reumatologica, con relativi analisi reumatest ecc.
Le analisi sono negative, ma due o tre volte al mese mi si gonfiano anche le ginocchia. Per due volte faccio un artrocentesi ad un ginocchio per controllo del liquido sinoviale, con risultati nella norma. La cosa strana è che dopo l''artrocentesi fatta ad un ginocchio, mi si è sgonfiato anche l''altro e per circa un mese non ho avuto né dolori né gonfiori.
A marzo ho fatto un biopsia della membrana sinoviale ed esami del liquido.
Esami ematici: HB 12.9, Ht 38%, GB 7.58, PLT 199000, Na 138, K 4.3.
Risultati: liquido GB 400/mmc, culturale per aerobi e anaerobi negativo;
Esame istologico: lembi di membrana sinoviale con lining sinoviocitico focalmente pluristratificato. In sede subsinoviale si repertano edema, neoangiogenesi e scarso infiltrato linfomonocitario.
Diagnosi: sinovite cronica linfomonocitaria.
Il reumatologo mi prospetta come prova una terapia con Idrossiclorochina per sei mesi, 2 comp. da 200 al giorno.(Plaquenil)
Mi mette anche al corrente, che devo fare una visita oculistica e degli eventuali effetti che si possono avere con il plaquenil, tipo dermatiti, ploblemi ematici, ma la cosa che mi ha preoccupato di più sono gli effetti anche permanenti agli occhi, retina o cornea.
Secondo lei è il caso di iniziare una cura cosi pesante(fra parentesi come prova) per una infiammazione alla membrana dalla quale non si evince un''artrite reumatoide.
E' il caso di fare magari qualche infiltrazione con acido ialuronico
Grazie
[#1]
Allergologo
Egregio utente,
una sinovite cronico-recidivante necessiterebbe, per logica, di un trattamento cronico al di là di un inquadramento nell'ambito di una malattia più o meno "codificata".
Pertanto - se si vogliono evitare continue artrocentesi con ripetuta infiltrazione di steroidi - trovo senz'altro giustificato l'approccio del collga reumatologo (che anzi appare piuttosto prudente vista la prescrizione dell'idrossiclorochina).
Saluti,
una sinovite cronico-recidivante necessiterebbe, per logica, di un trattamento cronico al di là di un inquadramento nell'ambito di una malattia più o meno "codificata".
Pertanto - se si vogliono evitare continue artrocentesi con ripetuta infiltrazione di steroidi - trovo senz'altro giustificato l'approccio del collga reumatologo (che anzi appare piuttosto prudente vista la prescrizione dell'idrossiclorochina).
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 24/09/2013.
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